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Quando spiare diventa reato

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(@angelo-greco)
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Intercettazioni, pedinamenti, registrazioni, uso di binocoli e cannocchiali, invasione del domicilio altrui: tutti i casi in cui chi spia può essere denunciato.

Spiare una persona è, di regola, un comportamento vietato quando viene fatto con mezzi che la legge non consente. Il punto è stabilire quali sono questi mezzi, visto che non sono espressamente indicati in alcuna norma.

Scopo di questo articolo è indicare i casi che potrebbero portare a una condanna penale di chi acquisisce segretamente informazioni su un altro soggetto violando la sua privacy. Vedremo quindi quando spiare diventa reato, quali sono le condotte – come pedinamenti ed intercettazioni – che possono essere oggetto di una querela e di una richiesta di risarcimento. L’uso di registratori, di binocoli o anche il semplice fatto di seguire una persona fin dentro i luoghi di sua privata dimora può costituire un grave illecito. Ma procediamo con ordine.

Origliare è reato?

Origliare non è reato se non viene fatto con strumenti elettronici o meccanici in grado di superare i normali limiti dell’orecchio umano. Difatti chi vuol tutelare la propria privacy deve adottare tutte le precauzioni per far in modo di non essere ascoltato dai curiosi.

Posizionare l’orecchio su una parete per sentire ciò che si dice in un’altra stanza non è reato. Lo è invece utilizzare un registratore, una cimice, una telecamera nascosta o anche lo stetoscopio dei medici.

Pedinare è un reato?

Anche il fatto di pedinare una persona non è un reato se ciò non genera allarme nella vittima tanto da importunarla. In buona sostanza, non si commette alcun illecito finché il soggetto pedinato non si accorge di essere seguito. Del resto, l’attività degli investigatori privati è regolata dalla legge e si avvale spesso proprio dei pedinamenti.

Chi pedina non può però spingersi all’interno dell’edificio dove abita il soggetto pedinato. Questo perché, secondo la Cassazione (sent. n. 34753/2022) si tratta di luoghi di privata dimora. Come abbiamo già spiegato in Quando si viola la proprietà privata?, gli spazi condominiali sono riservati e non vi può entrare chi non è stato espressamente autorizzato.

Entrare nella proprietà o nel condominio altrui è reato?

Se il pedinamento si spinge nei luoghi di privata dimora della vittima scatta il reato di violazione di domicilio. Così, ad esempio, il detective che entra nel cortile condominiale della persona oggetto di osservazione commette reato e può essere querelato. Secondo la Cassazione (sent. n. 45485/2023), si può parlare di violazione di domicilio a fronte di una condotta consistita nell’utilizzare uno spazio del cortile, di pertinenza di una casa ma in realtà di proprietà del condominio, per spiare attraverso una finestra la persona che vive in quella casa.

Guardare dalla finestra è reato?

Posizionarsi su una finestra per guardare ciò che fa il vicino del palazzo di fronte non è reato, a meno che non ci si valga di strumenti elettronici o ottici in grado di arrivare lì dove l’occhio umano non può (come un cannocchiale, una lente d’ingrandimento digitale, un binocolo).

Spiare ciò che fa un vicino dal balcone non è reato, neanche se si guarda fin dentro casa. Chi tiene alla propria privacy deve dotarsi di tende o non comportarsi, dinanzi ai vetri, in modo da poter destare interesse.

È tuttavia reato spiare ciò che fa una persona in casa propria quando ci si arrampica su alberi, su pali della luce o su altre strutture “improprie”, non destinate cioè al normale uso abitativo.

Utilizzare una telecamera sul pianerottolo di casa è reato?

È lecito usare una telecamera di videosorveglianza per controllare la porta della propria abitazione. Ma l’angolo di visuale non può spingersi alle parti comuni dell’edificio, come le scale o il pianerottolo, e tantomeno alla proprietà dei vicini. Si commetterebbe altrimenti il reato di interferenze illecite nella vita privata. L’unica eccezione – ha detto la Cassazione – è quando lo spazio è così piccolo da non consentire altrimenti la tutela della propria proprietà (si pensi a un palazzo con pianerottoli molto ristretti).

Si può registrare una conversazione telefonica?

Registrare una conversazione telefonica è lecito solo se vi si partecipa: bisogna cioè essere uno dei conversanti. Non è invece possibile farlo se si è terzi e anche uno solo dei soggetti non è a conoscenza del fatto di essere sentito. Si pensi al caso di una persona che, telefonando un’altra, metta il vivavoce per far ascoltare la chiacchierata a un terzo il quale, a sua volta, registra l’audio.

Si può registrare una discussione all’insaputa degli altri?

La registrazione di una conversazione intrattenuta con un’altra persona è, in generale, lecita solo se vengono rispettate le seguenti condizioni:

  • chi registra deve partecipare alla conversazione: è quindi vietato lasciare un registratore e andare altrove, ingenerando nei presenti la convinzione di non essere ascoltati;
  • chi viene registrato non deve trovarsi nella propria dimora, nella propria auto, nel proprio ufficio o studio privato. In tutti gli altri luoghi – pubblici o accessibili al pubblico, così come in altri locali privati – la registrazione è lecita.

La violazione di tali regole implica il reato di interferenze illecite.

Spiare il computer o il cellulare di un’altra persona è reato?

Inserire un software spia nel computer di un’altra persona integra il reato di accesso abusivo a sistema informatico. Anche il fatto di usare le credenziali di accesso a un social o a un’email che erano state in precedenza acquisite legalmente, con il consenso dell’interessato, è reato se è trascorso del tempo da quando era stata data l’autorizzazione all’accesso stesso.

Allo stesso modo è reato inserire una spia per intercettare le conversazioni al cellulare di un’altra persona o pedinarla con l’ausilio del GPS.

 
Pubblicato : 15 Novembre 2023 09:00