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Si possono avere due contratti di lavoro?

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(@mariano-acquaviva)
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È legale avere due rapporti di lavoro subordinato? Si possono stipulare due contratti part time? Qual è il limite di ore lavorative settimanali?

Di questi tempi avere un lavoro è un vero privilegio. Per questo motivo può sembrare strano chiedersi se si possono avere due contratti di lavoro; eppure, si tratta di una delle domande più frequenti in rete. Sin da subito va detto che la legge non prevede alcun esplicito divieto a riguardo: non esiste, in altre parole, una norma che imponga di avere un solo posto di lavoro.

Ciononostante, esistono una serie di obblighi in capo al dipendente che, di fatto, possono rendere difficoltoso o perfino impossibile lavorare alle dipendenze di due datori diversi. Per non parlare, poi, del numero massimo di ore che si possono fare in settimana. Approfondiamo la questione spiegando se si possono avere due contratti di lavoro contemporaneamente.

Autonomi: possono avere due contratti di lavoro?

In linea di massima, il problema dei contratti di lavoro non si pone per gli autonomi, cioè per i lavoratori non subordinati, come ad esempio i liberi professionisti (avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, ecc.) e coloro che svolgono un lavoro manuale in forma individuale (idraulici, carpentieri, elettricisti, ecc.).

Anche per coloro che lavorano su mandati sussistono però dei limiti, legati essenzialmente al divieto di assumere incarichi da cui potrebbero sorgere incompatibilità o conflitti d’interesse.

Ad esempio, lo stesso avvocato non può essere il difensore tanto dell’imputato quanto della persona offesa, né può seguire il marito nel giudizio di divorzio contro la moglie quando, durante la separazione, è stato il legale di entrambi; nemmeno può assistere chi fa causa a un condominio, allorquando ne sia anche amministratore.

Inoltre, sempre l’avvocato non potrebbe svolgere alcun lavoro da dipendente, salvo rare eccezioni (ad esempio, l’insegnamento).

Dipendenti: possono avere due contratti di lavoro?

Le cose si complicano per i dipendenti, i quali possono avere contemporaneamente due contratti di lavoro solo a determinate condizioni.

Per la precisione, i lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato che indeterminato, possono avere due contratti soltanto se viene rispettato il cosiddetto obbligo di fedeltà, che consiste:

  • nel divieto di concorrenza. Il dipendente può svolgere attività lavorativa per due imprese, purché operino in settori diversi. Al fine di tutelarsi, molte aziende inseriscono nei contratti delle vere e proprie clausole di non concorrenza che obbligano il lavoratore, fino anche a cinque anni dopo la cessazione del rapporto, a non accettare o avviare altri lavori e attività in settori simili a quello in cui opera l’azienda stipulante;
  • l’obbligo di riservatezza. Non si possono divulgare informazioni che riguardano l’organizzazione e i metodi di lavoro dell’azienda per cui si lavora, oppure sfruttare conoscenze (know how) apprese nell’altra azienda.

Questi divieti sono dettati direttamente dalla legge, secondo cui il lavoratore non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio [1].

Oltre ai divieti appena enunciati, occorre rispettare anche le seguenti norme:

  • il divieto di lavorare più di 48 ore settimanali;
  • l’obbligo di riposo di 11 ore consecutive tra una prestazione di lavoro e l’altra. In altre parole, per ogni giorno lavorativo occorre stare a riposo almeno 11 ore;
  • il diritto a 1 giorno di riposo a settimana.

Il maggiore problema alla possibilità di avere due contratti di lavoro si pone quindi per i dipendenti full time: in questa ipotesi, il lavoratore non rispetterebbe infatti il limite delle 48 ore. È però possibile, ad esempio, avere due contratti di lavoro part time, anche a tempo indeterminato.

Come avere due contratti di lavoro?

Esistono delle “combinazioni lavorative” che consentono di svolgere due attività contemporaneamente. Di seguito alcuni esempi:

  • contratto subordinato e contratto di collaborazione. Nel contratto di collaborazione coordinata e continuativa (il famoso co.co.co.) non è previsto alcun vincolo di orario (per questa ragione è definito “parasubordinato”). Un lavoratore potrà quindi avere contemporaneamente un contratto subordinato (full time o part time) e un contratto di collaborazione;
  • due contratti di lavoro part time, nei limiti del tetto massimo di ore settimanali (48);
  • contatto subordinato e lavoro autonomo. Nei limiti visti nel primo paragrafo, è possibile svolgere contemporaneamente un lavoro dipendente e un lavoro autonomo, sia professionale che occasionale;
  • contratto di lavoro dipendente e prestazioni occasionali. È possibile svolgere lavoro dipendente e contemporaneamente prestazioni occasionali, ma non presso la stessa azienda.
 
Pubblicato : 28 Luglio 2023 15:45