Un minorenne può lavorare nello sport?
Collaborazioni sportive con minori: cosa dice la legge? Un minorenne può firmare un contratto con una associazione sportiva e percepire un reddito?
Si diventa campioni con il sacrificio. Ma spesso lo si capisce già da quando si è molto giovani. Di qui il reclutamento di piccoli prodigi quando ancora non hanno la maggiore età. Ma un minorenne può lavorare nello sport?
Immaginiamo un giovane atleta, membro di un’associazione sportiva dilettantistica, di 13 anni, che voglia stipulare un accordo di collaborazione sportiva con relativo compenso economico o, in alternativa, ricevere un premio di risultato per le competizioni sportive. Potrebbe farlo? Chi firmerà il contratto? E quale sarà il regime fiscale? Cerchiamo di fare chiarezza.
La legge sul lavoro minorile
Il contesto normativo relativo al lavoro minorile è particolarmente articolato: esso comprende disposizioni di livello internazionale, comunitario e nazionale, oltre a specifici riferimenti nella Costituzione italiana, precisamente negli articoli 34 e 37, che tutelano il lavoro dei minori assicurando condizioni eque e la parità di retribuzione.
La normativa di riferimento nazionale è rappresentata principalmente dalla legge n. 977 del 1967, che regola il lavoro dei minori e che è stata successivamente aggiornata per allinearsi alle direttive comunitarie. Questa legge stabilisce che l’età minima per l’ingresso nel mondo del lavoro è fissata a 16 anni, in linea con l’obbligo scolastico di durata decennale.
Quando il lavoro dei minori di 16 anni è ammesso
Nonostante ciò, la legge consente l’impiego di minori di età inferiore ai 16 anni in ambiti specifici come quello culturale, artistico, sportivo e pubblicitario, a condizione che ciò non comprometta il loro benessere, la sicurezza, l’integrità psicofisica, lo sviluppo, la frequenza scolastica o la partecipazione a programmi formativi.
In questi casi, è indispensabile ottenere:
- un’autorizzazione preventiva dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro
- l’assenso scritto dei genitori;
- un certificato medico che attesti l’idoneità fisica del minore.
La Circolare 1/2000 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali precisa che per attività non assimilabili al lavoro o all’occupazione non è necessaria l’autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
La legge n. 977/1967 dettaglia inoltre le condizioni di lavoro per i minori, incluse le ore lavorative, i riposi e le ferie, e specifica i lavori proibiti, la sorveglianza sanitaria e la tutela previdenziale.
Il Decreto Legislativo n. 36 del 2021 introduce la possibilità per le associazioni e società sportive dilettantistiche di stipulare contratti di apprendistato per giovani a partire dai 14 anni, estendendo le opportunità professionalizzanti fino ai 15 anni per le società sportive professionali.
Dunque, alla luce di ciò, è ben possibile che un minore di 16 anni possa lavorare nel mondo dello sport nel rispetto delle condizioni che abbiamo appena visto.
Tassazione
Per quanto riguarda i premi di risultato, questi sono soggetti a una tassazione specifica prevista dall’art. 36 del D.lgs. 36/2021, che prevede una ritenuta alla fonte del 20%, senza concorrere alla formazione del reddito né essere soggetti a contributi, a patto che si tratti di vere e proprie ricompense per risultati sportivi e non compensi contrattualizzati.
Infine, un recente emendamento ha esentato questi premi dalla ritenuta alla fonte del 20% fino al 31 dicembre 2024, per somme fino a 300,00 euro.
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