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Recinzione e disinfestazione del terreno: il Comune non può obbligare il proprietario

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(@mariano-acquaviva)
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Obblighi del privato in merito all’apposizione di un recinto, alla disinfestazione e alla costante vigilanza 24 ore su 24 della sua proprietà.

Si è soliti dire che la proprietà privata è sacra. Ciò è vero, ma solo fino a un certo punto: in realtà, il proprietario deve rispettare determinati limiti che gli impediscono di disporre in maniera incondizionata dei propri beni. Ad esempio, non si è liberi di dare fuoco alla propria casa, in quanto la condotta può costituire un grave pericolo per l’incolumità pubblica. Allo stesso modo, si può essere costretti a cedere il proprio fondo alla pubblica amministrazione che ne chieda l’esproprio. In questo contesto si pone la seguente domanda: il Comune può obbligare il proprietario alla recinzione e disinfestazione del terreno? Vediamo cosa ne pensa la giurisprudenza.

Il Comune può costringere il proprietario a recintare il suo terreno?

Secondo la giurisprudenza [1], il Comune non può obbligare il proprietario di un terreno a mettere una recinzione attorno alla sua proprietà immobiliare, né tantomeno può imporgli una costante vigilanza 24 ore su 24 delle proprie aree.

La vicenda affrontata dai giudici vedeva un uomo, proprietario di un terreno invaso da alcuni nomadi, a cui il Comune aveva notificato un’ordinanza con la quale gli si imponeva di predisporre diverse misure onde rendere l’area inaccessibile a terzi estranei e provvedere alla sua disinfestazione. Il provvedimento è stato tuttavia ritenuto illegittimo.

Quanto all’obbligo di predisporre una recinzione del terreno (o rafforzare quella già esistente) e di provvedere alla pulizia e guardiania, esso è in contrasto con il codice civile [2] il quale dispone che la chiusura del fondo costituisce per il proprietario una semplice facoltà e non già un obbligo; per cui essa non può essere imposta [3].

Il Comune può costringere il proprietario a vigilare sul suo terreno?

Quanto all’obbligo, invece, della costante vigilanza 24 ore su 24, essa risulterebbe materialmente impossibile; si finirebbe, altrimenti, per riconoscere in capo al proprietario una responsabilità oggettiva per qualsiasi cosa avvenga.

Ciò sarebbe in collisione con il codice civile [4] che stabilisce l’esenzione di responsabilità del proprietario per le cose in sua custodia quando il danno è stato determinato da un caso fortuito, da intendersi in senso ampio, comprensivo anche del comportamento di terzi soggetti o della colpa del danneggiato.

 
Pubblicato : 26 Agosto 2023 18:14