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Separazione: spetta la restituzione delle spese per il matrimonio?

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(@raffaella-mari)
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Una recente sentenza della Cassazione chiarisce che le spese pre-matrimoniali sono irripetibili in caso di divorzio.

Ti stai per separare e ti chiedi se puoi richiedere un rimborso per le spese sostenute in vista del matrimonio? A rispondere a questa domanda è una recente pronuncia della Corte di Cassazione, l’ordinanza numero 21100 del 19 luglio 2023.

La Corte ha ribadito un principio già affermato in altre sentenze ed in cui spiega come vanno inquadrate le spese per la cerimonia, per l’abito da sposa, per il ricevimento e il locale. Si tratta di donazioni, come tali ripetibili, oppure di contributi alla vita matrimoniale che, al contrario, non vanno restituiti? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Le spese per il matrimonio sono rimborsabili?

No. La Corte ha precisato che tutte le spese fatte in vista delle nozze sono irripetibili ossia non sono soggette a restituzione. Questo perché si intendono sostenute nell’interesse della futura famiglia. E, tra i doveri del matrimonio, vi è appunto quello di contribuzione ossia di farsi carico, in proporzione alle proprie capacità economiche, degli impegni economici conseguenti alla vita comune. Dunque le spese pre-matrimoniali rientrano in questo ambito.

Non importa che il matrimonio sia fallito per colpa di un coniuge, che magari già prima delle nozze stava tradendo l’altro e che quest’ultimo, in buona fede, si sia sobbarcato tutti i costi del ricevimento. Tutto ciò avrà poi un’altra sanzione, quella dell’addebito che comporta la perdita dei diritti successori e della possibilità di chiedere l’assegno di mantenimento.

Le spese per il matrimonio si considerano una donazione?

L’articolo 785 del codice civile regola le donazioni fatte in vista di un futuro matrimonio. In parole semplici, tale norma stabilisce che, se una donazione viene fatta in ragione di un matrimonio futuro, essa non ha effetto finché il matrimonio non avviene. Se il matrimonio viene annullato, anche la donazione perde validità.

Tuttavia, come anticipato, secondo la Cassazione le spese per il matrimonio non rientrano nell’ambito delle donazioni e pertanto non vanno restituite.

Un caso pratico: cosa ha stabilito la Corte?

In un caso recente, dopo la separazione, una donna aveva richiesto la divisione dei beni ricevuti come donazione nuziale. Voleva anche un equivalente in denaro per alcuni beni e una somma di denaro ricevuta durante il matrimonio. Sebbene alcune delle sue richieste fossero state accettate in appello, molte di esse sono state rigettate, e la Cassazione ha confermato questa decisione.

Come viene valutata la divisione dei beni in caso di separazione?

Secondo la giurisprudenza, le spese e le somme utilizzate durante il matrimonio sono presumibilmente destinate a soddisfare le esigenze della famiglia.

Ebbene, «poichè durante il matrimonio ciascun coniuge è tenuto a contribuire alle esigenze della famiglia in misura proporzionale alle proprie sostanze, secondo quanto previsto dagli artt. 143 e 316 bis, del codice civile., a seguito della separazione non sussiste il diritto al rimborso di un coniuge nei confronti dell’altro per le spese sostenute in modo indifferenziato per i bisogni della famiglia durante il matrimonio».

In poche parole, durante il matrimonio, entrambi i coniugi sono tenuti a contribuire economicamente alle esigenze familiari. Questo contributo è proporzionale ai propri mezzi. Quindi, dopo la separazione, un coniuge non può richiedere il rimborso delle spese fatte per le necessità familiari.

Qual è stata la conclusione della Corte?

Dopo aver analizzato e respinto le argomentazioni presentate dalla donna, la Corte ha deciso di rigettare il suo ricorso. Quindi, in conclusione, le spese fatte in vista o durante il matrimonio non sono rimborsabili dopo una separazione.

 
Pubblicato : 14 Settembre 2023 14:15