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Sistema di informazioni creditizie: cos’è?

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(@mariano-acquaviva)
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Cos’è la Crif? Che cos’è la Centrale rischi gestita dalla Banca d’Italia? Si può chiedere la cancellazione dalla lista dei cattivi pagatori?

Un secolo fa George Orwell immaginava una società in cui tutti fossero spiati e sottoposti al controllo di un’autorità centrale, il cosiddetto “Grande fratello”. Il celebre scrittore inglese non era poi così distante dalla realtà se solo si pensa a quanti enti, oggigiorno, sono in possesso dei nostri dati. Con questo articolo ci occuperemo di una questione particolare: vedremo cioè cos’è il Sistema di informazioni creditizie.

Sin da subito possiamo dire che si tratta di un grande archivio in cui sono riportati i nominativi di decine di migliaia di persone, forse centinaia. Ecco il collegamento con il “Grande fratello”. Non si tratta, però, di un censimento obbligatorio: chi entra a far parte di questo enorme registro accetta volontariamente il trattamento dei propri dati personali. Ma procediamo per gradi. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme cos’è il Sistema di informazioni creditizie.

Quando si può ottenere un prestito dalla banca?

Chi ha bisogno di denaro può chiedere un prestito in banca. Il finanziamento, però, non viene concesso così facilmente: occorre fornire delle garanzie che possano soddisfare l’istituto di credito e consentirgli di recuperare quando elargito nel caso di inadempimento.

Per “convincere” la banca ad aprire i cordoni della borsa si può fare ricorso a diversi metodi, come ad esempio: munirsi di una garanzia personale (come la fideiussione) o reale (come l’ipoteca); optare per la cessione del quinto della pensione o dello stipendio; esibire la propria busta paga derivante da un contratto a tempo indeterminato.

Chi non ha nulla di tutto ciò può contare sulle proprie “referenze”, cioè sul fatto di essere sempre stato, in passato, un pagatore puntuale.

La banca può infatti evincere il “curriculum” del cliente che gli sta chiedendo un prestito consultando un archivio digitale in cui sono riportate tutte le informazioni utili al caso. È proprio in questo contesto che si inserisce il Sistema di informazioni creditizie.

Cos’è il sistema di informazioni creditizie?

Il Sistema di informazioni creditizie è una banca dati a cui tutti gli istituti di credito possono accedere per ottenere informazioni riguardanti i propri clienti.

Si tratta di un vero e proprio archivio digitale in cui sono “schedati” tutti i soggetti che, almeno una volta, hanno chiesto un prestito.

Detto ancora in altri termini, il Sistema di informazioni creditizie (Sic) è un registro che riporta i nominativi di tutti coloro che hanno avuto accesso a un finanziamento oppure che ne hanno fatto richiesta, pur non ottenendo nulla.

Quali dati contiene il Sic?

Il Sistema di informazioni creditizie contiene ogni dato riguardante i soggetti che hanno chiesto un prestito. Ciò significa che, al suo interno, sono riportati non solo le informazioni negative, come ad esempio il mancato pagamento delle rate, ma anche quelle positive, come per esempio la corretta estinzione di un mutuo e la puntualità nei pagamenti.

A cosa serve il sistema di informazioni creditizie?

Dal Sistema di informazioni creditizie le banche potranno capire se colui che si è presentato per chiedere un prestito è un cattivo pagatore o, al contrario, un debitore affidabile.

È proprio questa l’utilità del Sic: consentire agli istituti di credito di capire se possono fidarsi del soggetto che richiede un finanziamento e che offre poche garanzie (ad esempio, perché non ha un posto fisso).

In sintesi, il Sistema di informazioni creditizie serve a misurare l’affidabilità del cliente che chiede un prestito.

Cos’è il Crif?

Erroneamente si tende spesso a confondere il Sic con la Crif, cioè con la Centrale rischi finanziari. Quest’ultima è la società privata che gestisce il Sistema di informazioni creditizie, occupandosi di ricevere i dati dalle singole banche per poi registrarli all’interno del database di cui abbiamo parlato.

Alla Crif ci si deve rivolgere, dunque, per chiedere di accedere al Sic per verificare la propria posizione. Ogni privato, infatti, può fare istanza alla Centrale rischi finanziari per ottenere una visura della propria situazione debitoria, verificando così se ci sono prestiti in corso e se questi sono regolarmente pagati.

Cos’è la Centrale rischi?

Altra cosa ancora è la Centrale rischi. Quest’ultima è gestita dalla Banca d’Italia e, come il Sistema di informazioni creditizie, raccoglie le informazioni di coloro che hanno fatto ricorso al credito bancario.

La differenza tra la Centrale rischi (Cr) e il Sistema di informazioni creditizie è che quest’ultimo è gestito da una società privata mentre la prima direttamente dalla Banca d’Italia. I dati contenuti in quest’ultima sono obbligatori, nel senso che le banche devono necessariamente trasmetterli.

Proprio per queste ragioni, la Centrale rischi segue regole un po’ differenti di raccolta delle informazioni. Ad esempio, come ha ricordato la Corte di Cassazione [1], la segnalazione di una posizione in sofferenza nella Centrale Rischi non può scaturire dal mero ritardo nel pagamento del debito o dal volontario inadempimento, ma deve essere determinata dalla verifica di una situazione patrimoniale caratterizzata da una grave difficoltà economica.

Al contrario, è legittimo, da parte della banca che eroga un prestito, segnalare alla Crif anche il semplice ritardo nel pagamento delle rate mensili, anche per importi modesti.

Insomma: mentre dalla Centrale rischi emergono solo gravi inadempimenti, dal Sic si evincono anche i semplici ritardi nel pagamento di una singola rata.

Si può chiedere la cancellazione dal Sic?

È possibile chiedere alla Crif di cancellare le informazioni positive riguardanti la propria posizione, come ad esempio quelle che attestano l’estinzione di un mutuo o la regolarità dei pagamenti.

L’eliminazione delle informazioni positive potrebbe però essere controproducente, in quanto in futuro la banca non avrà più accesso ad alcuna referenza.

Non è invece possibile ottenere la cancellazione delle informazioni negative, quelle cioè che rendono il debitore un “cattivo pagatore”, in quanto l’eliminazione di tali dati avviene solo automaticamente, decorso un periodo di tempo che va dai 12 ai 36 mesi a seconda del tipo di informazione.

 
Pubblicato : 25 Marzo 2023 11:45