Il decreto Salva casa ha fatto rientrare nell’edilizia libera anche le tende, pergotende e pergole bioclimatiche.

Come le vetrate panoramiche scorrevoli e amovibili, anche le tende che servono per riparare dagli agenti climatici rientrano tra le opere che non richiedono più il permesso di costruire. A prevederlo è il decreto Salva casa (DL 69/2024) che ha eliminato le precedenti incertezze interpretative. Cerchiamo dunque di comprendere come è cambiata la materia alla luce del nuovo art. 6, comma 1, b-ter) del TU sull’edilizia e quali sono le tende senza permessi, ossia che si possono realizzare senza licenza edilizia. Ma procediamo con ordine.

Tende, pergotende, pergolati: è edilizia libera?

Il DL 69/2024 ha previsto, per le tende, pergotende e pergole bioclimatiche, una liberalizzazione totale a fronte di un passato incerto dove, non di rado, il proprietario si vedeva condotto nelle aule di tribunale dalla stessa amministrazione comunale, accusato di aver realizzato un’opera abusiva in assenza di titolo edilizio.

La giurisprudenza dei Tar e del Consiglio di Stato era tuttavia già giunta, pur in assenza di una normativa specifica sul punto, a una conclusione largamente condivisa dalle aule di tribunale: tende, pergotende e pergole bioclimatiche rientrano tra le opere liberalizzate, sempre che le stesse assolvano funzioni di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, e siano realizzate con elementi leggeri facilmente smontabili (cfr. Consiglio di Stato, sent. n. 916/2024).

Si rendeva tuttavia necessaria una definizione uniforme di queste strutture per cercare di interrompere lo stillicidio di cause.

Così, il nuovo comma b-ter dell’art. 6 del Testo unico sull’edilizia ha ricompreso nell’attività di edilizia libera le opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, con struttura principale costituita da:

• tende;
• tende da sole;
• tende da esterno;
• tende a pergola, anche bioclimatiche.

Le tende a pergola, inclusi i modelli bioclimatici, possono essere coperte con telo retrattile, anche impermeabile, e con elementi di protezione solare, mobili o regolabili (lamelle orientabili). La no0rma parla di tende «con elementi di protezione solare mobili o regolabili, e che sia addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera».

Pertanto, tali opere possono essere addossate, unite o congiunte ai fabbricati o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al loro sostegno ed estensione. Viene, pertanto, superato il concetto di permeabilità della copertura (per esempio, con teli ombreggianti), a condizione che il telo impermeabile non sia fisso e che gli elementi di protezione solare mobile si possano orientare così da non avere una copertura fissa.

Quando le tende non richiedono permessi

Come per le Vepa, per non richiedere il permesso comunale tali strutture non possono definire la creazione di uno spazio stabilmente chiuso, che determini variazioni di volumi o superfici.

Inoltre, le caratteristiche tecnico costruttive ed il profilo estetico devono ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente, armonizzandosi alle preesistenti linee architettoniche.

La realizzazione delle tende senza permesso non cancella l’obbligo di rispettare le norme di settore, con particolare riferimento alle disposizioni legate ai beni culturali e del paesaggio e alle norme di sicurezza, al fine di stabilire se il manufatto rientri nell’ambito delle opere prive di rilevanza sismica (disciplinate da norme regionali), prevedendo un deposito o l’autorizzazione sismica preventiva.

Resta infine il dovere di non contrastare eventuali divieti e imposizioni contenute nel regolamento condominiale. Seppur non sia necessario richiedere il permesso all’assemblea di condominio prima di avviare i lavori, è pur sempre obbligatorio:

• comunicare l’avvio dell’intervento all’amministratore;
• non pregiudicare il decoro architettonico e la stabilità dell’edificio.