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Separazione: cos’è il piano genitoriale?

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(@mariano-acquaviva)
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Cosa scrivere all’interno del documento che gli avvocati devono allegare al ricorso introduttivo delle cause di separazione e di divorzio?

A seguito della riforma Cartabia chi intende separarsi o divorziare deve necessariamente allegare al proprio ricorso un piano genitoriale in cui illustrare le attività principali in cui sono impegnati i figli minorenni. Lo scopo è quello di favorire l’attuazione concreta del principio di bigenitorialità, cioè la presenza di entrambi i genitori nella vita della prole, nonostante la separazione. Cos’è e come funziona il piano genitoriale? Scopriamolo insieme.

Cos’è il piano genitoriale?

Il piano genitoriale è il documento che l’avvocato deve allegare ogni volta che si intraprende un giudizio che riguarda i minori, compresi quelli di separazione e di divorzio dei coniugi.

Per legge, il piano genitoriale indica gli impegni e le attività quotidiane dei figli relative alla scuola, al percorso educativo, alle attività extrascolastiche, alle frequentazioni abituali e alle vacanze normalmente godute [1].

Il piano genitoriale contiene quindi una lista di voci che definiscono le attività da svolgere con i figli, indicando tempi e ruoli dei genitori.

A cosa serve il piano genitoriale?

Il piano genitoriale serve a predisporre un programma in cui, sin dall’inizio, il giudice possa valutare la presenza del genitore nella vita del figlio.

Il piano genitoriale, dunque, non consiste in un mero resoconto formale delle attività dei figli minori, bensì deve evidenziare un progetto sull’esercizio della responsabilità genitoriale.

Nell’ambito della separazione e del divorzio, quindi, il piano genitoriale serve ad attuare la bigenitorialità, il principio secondo il quale, anche quando separati, la prole ha diritto a continuare ad avere rapporti con entrambi i genitori.

Con il piano genitoriale il giudice verifica se l’esercizio della responsabilità genitoriale è impostato in modo corretto dalle parti in causa.

Chi redige il piano genitoriale?

Come anticipato, la legge prevede che il piano genitoriale sia allegato sin dall’inizio al ricorso introduttivo dei giudizi di separazione e di divorzio se c’è prole minorenne.

Il piano viene redatto dall’avvocato sulla scorta delle indicazioni fornite dal proprio assistito, il quale deve illustrare come si svolge la vita dei propri figli e come intende essere presente per loro, nonostante la separazione o il divorzio.

Entrambi i coniugi sono tenuti a questo adempimento; ciò significa che il piano genitoriale è unico se allegato al ricorso congiunto (o alla convenzione di negoziazione assistita), mentre sono due distinti quando allegati ai rispettivi scritti difensivi (ricorso e costituzione in giudizio).

Dopo la prima udienza presidenziale, se il tentativo di conciliazione tra i coniugi fallisce, il giudice, nell’adottare i provvedimenti temporanei e urgenti, può formulare una propria proposta di piano genitoriale, tenendo conto di quelli già allegati dalle parti.

Cosa scrivere nel piano genitoriale?

Oltre alle regole sull’affidamento condiviso, sul genitore collocatario e sul calendario degli incontri, il piano genitoriale dovrebbe contenere appositi capitoli dedicati alle seguenti tematiche:

  • istruzione: scelta della scuola (pubblica o privata), del doposcuola, dell’educazione speciale e dell’istruzione a casa, delle attività extracurricolari con relativa ripartizione dei costi tra i genitori;
  • salute: visite mediche, decisioni da assumere, operatori sanitari di riferimento, ripartizione delle spese mediche;
  • comunicazione: contatti telefonici, trasferimento delle informazioni rilevanti, contatto tramite internet, costi del cellulare, utilizzo di internet;
  • vacanze, giorni festivi, compleanni di famiglia e date significative;
  • ripartizione delle spese tra i genitori.

Cosa succede se non si rispetta il piano genitoriale?

Come ricordato, il piano genitoriale non è un documento formale ma una proposta concreta di partecipazione del genitore alla vita del minore. Tanto è confermato dal fatto che la legge prevede sanzioni anche molto severe nel caso di inosservanza.

Per la precisione, il mancato rispetto del piano genitoriale approvato dal giudice costituisce un comportamento sanzionabile con:

  • l’ammonizione del genitore inadempiente;
  • l’individuazione di una somma di denaro dovuta dall’obbligato per ogni violazione o inosservanza successiva ovvero per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento;
  • la condanna del genitore inadempiente al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria, da un minimo di 75 euro a un massimo di 5.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

In caso di gravi inadempienze, anche di natura economica, o di atti che arrechino pregiudizio al minore od ostacolino il corretto svolgimento delle modalità dell’affidamento e dell’esercizio della responsabilità genitoriale, il giudice può inoltre condannare il genitore inadempiente al risarcimento dei danni a favore dell’altro genitore o, anche d’ufficio, del minore.

 
Pubblicato : 22 Settembre 2023 12:45