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Suonare il clacson dell’auto è reato?

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(@angelo-greco)
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Disturbo alla quiete pubblica e reato di molestie: in quali casi, in quali luoghi e in quali orari si può usare il clacson dell’auto o della moto. 

Fare rumore, svegliare le persone, disturbare i vicini di casa integra un comportamento vietato dalla legge penale che ricade nel reato di disturbo della quiete pubblica previsto dall’articolo 659 del codice penale. Tale illecito scatta tutte le volte in cui la molestia acustica incide sulla pubblica tranquillità, in modo da ridurla notevolmente (l’interesse della legge è infatti quella di tutelare le attività, il riposo e la salute delle persone). Proprio per tale ragione, suonare il clacson dell’auto è reato solo quando i rumori abbiano una tale diffusività da disturbare un numero indeterminato di persone, anche delle stesse si lamenti una sola [1]. 

Tanto per fare un esempio, il reato in questione non potrebbe scattare se il clacson venisse utilizzato in una zona dove vive una singola famiglia (ad esempio in piena campagna con una sola villetta) proprio perché manca l’aspetto del disturbo al pubblico. Viceversa, suonare il clacson dell’auto può costituire reato quando ciò avviene in un centro abitato. 

Questo non toglie che chi suona il clacson sotto la finestra di una persona al solo scopo di molestare quest’ultima non possa essere incriminato penalmente. Il codice penale infatti non conosce solo il reato di disturbo alla quiete pubblica. La fattispecie è inquadrabile anche sotto un altro profilo penale.

Di tanto si è occupata una recente sentenza della Cassazione [2] che val la pena commentare per spiegare quali siano le conseguenze di chi usa, in modo irregolare e senza alcuna motivazione dettata dalle esigenze della circolazione, i mezzi di segnalazione acustica.

Quando si può suonare il clacson?

L’art. 156 del Codice della Strada prevede che il dispositivo di segnalazione acustica – appunto il clacson – va utilizzato con la massima moderazione e solo ai fini della sicurezza stradale. In ogni caso, il suono deve essere il più breve possibile. Quindi è vietato tenere la mano sul clacson per molti secondi. 

Nei centri abitati i clacson sono in generale vietati, salvo vi sia un effettivo e immediato pericolo. Nelle ore notturne, al posto del clacson, è consentito l’uso dei fari di profondità a breve intermittenza.

Fuori dai centri abitati, l’uso del clacson è consentito ogni qual volta si ravvisano le condizioni ambientali o del traffico che lo richiedono, al fine di evitare incidenti, specie durante le manovre di sorpasso. Anche in tal caso, nelle ore notturne il conducente può, in alternativa al clacson, lampeggiare con i fari.

Chi viola tali norme subisce una sanzione amministrativa che va da 41 a 168 euro.

C’è un solo caso in cui tali norme non si applicano: quando nell’auto viene trasportato un ferito o un ammalato grave in ospedale. In tal caso è possibile correre in ospedale con il clacson spianato (così come violare i limiti di velocità o passare col semaforo rosso). Si tratta di uno stato di necessità che giustifica la violazione delle norme del codice della strada. 

Quando suonare il clacson è disturbo alla quiete pubblica

Come dicevamo in apertura, quando l’uso del clacson avviene fuori dalle condizioni di necessità dettate dalla circolazione e quando il prolungato suono sia tale da generare disturbo alle attività o al riposo di un numero indeterminato di persone (quindi sia di giorno che di notte in un luogo ove vi siano numerose abitazioni), allora scatta il reato di disturbo alla quiete pubblica. 

A seguito di una recente modifica legislativa, tale reato non è più perseguibile d’ufficio. Questo significa che la polizia, che dovesse accorgersi del comportamento illegittimo del conducente, non potrebbe denunciarlo ma potrebbe soltanto elevargli una sanzione amministrativa, quella per la violazione del codice della strada (di cui abbiamo parlato sopra). Per la procedibilità del reato c’è invece bisogno di una querela da parte di almeno una persona che sia stata molestata). Senza querela non si procede penalmente contro l’automobilista. 

Suonare il clacson in una zona disabitata non può mai essere reato.

Quando suonare il clacson è reato di molestie

Come appena detto, affinché scatti il reato di disturbo della quiete pubblica è necessario che il suono del clacson possa pervenire all’orecchio di molte persone. Quando ad essere infastidita è una sola persona, pur non scattando il reato previsto dall’articolo 659 del codice penale, si potrebbe configurare un altro illecito penale: quello di molestie previsto dall’articolo 660 del codice penale. Ciò avviene quando la molestia si consuma in un luogo pubblico o aperto al pubblico e quando le segnalazioni siano realizzate per petulanza, capriccio o per altri biasimevoli motivi. Si pensi al caso di una persona che suoni il clacson proprio sotto la finestra di un appartamento molestando così chi vi abita [3]. 

La prova del reato

Per dimostrare il reato di disturbo alla quiete pubblica o di molestie con l’uso del clacson non è necessario ricorrere a perizie fonometriche, anche perché il fatto si è ormai consumato e potrebbe essere irripetibile. Si possono invece acquisire le testimonianze dei presenti e della stessa vittima, le cui dichiarazioni, nel solo processo penale, costituiscono prova del fatto. 

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Pubblicato : 30 Dicembre 2022 09:00