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Se presto il mio pc, serve un contratto?

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(@angelo-forte)
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Per dare in prestito gratuito una cosa di cui dispongo è necessario stipulare un contratto?

A tutti è capitato di dare in prestito qualcosa. Ad un parente o ad un amico tutti noi abbiamo prestato gratuitamente qualcosa. Un’automobile per fare una commissione, un personal computer perché all’amico temporaneamente non gli funzionava, un appartamento perché il nostro parente era stato sfrattato e ne aveva urgente bisogno. Se presto il mio pc, serve un contratto? Insomma è questa una delle domande che ci poniamo quando prestiamo gratuitamente un bene, mobile o immobile che sia, a qualche conoscente o ad un parente stretto. Ed in tutti questi casi ci siamo anche domandati se per concedere in prestito qualcosa sia necessario un contratto scritto e se questa semplice operazione (spesso conclusa con una semplice stretta di mano) sia essa stessa un contratto. Sicuramente più stretta è l’amicizia o la parentela con la persona a cui abbiamo dato in prestito qualcosa, meno parole sono servite per concludere l’accordo. Ed è appunto quell’accordo che, in ogni caso, è per la legge un vero e proprio contratto. Anche se concluso solo verbalmente, il prestito gratuito di qualsiasi bene costituisce un contratto, in particolare si tratta di un contratto di comodato. Nell’articolo che segue analizzeremo le regole fondamentali del prestito gratuito di un bene per evitare di incappare in spiacevoli inconvenienti quando la cosa data in prestito non dovesse facilmente esserci restituita.

Quali regole per concludere un prestito?

Il prestito gratuito, cioè il comodato di un bene mobile (auto, pc, bicicletta, libro, abiti ecc.) o immobile (terreno, appartamento, villetta ecc.), si verifica quando una persona (solitamente il proprietario) dà ad altri una cosa di cui dispone (che può essere appunto mobile o immobile), con la finalità che la usi per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo poi di ridarla indietro [1].

Il comodato è necessariamente gratuito ed è perciò il contratto tipico per i prestiti fra conoscenti e fra parenti (almeno tra parenti tra cui corre buon sangue).

Ogni comodato, cioè ogni prestito gratuito, si basa su un accordo tra chi dà la cosa in prestito e chi la riceve.

Quell’accordo è appunto un vero e proprio contratto, anche se non è stato messo nero su bianco ed anche, quindi, se è rimasto solo un accordo verbale.

La legge non impone che il contratto di comodato sia scritto: questo significa che quando presti il tuo pc od il tuo libro o la tua auto, o anche una casa ad un amico o parente, non è necessario che gli accordi siano messi per iscritto.

Quando il tuo amico ti chiede in prestito la tua bicicletta per andare urgentemente a fare una commissione e tu gliela concedi gratuitamente, avete in quel momento concluso un contratto di comodato

Il prestito gratuito di una cosa è un contratto

Come è disciplinata la durata del prestito?

Abbiamo detto che la legge non richiede la forma scritta per il contratto di comodato che, perciò, può restare semplicemente un contratto verbale, cioè basato sugli accordi presi a voce tra le parti.

E allora quando potrò chiedere la restituzione della cosa data in prestito?

La durata del prestito è di solito determinata dalle parti nell’accordo tra loro intercorso.

Ed allora, una volta che sia giunta la scadenza pattuita, il bene andrà restituito al comodante, cioè a colui che ha dato la cosa in prestito [2].

Se Giulio ha dato in prestito gratuito un libro a Mario concordando che il prestito duri fino alla fine del mese, scaduto il mese Mario dovrà restituire il libro

Ma è anche possibile che le parti si siano accordate in altro modo.

Si può stabilire, infatti, che la cosa me la dovrai restituire quando avrai finito di usarla per lo scopo concordato.

Se ti presto la bicicletta perché tu possa partecipare ad una gara, è chiaro che quando la gara sarà conclusa dovrai restituirmi la bicicletta

Infine, se le parti non stabiliscono nessuna durata per il prestito e la durata non può essere stabilita nemmeno in base all’uso che si farà della cosa prestata, il comodatario la dovrà restituire non appena il comodante gliela richieda.

Se ti presto un personal computer senza stabilire né una scadenza precisa per il prestito e senza nemmeno concordare l’uso per cui te l’ho prestato, la restituzione dovrà allora avvenire non appena ti chiederò di restituirmelo

E’ chiaro che anche se il prestito gratuito avviene tra conoscenti o parenti che siano tra loro in buoni rapporti, è preferibile mettere per iscritto gli accordi anche se la legge non lo impone.

Può essere assai conveniente stabilire per iscritto la durata del prestito oppure a chi toccheranno eventuali spese che fossero necessarie per riparare la cosa prestata, oppure (se si tratta del prestito di un’auto o di una casa), chi dovrà pagare le relative tasse.

Fissare per iscritto gli accordi raggiunti e le regole da applicare durante il prestito, è consigliabile anche per evitare liti e discussioni e, addirittura, di finire in causa.

Il prestito termina alla scadenza concordata

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Pubblicato : 29 Gennaio 2023 07:00