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Smart working per lavoratori fragili

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(@paolo-remer)
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Il lavoro agile per i dipendenti affetti da patologie a rischio e certificate è un diritto soggettivo che il datore deve riconoscere su semplice richiesta.

Lo smart working per lavoratori fragili è stato disciplinato in maniera diversa da quello degli altri dipendenti durante l’emergenza Covid, e anche dopo la pandemia soggiace a regole particolari: ad esempio, l’accordo individuale con il datore di lavoro non è necessario.

Si potrebbe dire che, per effetto della legge di Bilancio 2023, i lavoratori fragili che possono operare in modalità agile, con un vero e proprio diritto soggettivo che viene loro riconosciuto, sono dei “sopravvissuti” rispetto alla generalità dei dipendenti, pubblici e privato, perché, ad esempio, per i genitori degli under 14 ed altre categorie l’agevolazione non è stata prorogata ed è terminata nel 2022.

Lavoratori fragili: chi sono?

I cosiddetti lavoratori fragili sono quelli che hanno patologie preesistenti che, in caso di ulteriore infezione, potrebbero comportare un aggravamento delle condizioni di salute ed un esito infausto della prognosi. Questo è il motivo per cui vanno protetti dalle esposizioni a fattori di rischio.

Tuttavia la definizione normativa dei lavoratori fragili, per effetto dell’ultima legge di Bilancio [1], è cambiata in senso restrittivo rispetto al recente passato, con le disposizioni che furono introdotte nel decreto “Cura Italia” del 2020 e che a sua volta faceva riferimento alle situazioni di grave disabilità previste dalla legge 104, ai malati oncologici ed agli immunodepressi: adesso i lavoratori fragili – ai soli fini del riconoscimento dello smart working – vengono individuati come coloro che sono affetti da una delle «patologie con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità», certificate dal medico, ed elencate in un apposito Decreto emanato dal ministero della Salute [2].

Lavoratori fragili: quali patologie?

Tra questi “nuovi” lavoratori fragili rientrano i pazienti con «marcata compromissione della risposta immunitaria», chi si è sottoposto (o è in lista d’attesa per farlo) a «trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva» e chi nel biennio precedente ha avuto un trapianto di «cellule staminali ematopoietiche».

In particolare, sono considerati  lavoratori fragili i dipendenti, pubblici e privati, affetti da patologie oncologiche in trattamento con terapie salvavita, i soggetti gravemente immunodepressi e sottoposti a trattamenti farmacologici con terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, i dializzati, coloro che sono affetti da insufficienza renale cronica grave e i malati di Aids.

Rientrano tra i lavoratori fragili anche i soggetti che presentino almeno tre, o più, delle seguenti patologie:

  • cardiopatia ischemica;
  • fibrillazione atriale;
  • scompenso cardiaco;
  • ictus;
  • diabete mellito;
  • bronco-pneumopatia ostruttiva cronica;
  • epatite cronica;
  • obesità.

Smart working per lavoratori fragili: la richiesta

La richiesta del lavoratore fragile per svolgere l’attività in modalità di smart working deve essere inviata al datore di lavoro allegando una specifica certificazione sanitaria, rilasciata dal medico di medicina generale, che attesti la presenza di una delle patologie che consentono di ravvisare la particolare connotazione di gravità richiesta dalla legge come requisito costitutivo del diritto ad eseguire le prestazioni lavorative in modalità agile anziché in presenza.

Il datore di lavoro è tenuto a ricevere la prestazione da remoto, in modalità di lavoro agile, eventualmente adibendo il lavoratore a mansioni diverse, purché rientranti nella medesima categoria e con la retribuzione invariata, quindi senza nessuna decurtazione.

Smart working lavoratori fragili: quanto dura?

L’ultima legge di Bilancio ha prorogato sino al 31 marzo 2023 lo smart working per i lavoratori fragili, con le regole che abbiamo descritto. Il decreto Milleproroghe in corso di approvazione potrebbe, secondo alcuni emendamenti presentati, allungare il termine sino al 31 dicembre 2023. Sono fatte salve le eventuali condizioni di miglior favore in materia di lavoro agile previste dai contratti collettivi nazionali in favore dei lavoratori fragili.

Sul sito del ministero del Lavoro e delle politiche sociali si legge che entro tale periodo continua a valere la procedura semplificata già vigente nel 2022 e negli anni precedenti, che rende superfluo l’accordo individuale con il datore di lavoro, o l’intesa sindacale, per lo svolgimento delle prestazioni in smart working.

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Pubblicato : 1 Febbraio 2023 16:00