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Residenza a Montecarlo: vantaggi e requisiti

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(@paolo-remer)
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Come ottenere la residenza fiscale nel principato di Monaco; quali sono i benefici per persone fisiche e società; che controlli ci sono; a chi conviene prenderla.

Il caso del giovanissimo campione di tennis italiano Jannik Sinner ha acceso l’attenzione su un fenomeno apparentemente strano, ma che in realtà è molto frequente tra gli sportivi famosi: prendere la residenza a Montecarlo, cioè nel principato di Monaco. In questo articolo ti diremo quali requisiti occorrono per farlo – vedrai che sono piuttosto stringenti – e quali vantaggi offre questa scelta, che è conveniente soprattutto per chi guadagna molto e vuole sfuggire alla pesante tassazione italiana.

A Montecarlo c’è molto di più del sole, del bel mare, dei grandi eventi sportivi, della vita confortevole o del vero e proprio lusso: in tutte queste cose l’Italia non è seconda a nessuno. Non è un caso che – come ha appurato recentemente l’Agenzia delle Entrate – più di ottomila italiani abbiano trasferito la propria residenza fiscale nel principato di Monaco. E tra questi non figurano soltanto sportivi con altro reddito, ma anche parecchi altri personaggi, quasi sempre ricchi.

Già, perché dietro il cambio di residenza – che si può fare anche mantenendo la propria attuale cittadinanza – c’è molto spesso un semplice motivo: la grossa convenienza economica ad abitare in questo piccolissimo Stato, che occupa soltanto una strisciolina di due chilometri quadrati di territorio, vicino all’Italia ma circondato interamente dalla Francia, e in cui vivono, ultimi dati alla mano, poco meno di 40mila persone.

Come avere la residenza a Montecarlo

Per prendere la residenza nel principato di Monaco ci sono questi tre fondamentali requisiti da rispettare:

  • comprare o affittare un immobile ad uso abitativo nel territorio di questo Stato; il contratto deve essere scritto, stipulato con atto notarile, registrato presso gli uffici pubblici competenti e, in caso di affitto, deve avere una durata non inferiore ai 12 mesi; occorre anche stipulare una fornitura di energia elettrica per tale abitazione e produrre la bolletta che dimostra gli effettivi consumi;
  • aprire un conto corrente presso un istituto di credito monegasco, e depositarvi una somma non inferiore a 500.000 euro; questo serve per dimostrare di avere risorse finanziarie sufficienti per vivere in questo costoso Stato;
  • essere di «buona moralità»: in concreto, bisogna produrre il certificato del casellario giudiziario, da cui deve risultare l’assenza di condanne e di procedimenti penali. Le autorità locali di pubblica sicurezza possono svolgere indagini sulla vita del soggetto e verificare, ad esempio, quali sono le sue attività lavorative e le sue altre occupazioni, indagando anche sulle fonti di reddito e di mantenimento.

A parte l’assenza di precedenti penali, gli altri requisiti necessari per ottenere la residenza a Montecarlo non sono proprio alla portata di tutti: le case costano parecchio, e mezzo milione di euro – non immobilizzati in attività o partecipazioni, ma liquidi e pronti da versare in banca – sono una cifra ragguardevole, che le persone comuni certamente non hanno.

Quanto ai documenti necessari ai fini dell’ottenimento della residenza monegasca, servono quelli di identità personale (certificati anagrafici, copia dell’atto di nascita, codice fiscale, tessera sanitaria) e, ovviamente, il valido passaporto per viaggiare.

A livello amministrativo, la procedura di accettazione dei nuovi richiedenti residenza è piuttosto semplice, se sono in possesso dei requisiti di cui abbiamo parlato: una volta compilata e inviata la domanda, è previsto soltanto un colloquio preliminare dell’interessato presso un apposito ufficio locale, e se l’esito dei controlli svolti sul soggetto è positivo, si ottiene in tempi rapidi la ambita carta di soggiorno nel principato di Monaco.

