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Quante ore di lavoro servono per avere diritto a un buono pasto?

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(@valentina-azzini)
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I buoni pasto spettano con orario di lavoro superiore a sei ore

Il tuo orario di lavoro ti costringe a restare fuori casa per pranzo e la tua azienda probabilmente non offre un servizio mensa. Conseguenza quotidianamente devi sborsare dei soldi per acquistarti da mangiare e questo incide sul tuo bilancio mensile. Sai che esistono a titolo di benefit e buoni pasto e ti chiedi se ne hai diritto. Devi sapere che i buoni pasto sono delle agevolazioni previste esclusivamente dai contratti collettivi di categoria o aziendali e dunque sono dovuti solo determinate categorie di lavoratori e solo in presenza di precisi requisiti, soprattutto in relazione all’orario di lavoro prestato. Vediamo dunque in questo breve articolo come sono disciplinati i buoni pasto, che cosa sono, quanto valgono, chi ne ha diritto e quante ore di lavoro servono per avere diritto a un buono pasto.

I buoni pasto

I buoni pasto sono veri e propri dei mezzi di pagamento elettronici o cartacei, di valore compreso tra 2 e 15 euro, erogati dall’azienda e con i quali il lavoratore dipendente può acquistare cibo, in sostituzione del servizio mensa.

Essi rappresentano una sorta di benefit con funzione assistenziale e non retributiva, pertanto generalmente non sono soggetti a tassazione e il datore di lavoro non è tenuto a concederli ai propri dipendenti, salvo questo non sia espressamente previsto dai contratti collettivi di categoria (ad esempio il CCNL Commercio), oppure da contratti aziendali.

Hanno diritto al buono pasto i lavoratori dipendenti assunti a tempo pieno o part-time e i collaboratori a progetto, anche quando l’orario di lavoro non prevede pausa pranzo. Hanno altresì diritto ai buoni pasto i lavoratori che prestano smart working, qualora l’accordo individuale stipulato con l’azienda lo preveda, posto che la legge garantisce a tali categorie di dipendenti il medesimo trattamento economico di coloro che lavorano in azienda, in presenza.

I buoni pasto sono nominativi e non possono essere ceduti a terzi persone; essi inoltre sono cumulabili fino ad un massimo di otto buoni per singola spesa e devono essere spesi per il loro intero valore, non dando diritto a resto. Infine i buoni debbono essere utilizzati per l’acquisto di pasti pronti e solamente presso gli esercizi convenzionati con l’azienda che li emette.

Trattandosi di strumenti aventi carattere assistenziale, i lavoratori hanno diritto ai buoni pasto solamente per le giornate in cui prestano servizio, pertanto se in malattia o in ferie non avranno diritto ad alcunché.

Come si maturano i buoni pasto

I buoni pasto si maturano, generalmente, quando il dipendente svolge almeno sei ore lavorative al giorno, oppure almeno tre ore di lavoro straordinario dopo la ripresa, con una pausa pranzo non inferiore a 30 minuti seguita da una ripresa dell’attività lavorativa.
I contratti collettivi di categoria possono comunque prevedere limiti più favorevoli.

I buoni pasto vengono erogati mensilmente dall’azienda in numero pari a quello delle giornate lavorative effettuate nel mese precedente.

 
Pubblicato : 10 Settembre 2023 06:45