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Si può andare via di casa per non litigare davanti ai figli?

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(@angelo-greco)
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Si può subire l’addebito per abbandono della casa coniugale se ci si allontana solo per evitare situazioni conflittuali davanti ai figli e quindi per proteggerli e mettere al primo posto il loro benessere?

In un contesto familiare, i litigi tra genitori possono avere un impatto negativo sui figli. In alcuni casi, l’allontanamento dalla casa coniugale può essere la soluzione migliore per salvaguardare il benessere dei minori. Ma quali implicazioni può avere una scelta del genere nei rapporti tra i coniugi stessi? Potrebbe da ciò derivare l’addebito in caso di separazione e quindi la perdita del diritto al mantenimento? 

In questo articolo, risponderemo al seguente quesito: si può andare via di casa per non litigare davanti ai figli, senza nel contempo incorrere in addebito di separazione? Di tanto si è occupato, proprio di recente, il tribunale di Napoli [1]. Ecco qual è stata la risposta fornita dai giudici.

L’importanza di proteggere i figli dai litigi

Dovere dei coniugi è convivere sotto lo stesso tetto. Chi va via senza giustificato motivo e lo fa per un apprezzabile periodo subisce il cosiddetto “addebito” in caso di separazione: non può cioè pretendere il mantenimento e perde lo stato di erede legittimo dell’ex.

Ma è anche dovere dei genitori accudire i figli e proteggerli da qualsiasi situazione stressogena che potrebbe causare loro un danno o avere comunque ripercussioni sulla loro psiche in fase di crescita.

Se l’adempimento di tali due doveri è in constato, sicché rispettare l’uno implica la violazione dell’altro, quale dei due prevale? Per comprenderlo faremo un esempio pratico.

Poniamo il caso di Tizio e Caia, una coppia sposata con un figlio minore. Da tempo, i due coniugi vivono in un clima di tensione, con litigi frequenti che coinvolgono anche il bambino. Proprio per evitare il grave impatto che questa situazione conflittuale può avere sulla salute mentale e sul benessere del figlio, il padre decide di andare via di casa. La moglie, però, nel chiedere la separazione nei suoi riguardi, lo accusa di abbandono del tetto coniugale e quindi pretende che il giudice addebiti al marito la fine del matrimonio. 

Secondo la legge italiana, il dovere primario dei genitori è garantire il benessere dei figli. Nel caso di Tizio e Caia, se le tensioni all’interno del rapporto coniugale risultano irreversibili, è loro responsabilità valutare l’opzione della separazione. Attraverso un provvedimento giudiziario, potrebbero regolamentare la situazione e garantire un clima di serenità per il figlio.

L’allontanamento dalla casa coniugale

Nel caso in cui l’allontanamento dalla casa coniugale sia determinato da tensioni pregresse tra i coniugi, la legge italiana esclude che questo possa costituire causa di addebito della separazione. In altre parole, se Tizio decidesse di allontanarsi per evitare ulteriori litigi davanti al figlio, non incorrerebbe in addebito di separazione, purché dimostri che tale scelta sia stata guidata dal desiderio di proteggere il minore.

Caso di inadempienze gravi e reiterate

Tuttavia, se emergono inadempienze gravi e reiterate imputabili a uno dei genitori, che eccedono i limiti del normale conflitto familiare, la situazione potrebbe essere diversa. Ad esempio, se Caia adottasse un comportamento ostile e afflittivo nei confronti di Tizio e del figlio, senza preoccuparsi delle possibili conseguenze psicologiche sul minore, il giudice potrebbe valutare diversamente la situazione.

Inoltre il coniuge che si allontana da casa deve continuare a contribuire al mantenimento della propria famiglia, inviando la propria quota per le spese ordinarie, specie quelle per il figlio. La violazione di tale obbligo implica un reato.

La scelta dell’allontanamento come soluzione responsabile

In conclusione, l’allontanamento dalla casa coniugale per evitare litigi davanti ai figli può essere una scelta responsabile e legittima, se guidata dal desiderio di salvaguardare il benessere dei minori e in linea con i doveri genitoriali previsti dalla legge. Tuttavia, è essenziale valutare attentamente le circostanze specifiche e agire nell’interesse dei figli, tenendo presente che il comportamento dei genitori può influenzare il giudizio del tribunale in merito all’addebito della separazione.

Come gestire la situazione in modo costruttivo

Per evitare che l’allontanamento dalla casa coniugale porti a ulteriori complicazioni legali, è importante adottare un approccio costruttivo. Ciò include la comunicazione aperta e onesta con il partner, la ricerca di mediazione o consulenza familiare e, se necessario, l’assistenza legale di un avvocato specializzato in diritto di famiglia. Eventualmente è possibile accordarsi per iscritto: le parti potranno riportare in un documento che l’allontanamento avviene solo per tutelare la prole.

Il ruolo della mediazione familiare

Nel caso di coniugi in continua lite, la mediazione familiare potrebbe rappresentare un’opzione utile per risolvere le tensioni esistenti e trovare un accordo soddisfacente per entrambe le parti. Un mediatore imparziale può aiutare la coppia a discutere apertamente i propri problemi e a sviluppare soluzioni condivise per il bene dei figli.

 
Pubblicato : 4 Aprile 2023 10:30