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Quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi?

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(@paolo-remer)
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Gli importi aggiornati del danno biologico risarcibile per l’inabilità temporanea totale o parziale e per l’invalidità accertata.

Hai subito un incidente stradale e hai riportato lesioni a un braccio e una gamba. Sei andato al Pronto soccorso, che non ti ha ricoverato ma ti ha refertato 15 giorni; poi il tuo medico curante ti ha certificato altri 15 giorni di riposo e cure. Durante quel periodo sei stato immobilizzato a casa: non sei andato a lavorare e non hai potuto dedicarti alle tue normali attività. Ora ti serve sapere quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi complessiva.

Che cos’è la prognosi?

La prognosi nel linguaggio medico è la previsione del periodo necessario per arrivare alla guarigione. Si tratta di un giudizio clinico sul decorso e sull’esito di un infortunio o di una malattia, formulato in base agli elementi disponibili al momento della diagnosi (l’entità della lesione, lo stato di salute del paziente, eventuali patologie preesistenti, ecc.): perciò la prognosi può variare nel corso del tempo ed essere incrementata rispetto alle previsioni iniziali.

I medici si riservano la prognosi quando non sono in grado di stimare con esattezza o con buona probabilità i tempi di guarigione, e sciolgono la prognosi quando possono indicare tempi certi o ragionevolmente attendibili.

Cos’è il danno biologico?

Il danno biologico è definito dalla legge [1] come la lesione all’integrità psicofisica della persona. Precisamente, il danno biologico è «la lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento medico-legale, che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito».

Si tratta di un danno non patrimoniale che deve essere risarcito, come dispone l’articolo 2059 del Codice civile, da chi ha compiuto il fatto illecito e dal suo assicuratore per la responsabilità civile. In genere è proprio a quest’ultimo soggetto che il danneggiato si rivolge per ottenere il risarcimento, vista la maggiore capacità economica delle compagnie assicuratrici e considerato l’obbligo di legge di stipulare una polizza Rc auto per tutti i veicoli a motore circolanti.

Danno biologico: come si calcola?

Il danno biologico si misura in giorni di inabilità temporanea o in punti di invalidità permanente.

A sua volta, l’inabilità temporanea può essere:

  • totale, o assoluta (pari al 100%), quando il soggetto leso non può svolgere le normali occupazioni di vita quotidiana (ad esempio, durante il periodo di ricovero ospedaliero);
  • parziale, quando la riduzione delle capacità di dedicarsi alle comuni attività non è totalmente compromessa; in questo caso il medico assegna una percentuale, ad esempio del 75% o del 25%.

Quanto paga l’assicurazione per ogni giorno di prognosi?

La liquidazione del danno biologico avviene in base ad apposite tabelle: quelle più utilizzate dai giudici italiani sono le tabelle elaborate dall’Osservatorio per la giustizia civile del tribunale di Milano, che secondo la Corte di Cassazione hanno ormai assunto «vocazione nazionale». Tutto ciò in attesa dell’introduzione della Tabella unica nazionale (Tan) prevista dal Codice delle assicurazioni private [2].

Le cosiddette “tabelle milanesi” prevedono un risarcimento di ogni giorno di inabilità assoluta con un importo base di 99 euro – calcolato in modo omnicomprensivo, come sommatoria del danno biologico per 72 euro e del danno da sofferenza interiore presumibile per 27 euro  – che può essere aumentato dal giudice fino al 50%, in presenza di altri fattori che il danneggiato deve evidenziare specificamente per il proprio caso: è la cosiddetta «personalizzazione del danno» (per maggiori informazioni leggi “Come avere più risarcimento di danno biologico“).

I giorni di inabilità parziale vengono decurtati in proporzione alla percentuale attribuita: ad esempio, l’inabilità al 50% viene dimezzata rispetto al valore dell’inabilità totale, quella al 25% viene ridotta di tre quarti, e così via.

Quanto spetta di risarcimento per 30 giorni di prognosi?

Quindi, in base ai vari fattori di incidenza che abbiamo descritto, l’importo medio per il risarcimento di 30 giorni di prognosi assoluta potrà essere ragionevolmente compreso, nella maggior parte dei casi, tra i 3mila ed i 4mila euro. Ricorda che le tabelle del tribunale di Milano forniscono dei «criteri orientativi» e si muovono all’interno di una “forbice” di valori, che il giudice può adattare al caso specifico «in presenza di allegate e comprovate peculiarità» che devono essere dimostrate e documentate dal danneggiato, con una perizia medico-legale di quantificazione.

Come si calcola il risarcimento per le invalidità permanenti?

Cosa succede, invece, se oltre all’inabilità parziale residua anche un’invalidità permanente, con i relativi punti attribuiti dal medico legale? Le cosiddette “lesioni micropermanenti”, o di lieve entità (sono tali quelle che comportano una percentuale di invalidità tra l’1% ed il 9%) vengono risarcite in maniera forfettaria, con un ammontare predeterminato da decreti ministeriali: in base a quello più recente, di giugno 2022 [3], l’importo del risarcimento per il primo punto di invalidità percentuale è pari a 870,97 euro e i successivi (quini dal secondo al nono) vengono liquidati in misura crescente; l’importo risultante viene rapportato all’età del danneggiato e si riduce al crescere dell’età, con una decurtazione dello 0,5% per ogni anno di età successivo al decimo.

Invece per le lesioni macropermanenti (dal 10% al 100%) per la quantificazione del risarcimento si applicano ancora i criteri espressi nelle tabelle milanesi (o, talvolta, nelle tabelle elaborate dal tribunale di Roma) che tengono conto del grado di invalidità accertato ed anche dell’età del danneggiato: quanto più è bassa, tanto più la cifra base per ogni punto  di invalidità riconosciuta viene aumentata, perché è maggiore l’aspettativa di vita e dunque è più ampio il periodo di tempo in cui egli dovrà subire le conseguenze negative dei postumi invalidanti. Anche in questi casi le tabelle consentono al giudice di personalizzare il danno, incrementando il valore del punto medio.

Gli ulteriori danni risarcibili

Oltre al suddetto risarcimento del danno biologico per inabilità temporanea e/o per invalidità permanente, il danneggiato ha anche diritto ad ottenere, dimostrandone l’entità:

  • il rimborso di tutte le spese mediche sostenute per le cure, le terapie riabilitative e l’acquisto di farmaci;
  • il ristoro del danno patrimoniale consistente nelle perdite economiche e reddituali subite durante il periodo di infermità, compreso il danno da perdita di capacità lavorativa, nel periodo in cui l’infortunato non ha potuto svolgere le ordinarie mansioni ed il “lucro cessante” per i mancati guadagni.

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Pubblicato : 16 Dicembre 2022 18:00