Possiedo un appartamento a Roma ma per motivi di salute (miei e di alcuni parenti) ho dovuto trasferire la residenza anagrafica e dimora abituale in altra Regione. Posso non continuare a pagare l’Imu sulla casa di Roma?
La disciplina dell’Imu è oggi contenuta nella legge n. 160 del 2019 che individua tutta una serie di esenzioni per il pagamento di questa imposta.
L’esenzione più importante è quella per la cosiddetta abitazione principale del contribuente.
Costituisce abitazione principale del contribuente l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore ha la residenza anagrafica e dimora abitualmente.
Questo significa che per poter fruire dell’esenzione dal pagamento dell’Imu Lei, come ogni altro contribuente, deve avere nell’immobile per il quale si intende fruire dell’esenzione sia la residenza anagrafica che la dimora abituale.
Nel suo caso, avendo lei trasferito la sua residenza anagrafica in altra Regione (ed anche la sua abituale dimora) non le è più consentito fruire dell’esenzione per l’immobile posseduto in Roma anche se vi continuano a risiedere e dimorare altri componenti della sua famiglia.
Né la legge (la n. 160 del 2019), né il regolamento Imu del Comune di Roma contengono ulteriori esenzioni o agevolazioni per casi simili al suo (cioè di persona costretta a trasferire residenza e dimora in altra Regione per motivi di salute).
L’unica soluzione sarebbe quella di vendere o donare o costituire l’usufrutto o il diritto di abitazione in capo ad uno dei componenti della sua famiglia che continuino a risiedere anagraficamente e dimorare abitualmente nell’appartamento di Roma.
In questo caso resterebbe l’esenzione Imu per l’abitazione principale poiché l’appartamento di Roma diventerebbe abitazione principale ai fini Imu (quindi esente) del componente della sua famiglia che, diventando proprietario (per vendita o donazione) o usufruttuario o titolare del diritto di abitazione, sarebbe nuovo soggetto passivo Imu.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Angelo Forte