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Tamponamento: quando c’è omissione di soccorso

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(@angelo-greco)
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Quando un incidente stradale sfocia in un caso di omissione di soccorso? Analizziamo la sentenza della Corte Suprema e le implicazioni del reato.

È facile che un incidente automobilistico si trasformi in un caso di omissione di soccorso: basta che un conducente, in qualsiasi modo coinvolto nel sinistro da cui siano derivati danni alle persone, non si fermi immediatamente e se ne vada senza attendere l’arrivo della polizia. A tal fine anche una semplice sosta di pochi minuti non basta ad escludere il reato. Ma cosa prevede la legge quando, in prossimità di un semaforo, un’auto va a sbattere contro un’altra e poi scappa? In caso di tamponamento, quando c’è omissione di soccorso? Queste domande sono state affrontate dalla Cassazione in un recente e interessante caso. La sentenza [1] illustra tutte le implicazioni pratiche dell’omissione di soccorso stradale e quando scatta il reato. Ma procediamo con ordine.

Cosa succede se si scappa dopo un incidente stradale?

L’obbligo dei conducenti di fermarsi subito dopo l’incidente è sanzionato in modo diverso a seconda della situazione concreta. Esistono tre diverse ipotesi:

  1. incidente senza feriti e con danni solo alle auto: in tal caso, chi scappa senza fornire all’altro conducente i dati della propria assicurazione e i propri estremi è punito solo a livello amministrativo con una sanzione pecuniaria che va da 302 a 1.208 euro. Non scattano quindi sanzioni di carattere penale;
  2. incidente con feriti: chi scappa senza attendere l’arrivo della polizia che rediga il verbale e prenda le generalità dei conducenti commette il reato di fuga: in tal caso la punizione è costituita dalla reclusione da sei mesi a tre anni e dalla sospensione della patente di guida da uno a tre anni;
  3. incidente con feriti gravi: chi scappa senza prestare soccorso ai feriti commette il reato di omissione di soccorso punito con la reclusione da un anno a tre anni e con la sospensione della patente da un anno e sei mesi a cinque anni.

Quando c’è reato di fuga?

Risponde del reato di fuga anche chi, a seguito di incidente con feriti, effettui sul luogo del sinistro una sosta momentanea senza consentire la propria identificazione né quella del veicolo. Il dovere di fermarsi sul posto dell’incidente deve durare per tutto il tempo necessario all’espletamento delle prime indagini rivolte ai fini dell’identificazione del conducente stesso da parte delle autorità. Diversamente, se si ritenesse che la prescritta fermata possa essere talmente breve tale da non consentire né l’identificazione del conducente, né quella del veicolo, né qualsiasi accertamento sulle modalità dell’incidente e sulle responsabilità nella causazione del medesimo, la norma stessa sarebbe priva di utilità pratica.

Quando si tratta di omissione di soccorso?

L’omissione di soccorso si verifica quando un individuo, coinvolto in un incidente stradale particolarmente violento, si allontana dal luogo del sinistro senza chiamare le autorità e i soccorsi. Non gli è chiesto chiaramente di improvvisarsi medico e gestire i feriti, non avendone le competenze, ma di telefonare a chi di dovere, ad esempio alla polizia, all’ambulanza, al soccorso stradale. E lì il soggetto deve rimanere fino a quando non viene identificato dagli agenti nel relativo verbale.

Non è necessario che la vittima del sinistro si trovi in condizioni gravi di salute. Ad esempio è stato ritenuto integrato il reato in questione quando uno dei conducenti sia sceso dalla propria vettura manifestando evidentemente un generale stato di dolore tanto da essere soccorso dai presenti.

Secondo il tribunale di Taranto (sent. n. 693/2022), il reato di omissione di soccorso non richiede ferite in senso tecnico, ma basta un semplice stato di difficoltà che possa far sospettare una situazione di pericolo che dal ritardato soccorso può derivare per la vita o l’integrità fisica della persona. Il fatto di fermarsi, assicurarsi che l’altro conducente non stia male e poi andare via, non è sufficiente a escludere il reato.

Ed ancora, secondo la Cassazione, c’è omissione di soccorso anche quando si omette di prestare assistenza – ossia di richiedere un soccorso immediato, allertando tempestivamente le competenti autorità sanitarie – nonostante la presenza sul luogo di altre persone.

Sempre secondo la Suprema Corte non è punibile il conducente che si dà alla fuga ma poi torna subito sul luogo del sinistro e aiuta il ferito, accompagnandolo persino al pronto soccorso.

Omissione di soccorso dopo un tamponamento

La sentenza della Cassazione qui in commento ha confermato che la fuga dal luogo dell’incidente costituisce un reato. Il caso specifico riguardava un automobilista che, dopo aver tamponato un veicolo guidato da una donna, non si era fermato per verificare le sue condizioni, ma aveva ripreso la marcia non appena il semaforo era diventato verde.

L’art. 189 del Codice della Strada prevede l’obbligo di assistenza a seguito di un incidente. La violazione di questo obbligo è una forma speciale del reato di omissione di soccorso, previsto dall’art. 593 del Codice Penale. In pratica, l’automobilista è responsabile dell’assistenza alla persona ferita.

Il reato di omissione di soccorso tutela un bene superindividuale: la solidarietà sociale. Questa si manifesta soprattutto in situazioni di pericolo, quando sono in gioco la vita e l’incolumità personale. Chi è coinvolto in un incidente ha l’obbligo di fermarsi e prestare assistenza, al fine di proteggere gli altri utenti coinvolti.

Il verificarsi di un incidente, infatti, determina una situazione di pericolo, con la conseguenza che i soggetti coinvolti nel sinistro sono titolari della posizione di garanzia, ed hanno quindi l’obbligo di fermarsi e di prestare assistenza: si tratta, in sostanza, di reato istantaneo di pericolo, che trova il suo fondamento nell’obbligo giuridico di attivarsi previsto dall’art.189, comma 1, cod. strada, che attribuisce all’utente della strada, coinvolto in un sinistro comunque riconducibile al suo comportamento, una posizione di garanzia per proteggere altri utenti coinvolti nel medesimo incidente dal pericolo derivante da un ritardato soccorso e di evitare, pertanto, che dal ritardato soccorso delle persone ferite possa derivare un danno alla vita e all’integrità fisica.

Immaginate di essere alla guida e di tamponare un’auto davanti a voi. Anziché fermarvi per sincerarvi delle condizioni dell’altro conducente, decidete di fuggire appena il semaforo diventa verde. In questo scenario, potreste essere condannati per omissione di soccorso. La legge richiede che vi fermiate e aspettiate l’arrivo delle forze dell’ordine, offrendo assistenza alla persona coinvolta nell’incidente.

In conclusione, il reato di omissione di soccorso ha ripercussioni significative sia dal punto di vista legale che etico. È nostro dovere come cittadini rispettare le norme e garantire la sicurezza e il benessere degli altri utenti della strada. Ricordiamo sempre che la fuga da un incidente non solo è un atto illegale, ma anche un gesto di grave inciviltà.

 
Pubblicato : 21 Giugno 2023 07:15