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Quando una norma può avere valore retroattivo?

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(@mariano-acquaviva)
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Efficacia retroattiva di leggi, norme penali e civili, sentenze della Corte Costituzionale: salvo eccezioni, la norma non dispone che per il futuro.

Come regola generale le norme giuridiche non hanno effetto retroattivo: esse, cioè, possono regolare solo casi sorti successivamente all’entrata in vigore della norma stessa e non quelli, invece, già realizzatisi. Per esempio, se il candidato supera un concorso presso una pubblica amministrazione e, successivamente alla sua assunzione, interviene una legge che, per quello stesso posto, prevede l’obbligo di una laurea specifica, il lavoratore non può più essere licenziato. Infatti, le disposizioni sulla legge in generale [1] stabiliscono che «La legge non dispone che per l’avvenire». Questo principio, però, non è assoluto. Vediamo quando una norma può avere valore retroattivo.

Le norme penali sono retroattive?

Le norme penali sono retroattive? La Costituzione [2] (ed essa non può essere derogata – salvo da un’altra norma di pari rango – al contrario della legge ordinaria, come invece le disposizioni generali prima viste) stabilisce quanto segue: «Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso».

In buona sostanza, questo significa che:

  • le norme penali che comportano un trattamento più sfavorevole a chi ha commesso un reato (per esempio, un inasprimento di pena) non possono mai avere efficacia retroattiva;
  • al contrario, le norme penali che comportano un trattamento più favorevole (per esempio, cancellano un reato, diminuiscono una pena, ecc.) hanno sempre efficacia retroattiva.

Se Tizio sta per essere condannato a due anni di reclusione per un delitto che una norma successiva ha reso punibile con una semplice multa, si salverà dal carcere. E questo perché non è giusto mandare in galera una persona solo perché ha commesso una condotta magari poche ore prima di un altro soggetto, sottoposto invece a un trattamento più favorevole.

Pertanto, se la legge decide di “alleggerire” il carico sanzionatorio di un reato è perché ritiene che tale condotta non abbia più quel significato forte che in precedenza le si attribuiva. Ecco perché è giusto che la sanzione abbia efficacia retroattiva anche a chi stava per essere condannato o a chi già stava scontando la pena.

Le sentenze della Corte Costituzionale sono retroattive?

Le sentenze della Corte Costituzionale hanno effetto retroattivo, limitatamente però alle situazioni giuridiche che non si sono ancora concluse.

Secondo la giurisprudenza [3], «l’efficacia retroattiva della sentenza dichiarativa dell’illegittimità costituzionale di norma di legge non si estende ai rapporti esauriti, ossia a quei rapporti che, sorti precedentemente alla pronuncia della Corte Costituzionale, abbiano dato luogo a situazioni giuridiche ormai consolidate ed intangibili in virtù del passaggio in giudicato di decisioni giudiziali, della definitività di provvedimenti amministrativi non più impugnabili, del completo esaurimento degli effetti di atti negoziali, del decorso dei termini di prescrizione o decadenza, ovvero del compimento di altri atti o fatti rilevanti sul piano sostanziale o processuale».

Insomma: se una sentenza che ha applicato una certa norma è diventata definitiva, la sopravvenuta dichiarazione di  incostituzionalità della stessa norma non può più incidere sul caso oramai deciso.

In ambito penale, invece, vale quanto detto nel precedente paragrafo: la sopravvenuta dichiarazione di incostituzionalità, se favorevole al reo, è sempre retroattiva.

Le sentenze dei tribunali sono retroattive?

Le sentenze dei giudici sono cosa completamente diversa dalle sentenze della Corte Costituzionale. Esse infatti hanno solo valore interpretativo, valgono solo per le parti in causa e non per tutta la collettività (come invece le sentenze della Corte Costituzionale).

Ecco perché, quando si sente dire che la Cassazione o un altro Tribunale ha dichiarato che il proprietario di casa ha diritto a ottenere il pagamento dei canoni di locazione anche se l’inquilino non abita l’appartamento per ragioni personali, non si fa altro che chiarire la portata di una legge, per come l’ha sempre avuta.

 
Pubblicato : 9 Dicembre 2023 21:45