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Quando un accordo diventa vincolante?

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(@angelo-greco)
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Scopri quando un accordo diventa vincolante: analisi di contratti, elementi essenziali e accessori, momenti di perfezionamento e minuta dell’accordo. Esempi pratici per comprendere meglio la formazione dei vincoli contrattuali.

Non tutti sanno che gli accordi verbali costituiscono contratti e pertanto vanno rispettati. Il contratto infatti, salvo casi eccezionali, non deve essere per forza scritto. Tuttavia un accordo diventa vincolante solo se le parti hanno raggiunto l’intesa su tutti gli aspetti dell’affare, sia quelli essenziali che quelli secondari. Una semplice trattativa, anche se riportata per iscritto, che non sia ancora completa – ossia che non investa tutti gli aspetti dell’accordo – non avrebbe valore legale e ben consentirebbe alle parti di recedere, senza rischi di risarcimenti.

Più di una volta la Cassazione [1] si è trovata a spiegare quando un contratto può definirsi tale e quindi diventa vincolante. Sulla questione sarà bene fare alcuni chiarimenti pratici. Ma procediamo con ordine e vediamo, qui di seguito, cosa distingue un contratto da una semplice trattativa e quando un accordo diventa definitivo e quindi obbligatorio per le parti e soprattutto quali sono gli elementi necessari per considerarlo tale.

Cos’è un contratto?

Un contratto è un accordo tra due o più parti che impone obblighi giuridici alle parti stesse che lo hanno sottoscritto. Perché un contratto sia considerato vincolante, deve esserci un’intesa su tutti gli elementi dell’accordo, sia principali che accessori. Non è necessario che il contratto sia scritto, ben potendo essere anche verbale. Solo in casi eccezionali è richiesta la forma scritta (ad esempio compravendite o donazioni immobiliari, contratti bancari, locazione, costituzione di servitù o di usufrutto, ecc.).

Anche quindi quando si acquista un giornale in edicola si conclude, seppure verbalmente, un contratto di compravendita. Anche quando si chiede a un imbianchino di ripitturare una stanza del proprio appartamento si conclude un contratto d’opera. Il fatto che il contratto non sia per iscritto pone solo il problema, qualora sorgano contestazioni tra le parti, di dimostrare il contenuto degli accordi (ad esempio il prezzo, le modalità e i tempi di esecuzione della prestazione, ecc.).

Poniamo il caso di Tizio e Caio, che desiderano stipulare un contratto di ristrutturazione di un immobile. Perché il contratto sia vincolante, le parti devono raggiungere un accordo su tutti gli elementi, come il prezzo dell’intervento, il termine di consegna e le eventuali clausole aggiuntive.

Quali sono gli elementi essenziali per la conclusione di un contratto?

Gli elementi essenziali per la conclusione di un contratto includono:

  • offerta: una delle parti propone un accordo all’altra parte;
  • accettazione: l’altra parte accetta l’offerta che le è stata data senza riserve;
  • controproposta: se l’accettazione contiene riserve o modifiche all’offerta originale, diventa una controproposta che il primo offerente deve a sua volta accettare.

Poniamo il caso di Tizio che offre a Caio di vendere la sua auto per 10.000 euro. Caio accetta l’offerta, ma propone di pagare 9.000 euro invece di 10.000. Questa risposta di Caio diventa una controproposta, e il contratto non sarà concluso fino a quando non raggiungeranno un accordo sul prezzo.

Gli elementi essenziali del contratto sono:

  • l’indizione delle parti contraenti;
  • l’oggetto del contratto ossia il bene o la prestazione richiesta (ad esempio un capo di abbigliamento, una somma di denaro, ecc.);
  • la causa, ossia la finalità per cui il bene o la prestazione vengono eseguiti (ad esempio: lo scopo di vendita, la donazione, il prestito e così via);
  • la forma solo laddove richiesta dalla legge (la legge può chiedere che sia prevista una scrittura privata come nel caso della locazione o un rogito notarile come nella compravendita immobiliare).

Tuttavia, come diremo meglio qui di seguito, non basta l’accordo solo sugli elementi essenziali del contratto per poter dire che esso sia vincolante. Anche gli elementi accessori diventano essenziali per rendere la trattativa vincolante. Ad esempio elementi accessori possono essere:

  • la data di esecuzione della prestazione;
  • le modalità di esecuzione della prestazione;
  • materiali utilizzati per l’esecuzione della prestazione;
  • la qualità della prestazione stessa;
  • eventuali garanzie prestate dalle parti.

Contratti a formazione progressiva: come si perfezionano?

Nei contratti a formazione progressiva, l’accordo delle parti su tutte le clausole si raggiunge gradatamente. Il momento del perfezionamento del negozio è di regola quello dell’accordo finale su tutti gli elementi principali ed accessori, salvo che le parti abbiano inteso vincolarsi negli accordi raggiunti sui singoli punti, riservando la disciplina degli elementi secondari.

Poniamo il caso di Tizio e Caio che decidono di creare un’impresa insieme. Iniziano a discutere e ad accordarsi su alcuni aspetti, come il nome dell’impresa e la sede legale. Tuttavia, il contratto non sarà concluso finché non si saranno accordati su tutti gli elementi, come la divisione delle quote, le responsabilità e gli obiettivi dell’impresa.

La minuta dell’accordo: ha carattere vincolante?

La minuta di contratto, nota anche come puntuazione o bozza di contratto, non ha in via di massima carattere vincolativo, ma svolge una funzione essenzialmente storica e probatoria della fase delle trattative contrattuali. Con essa, le parti documentano per iscritto l’intesa raggiunta su alcuni punti, rinviando la conclusione del contratto al momento successivo nel quale avranno raggiunto l’accordo anche sugli altri elementi.

Poniamo il caso di Tizio e Caio che stanno negoziando un contratto di locazione. Durante le trattative, redigono una minuta che riporta l’accordo raggiunto sulla durata del contratto e sul canone d’affitto. Tuttavia, non hanno ancora concordato su alcune clausole aggiuntive, quindi la minuta non è vincolante finché non si raggiunge un accordo su tutti gli elementi.

Come si determina la conclusione di un contratto?

La conclusione di un contratto avviene quando le parti raggiungono un accordo su tutti gli elementi costitutivi dell’accordo, sia principali che secondari. Se le parti raggiungono un’intesa solo su alcuni punti essenziali, ma non su tutti gli elementi, il contratto non si considera perfezionato.

Poniamo il caso di Tizio che offre a Caio di prestargli denaro per avviare un’impresa. Hanno concordato sull’importo del prestito e sulla durata, ma non hanno ancora definito il tasso di interesse. Finché non si raggiunge un accordo sul tasso di interesse, il contratto di prestito non sarà considerato concluso.

  

 
Pubblicato : 4 Aprile 2023 15:00