Residenza fiscale a Montecarlo: come si dimostra?

C’è poi un altro importante requisito, di cui non abbiamo parlato nel paragrafo precedente perché non è richiesto dalle autorità monegasche ma è indispensabile affinché il trasferimento di residenza fiscale sia riconosciuto valido dall’Italia: bisogna risiedere e abitare effettivamente (non in maniera fittizia) nel principato di Monaco per almeno 6 mesi all’anno, precisamente 183 giorni (che diventano 184 negli anni bisestili), e, correlativamente, occorre non aver avuto domicilio e dimora abituale in Italia per più di metà dell’anno.

In caso negativo, l’Agenzia delle Entrate può contestare la falsità della residenza a Montecarlo (o in qualsiasi altro Stato) e recuperare a tassazione i redditi non dichiarati in Italia. Non vale, quindi, il mero dato formale dell’avvenuta iscrizione nell’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero): conta l’aspetto sostanziale, in quanto bisogna dimostrare caso per caso l’effettività di questa che a tutti gli effetti costituisce una residenza fiscale estera.

In sintesi di quanto abbiamo detto finora: può prendere la residenza fiscale a Montecarlo solo chi può permetterselo economicamente, e tra questi solo chi lo fa veramente non corre rischi da parte del Fisco.

Residenza fiscale a Montecarlo: quali vantaggi?

Nel principato di Monaco non esiste l’Irpef, quindi i redditi prodotti in loco non vengono tassati, e non vengono applicate neanche le altre imposte che ben conosciamo in Italia, quelle che colpiscono i patrimoni, le plusvalenze e i trasferimenti di ricchezza o di beni mobili e immobili (successioni ereditarie, donazioni, compravendite, registro, bolli, Imu, ecc.).

Il regime fiscale, dunque, è estremamente favorevole per i residenti di nazionalità straniera, al punto che tutti questi attraenti vantaggi non valgono affatto per i francesi, che, se decidono di trasferire la propria residenza fiscale a Montecarlo, pagheranno comunque le stesse tasse previste in Francia.

Anche l’eredità viene tassata con un regime di favore rispetto a quanto avviene in Italia: a Monaco la successione tra genitori e figli è completamente esentasse (in Italia, invece, si paga il 4% se i beni ricevuti eccedono la franchigia di un milione di euro di valore).

Società con sede a Montecarlo: tassazione

Infine, non dobbiamo dimenticare che anche le società con sede legale nel principato di Monaco godono di una tassazione particolarmente vantaggiosa (non è un caso che il tennista Sinner ha deciso, oltre che di vivere a Montecarlo per la maggior parte dell’anno, anche di costituire una società che svolge attività di prestazione di servizi sportivi).

Nello specifico, le società monegasche non pagano imposte o tasse sugli utili, se svolgono un’attività industriale o commerciale nel territorio del principato e dunque i risultati d’esercizio sono completamente esentasse se i ricavi vengono prodotti lì, mentre se derivano da attività estere vengono tassati normalmente, in base alla normativa fiscale dello Stato del luogo di produzione.

A Montecarlo, quindi, non esiste nulla di analogo alle nostre Irpef, Ires ed Irap, ma se il fatturato delle società monegasche viene generato all’estero (Italia compresa) per oltre il 25%, è prevista una tassazione con aliquota al 25%, dunque con un peso fiscale abbastanza simile alla nostra Ires. In ogni caso tutte le società monegasche sono soggette all’Iva, come avviene in ogni Paese dell’Unione Europea.

Trasferirsi all’estero per pagare meno tasse: come fare?

Per approfondire gli argomenti che abbiamo trattato ed estendere la tematica ad altri Paesi a fiscalità agevolata, come gli Emirati Arabi Uniti (Dubai), leggi “Come trasferirsi all’estero per pagare meno tasse“.

 
Pubblicato : 2 Febbraio 2024 16:45