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Quando si acquisisce il diritto d’autore?

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(@mariano-acquaviva)
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Cosa sono le opere dell’ingegno? Qual è la differenza tra diritto morale e patrimoniale d’autore? È necessaria l’iscrizione alla Siae per essere tutelati?

Il nostro ordinamento tutela le creazioni intellettuali e, in particolare, le opere dell’ingegno, attraverso il riconoscimento del diritto d’autore. La disciplina in materia tende a soddisfare due opposte esigenze: da un lato, c’è l’interesse dell’autore a essere riconosciuto tale e a sfruttare economicamente la propria idea; dall’altro, c’è l’interesse collettivo a usufruire del progresso culturale raggiunto. Con il presente articolo ci occuperemo di una questione particolare: quando si acquisisce il diritto d’autore? Vediamo cosa dice la legge.

Cosa sono le opere dell’ingegno?

Per opere dell’ingegno si intendono tutte le idee creative in campo culturale e scientifico; può quindi trattarsi di opere scientifiche, letterarie, musicali, figurative, architettoniche, teatrali o cinematografiche, opere che in ogni caso non devono confondersi con il mezzo materiale che ne consente la diffusione: una cosa, infatti, è il libro inteso come oggetto, altra cosa è il testo in esso contenuto, che è una creazione dell’intelletto umano (appunto, un’opera dell’ingegno).

Che cos’è il diritto d’autore?

Le opere dell’ingegno sono tutelate dal diritto d’autore (impropriamente noto anche con il termine “copyright”), che può quindi essere definito come l’insieme delle norme poste a protezione delle idee creative nel campo culturale e scientifico.

Tali opere vengono protette a prescindere dal loro effettivo valore artistico o dalla loro utilità pratica: è sufficiente infatti che abbiano carattere creativo.

È tutelato dal diritto d’autore anche un romanzo oggettivamente brutto, purché sia il frutto originale dell’intelletto del suo autore.

In sintesi, il diritto d’autore tratta delle opere di carattere creativo, in qualsiasi modo o forma di espressione siano prodotte.

Anche i software sono tutelati dal diritto d’autore, limitatamente a come sono scritti, cioè alla forma del codice (il linguaggio di programmazione, in pratica).

In base al tipo di tutela fornita, il diritto d’autore viene distinto in “morale” e “patrimoniale”. Approfondiamo questa differenza.

Cos’è il diritto morale d’autore?

Con l’espressione “diritto morale d’autore” ci si riferisce alle norme che tutelano l’autore di un’opera dell’ingegno dalla possibilità che qualcun altro si appropri illegittimamente di essa.

Per la precisione, il titolare del diritto morale d’autore:

  • ha il diritto di farsi riconoscere come autore dell’opera e di impedire che altre persone se ne attribuiscano al paternità;
  • può apportare all’opera tutte le modifiche che ritiene necessarie e può opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione o altra variazione della stessa che possa essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione;
  • può decidere se pubblicare o meno l’opera (cosiddetto diritto di inedito) e se pubblicarla con il proprio nome oppure usando uno pseudonimo o senza apporvi alcun nome (diritto di anonimo);
  • può ritirare l’opera dal commercio se questa decisione è giustificata da gravi ragioni morali (diritto di pentimento), ma in ogni caso ha l’obbligo di indennizzare coloro che hanno acquistato il diritto di sfruttamento economico dell’opera (ad esempio, per una canzone, la casa discografica).

I diritti connessi al diritto morale d’autore sono irrinunciabili e non possono essere trasferiti ad altre persone, non si perdono a seguito della cessione dei diritti patrimoniali e possono essere esercitati anche dai familiari dell’autore dopo la sua morte (salvo il diritto di ritirare l’opera dal commercio, che è intrasmissibile).

Cos’è il diritto patrimoniale d’autore?

Il diritto patrimoniale d’autore consiste nel diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e modo.

Esso comprende il diritto di messa in commercio, di riproduzione, traduzione, trascrizione, esecuzione, trasposizione, ecc.

A differenza del diritto morale, il diritto patrimoniale d’autore può essere ceduto, gratuitamente o dietro corrispettivo.

Chi scrive un libro può cedere a una casa editrice, stipulando un contratto di edizione, il diritto di sfruttare economicamente l’opera in cambio di un compenso.

Il diritto patrimoniale d’autore si trasmette agli eredi e può essere perfino fatto oggetto di pegno e di sequestro.

A differenza del diritto morale, inoltre, il diritto patrimoniale d’autore ha una durata limitata nel tempo, in quanto dura tutta la vita dell’autore e per settanta anni dopo la sua morte.

Trascorso questo termine, l’opera diventa di dominio pubblico, nel senso che chiunque può sfruttarla economicamente.

Come si acquista il diritto d’autore?

Secondo la legge [1], il diritto d’autore (sia morale che patrimoniale) si acquista con la creazione dell’opera.

In altre parole, non occorre registrarsi alla Siae o compiere qualche particolare adempimento: un autore è automaticamente protetto dalla legge per il solo fatto di aver creato un’opera.

Da tanto deriva che non occorre alcuna formale registrazione o iscrizione (come avviene, invece, per il marchio) perché l’autore possa essere tutelato dal copyright.

A tal proposito, si legga l’articolo dal titolo Gli autori non iscritti alla Siae sono tutelati?

Quando si acquista il diritto d’autore?

Posto che la tutela legale sorge con l’opera stessa, in quale momento si acquisisce il diritto d’autore? In altre parole, quand’è che un autore inizia a poter esercitare i diritti riconosciuti dal copyright? Quando può parlarsi di “creazione dell’opera”, condizione indispensabile per ottenere il diritto d’autore?

Affinché la legge offra la propria tutela è necessario che il frutto dell’attività intellettuale si sia concretizzato in un’opera esteriore di senso compiuto.

Non può quindi invocare alcuna tutela chi ha avuto semplicemente un’idea, ha scritto solo una breve introduzione al proprio romanzo, ha riportato sullo spartito solamente poche note, non ha ancora modellato il blocco di marmo destinato alla scultura.

Il diritto d’autore si acquisisce quando l’opera creativa si sia esteriorizzata in un prodotto che possa avere un senso, anche se non ancora ultimato, e che sia in grado quindi di differenziarsi dalle altre.

Insomma, occorre sempre la sussistenza dei caratteri dell’originalità e della novità.

È tutelato dal diritto d’autore il compositore che ha scritto solo la prima parte di una sinfonia o di una sonata per pianoforte, oppure lo scrittore che ha scritto un romanzo a cui mancano soltanto i capitoli finali.

Non è tutelato dal diritto d’autore il romanziere che ha scritto appena una pagina della sua nuova opera, a meno che essa non sia così creativa da essere sin da subito riconoscibile e non confondibile con altre.

 
Pubblicato : 25 Dicembre 2023 15:15