Chi non ha un datore tenuto a effettuare conguaglio può presentare la dichiarazione dei redditi barrando una particolare casella. Chi paga l’eventuale credito?

Il modello 730 senza sostituto d’imposta è un modulo per la dichiarazione dei redditi che può essere presentato dai lavoratori dipendenti con un solo datore nel corso dell’anno e senza redditi da lavoro autonomo o, comunque, diversi da quelli da lavoro dipendente o soggetti a tassazione separata. Può essere utilizzato anche da chi ha perso il lavoro e non ha un sostituto d’imposta per conguagli Irpef e rimborsi. Usando questo modello, quando avviene il rimborso del 730 senza sostituto?

A differenza dal 730 ordinario, quello senza sostituto da cui emerge un credito viene rimborsato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Il lavoratore dipendente o il pensionato che ha un sostituto d’imposta, infatti, riceve il rimborso normalmente insieme allo stipendio o alla pensione del mese successivo a cui il sostituto (datore di lavoro o Inps) ha ricevuto il prospetto di liquidazione.

Il rimborso del 730 senza sostituto, quindi, avviene con l’accredito da parte dell’Amministrazione finanziaria sul conto corrente postale o bancario del contribuente, indicativamente nel mese di marzo dell’anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione, anche se qualche volta potrebbe essere pagato più avanti.

Il rimborso viene erogato al netto della parte di credito già utilizzata o che si intende utilizzare in compensazione.

Chi deve ricevere il rimborso del 730 dall’Agenzia delle Entrate deve controllare che il conto corrente sia intestato a lui e che le coordinate bancarie o postali comunicate al Fisco siano corrette: in caso contrario, non verrà pagato il rimborso.

730 senza sostituto: che cos’è?

Il modello 730 senza sostituto d’imposta è la dichiarazione dei redditi che deve essere presentata da chi non ha un datore di lavoro incaricato delle operazioni di conguaglio fiscale, come gli addebiti o i rimborsi Irpef.

Nello specifico, può essere utilizzato dal contribuente che:

• ha percepito nel periodo d’imposta redditi di lavoro dipendente, di pensione e/o alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
• non ha un sostituto d’imposta tenuto ad effettuare il conguaglio;
• presenta il 730 a un centro di assistenza fiscale o a un professionista abilitato o il modello 730 precompilato direttamente all’Agenzia delle entrate.

Il 730 senza sostituto può essere presentato anche da colf, badanti e lavoratori domestici.

La casella «Mod. 730 dipendenti senza sostituto» deve essere barrata sul modello della dichiarazione. Nel dettaglio:

• bisogna indicare la lettera «A» nella casella «730 senza sostituto»;
• nel riquadro «Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio» occorre barrare la casella «Mod. 730 dipendenti senza sostituto».

La scadenza per la presentazione è il 30 settembre, sia che si tratti del 730 ordinario sia che venga utilizzato quello precompilato.

730 senza sostituto: come viene pagato il rimborso?

Nel caso in cui la dichiarazione dei redditi del contribuente che usa il 730 senza sostituto fosse a credito, l’Agenzia delle Entrate provvede al rimborso tramite accredito sul conto corrente bancario o postale. L’Agenzia terrà come riferimento l’Iban segnato dal beneficiario nell’apposita casella del modello.

Se, invece, dalla dichiarazione emerge un debito, il contribuente dovrà provvedere al pagamento tramite modello F24.

Come detto, di norma il rimborso arriva nel mese di marzo dell’anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Pertanto, su un eventuale credito dei redditi 2022 dichiarati nel modello 730 senza sostituto presentato nel 2023, il rimborso arriverà indicativamente nel mese di marzo 2024 tramite accredito sul conto corrente.