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Se mi morde un cane randagio, chi mi risarcisce?

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(@angelo-forte)
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Cosa fare per ottenere un risarcimento nel caso di ferimento da parte di un randagio

I cani sono ormai entrati nella vita di moltissimi di noi. Ce ne prendiamo cura e loro ricambiano dimostrando grande attaccamento ed affetto verso di noi. Esiste però anche il fenomeno del randagismo che desta sempre preoccupazione. Se mi morde un cane randagio, chi mi risarcisce? A questo interrogativo cercano una risposta coloro i quali sono stati oggetto di aggressione da parte dei cani affamati o semplicemente infastiditi dalla presenza umana. I tanti cani che vivono per strada possono essere cani abbandonati dai loro proprietari oppure animali sempre vissuti in cattività senza mai essere ospiti di una casa. In tutti i casi il randagismo, se non accuratamente attenzionato, può diventare un grave pericolo per l’incolumità di parecchi persone, specie per i bambini e gli anziani. I servizi i accalappiacani delle Asl non hanno spesso né i mezzi né le risorse umane necessarie per contrastare il fenomeno. Ed allora ci si chiede come comportarsi e da chi pretendere un risarcimento nella malaugurata ipotesi di aggressione. Ci apprestiamo ad affrontare questo argomento e a rispondere ai quesiti posti chiarendo quali siano i soggetti che le norme vigenti individuano come responsabili, anche ai fini di un risarcimento, nel caso in cui una persona subisca danni a seguito di aggressione da parte di un animale randagio.

Chi è tenuto a rispondere dei danni causati da un cane randagio?

La legge [1] relativa al fenomeno del randagismo stabilisce che:

  • spetta ai comuni la gestione dei canili esistenti e l’allestimento di nuovi per garantire la sicurezza e l’igiene pubblica;
  • tocca alle Asl garantire sia la profilassi che il controllo igienico – sanitario del fenomeno del randagismo con i mezzi e le risorse umane dell’apposito servizio veterinario;
  • è infine compito delle regioni coordinare in linea generale l’intero fenomeno dettando le opportune disposizioni.

Le regole perciò ci sono ed hanno lo scopo di individuare con precisione i soggetti istituzionali investiti di specifiche responsabilità ed ai quali sarà possibile reclamare nel caso un cittadino risultasse vittima di aggressione da parte di randagi subendo danni.

Se in una località viene accertata una forte presenza di randagi, quel comune sarà obbligato a creare uno più canili per ricoverarvi gli animali catturati dal servizio veterinario delle Asl

La legge impone ai comuni di creare se necessario nuovi canili

Le regole per ottenere un risarcimento per i danni causati da randagi

La regola [2] generale stabilisce che provoca un danno, dolosamente o per colpa, debba risarcirlo.

Nel caso di danni causati da cani randagi abbiamo visto che saranno responsabili nei confronti del cittadino rimasto ferito il comune e/o l’asl.

Il comune se non ha adottato gli accorgimenti di legge necessari per limitare al massimo il pericolo rappresentato dai randagi e la asl non se non li ha catturati e ricoverati negli appositi canili [3].

Il cittadino però, per poter pretendere il risarcimento, dovrà provare in corso di giudizio:

  • che ha davvero subìto un danno;
  • che il danno è dovuto ad un’aggressione di un cane randagio;
  • che il comune e/o la asl non hanno predisposto le cautele necessarie per impedire aggressioni.

Una sentenza [4] ha stabilito che la responsabilità della asl e del comune esiste nel caso in cui non abbiano fatto nulla nonostante siano a loro giunte, inascoltate, reiterate lamentele da parte dei cittadini relativamente alla presenza di randagi.

Toccherà al cittadino fornire la prova dell’atteggiamento inerte, risetto alle segnalazioni, da parte di comune e/o asl.

Comuni e asl sono tenuti ad adottare cautele contro le aggressioni dei randagi

 
Pubblicato : 2 Gennaio 2024 14:30