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Separazione: da che età i figli possono dormire col padre?

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(@mariano-acquaviva)
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Pernottamento figli genitori separati: i bambini piccoli possono dormire a casa con il papà oppure c’è bisogno di una specifica autorizzazione?

A seguito della separazione i genitori devono decidere con chi di loro i figli dovranno continuare a vivere, stabilendo così la residenza. Se non c’è accordo, deve essere il giudice ad assumere la determinazione, tenendo ovviamente conto dell’interesse superiore della prole. Nella quasi totalità dei casi è la madre ad essere designata come “collocataria”, mentre il padre deve accontentarsi di un numero inferiore di giorni da condividere con la prole. È in questo contesto che si inserisce il seguente quesito: in caso di separazione, da che età i figli possono dormire col padre?

È chiaro che il problema si pone per i figli particolarmente piccoli che, trovandosi ancora in tenera età, hanno più bisogno delle attenzioni materne. Cosa dice la legge a tal proposito? Come funziona il pernottamento dei figli di genitori separati? Scopriamolo.

L’affido condiviso in caso di separazione

Per legge, il giudice deve affidare i figli ad entrambi i genitori, consentendo così alla prole di non dover rinunciare a uno di essi. Si tratta del cosiddetto principio di bigenitorialità.

L’affidamento esclusivo deve quindi considerarsi l’ultima spiaggia a cui fare ricorso solamente quando uno dei genitori si dimostra totalmente incapace di tenere con sé i figli (ad esempio perché è assolutamente inadeguato oppure perché vive in un altro Paese).

Chi è il genitore collocatario?

Si definisce collocatario il genitore presso cui i figli stabiliscono la residenza. In pratica, il collocatario è il genitore che rimane nella casa coniugale insieme alla prole.

L’affido quindi, pur essendo condiviso, vede in genere la prevalenza di un genitore (la madre) sull’altro, almeno in termini di tempo che può trascorrere insieme ai figli.

Affido condiviso, infatti, non significa “paritario”, nel senso che il tempo di permanenza dei figli presso i genitori non deve necessariamente essere uguale (al 50%, per intenderci).

Separazione: con chi devono dormire i figli?

I figli trascorrono la notte con il genitore a cui è affidato. Di conseguenza, la prole pernotterà in casa del genitore presso cui si trova in base al calendario stabilito congiuntamente oppure dal giudice.

Ad esempio, se i figli devono trascorrere il fine settimana con il papà, il sabato e la domenica dormiranno a casa del padre mentre i restanti giorni a casa della madre.

Non occorre quindi uno speciale permesso del giudice affinché sia autorizzato il pernottamento dei figli: esso è implicito nel momento in cui viene determinato il calendario dell’affido.

Da che età i figli possono dormire col padre?

Non c’è una norma di legge che stabilisca da che età i figli possono dormire col padre. Nessun limite di età potrebbe quindi impedire al padre di trascorrere la notte con il proprio figlio.

Ad esempio, in riferimento alla separazione di una coppia con una bimba di soli due anni, la giurisprudenza ha affermato che «la genitorialità si apprende facendo i genitori» e di sicuro non può affermarsi per presunzione che un padre non sappia fare il genitore [1].

Impedire al minore di pernottare con il padre significherebbe privarlo delle più elementari consuetudini quali, ad esempio, cenare, riposare nella casa paterna, condividere i momenti legati al calar della sera.

Deve essere quindi la madre a dover dimostrare il pregiudizio che subirebbe il bambino nel trascorrere la notte col papà [2].

Ci sono tuttavia alcune sentenze che ritengono di dover decidere di volta in volta, in base alla concreta situazione del minore.

Ad esempio, la Suprema Corte ha in passato ritenuto opportuno far trascorrere al minore una sola notte a settimana con il papà fino all’età di 4 anni [3].

Pertanto, è possibile concludere affermando che il divieto di pernottamento del minore con il padre è giustificato solo in caso di:

  • neonato o bambino non ancora completamente svezzato;
  • comprovata dimostrazione dell’inadeguatezza del papà a tenere con sé il figlio piccolo durante la notte.

Per il resto, tale limitazione non può basarsi sul pregiudizio secondo cui solo le mamme sarebbero in grado di comprendere le necessità e i bisogni dei propri figli mentre i padri sarebbero incapaci di espletare l’accudimento di un bambino in tenera età.

Secondo la Cassazione, la sola tenera età del figlio non giustifica l’esclusione a priori del diritto del bambino di poter pernottare presso il suo papà [4].

In definitiva, non esiste un’età precisa a partire dalla quale i figli minori possono dormire con il padre a seguito della separazione dei genitori.

 
Pubblicato : 1 Settembre 2023 18:00