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Quali sono i reati meno gravi?

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Come si distinguono i reati: la guida per comprendere come funziona il diritto penale e l’applicazione delle pene.

Nell’ordinamento giuridico italiano, gli illeciti sono categorizzati in base alla loro gravità e al tipo di sanzione prevista dalla legge. Questa distinzione è fondamentale per capire come la legge tratta diversi tipi di comportamenti scorretti o dannosi. Per comprendere quali sono i reati meno gravi dobbiamo innanzitutto approfondire le differenze tra i vari illeciti e scoprire cosa si intende per illecito penale, quali sono le sue differenze rispetto agli altri illeciti, come vengono calcolate le pene e quali sono le conseguenze per il colpevole.

In questo breve articolo vedremo come fare a riconoscere, a prima vista, un reato più grave da uno meno grave senza dover essere per forza un avvocato o un esperto di legge. Ma procediamo con ordine.

Cosa è vietato in Italia?

Si dice comunemente che, in Italia, tutto ciò che non è vietato è lecito. Questa affermazione è in parte vera, ma va meglio argomentata.

La nostra Costituzione pone dei principi di libertà generali che possono essere derogate solo quando entrano in conflitto con l’interesse collettivo, dello Stato o di altri individui. La libertà del singolo finisce dove inizia la libertà di un altro soggetto.

Tuttavia non per tutti gli illeciti esiste una norma “dedicata”. Se così fosse avremmo un’enorme proliferazione di leggi. Così, a volte, un comportamento apparentemente lecito è invece vietato da una norma che non regolamenta quella espressa situazione ma che, ciò nonostante, può essere estesa oltre il suo significato letterale. È il principio dell’interpretazione analogica che consente di estendere il significato delle norme con una certa flessibilità, purché non si stravolga l’intenzione iniziale del legislatore.

Questo principio vale per tutti gli illeciti, con esclusione proprio dei reati: per questi infatti, proprio per via della gravità delle conseguenze, vige il divieto di analogia. Si tratta di un principio garantista, per evitare che il cittadino possa essere punito nonostante abbia agito in buona fede.

Quali sono gli illeciti in Italia?

Non tutti i comportamenti vietati sono reati. Quindi non sempre, a fronte di un illecito, si può “denunciare” il colpevole.

Esistono tre tipi di illeciti nel nostro ordinamento. Li ordineremo a seconda della gravità.

Illeciti civili

Un illecito civile è un’azione che viola i rapporti di diritto privato tra individui. Le sanzioni per questi illeciti (dette appunto sanzioni civilistiche) si traducono generalmente nel risarcimento del danno o nell’adozione di misure atte a riparare il danno causato.

Un esempio è costituito dal mancato adempimento di un contratto la cui sanzione è costituita, ad esempio, dalla restituzione del prezzo ricevuto o dal pagamento del compenso concordato. E se neanche ciò viene compiuto, si passa al pignoramento dei beni.

Un ulteriore esempio è costituito dalla violazione dei doveri del matrimonio, come ad esempio l’obbligo di fedeltà: in tal caso la sanzione è l’addebito ossia la perdita del mantenimento.

Illeciti amministrativi

L’illecito amministrativo deriva dalla violazione di norme pubbliche ma meno gravi rispetto a quelle penali. Di norma comporta sanzioni pecuniarie (dette appunto sanzioni amministrative).

Esempi tipici sono le multe per infrazioni al codice della strada o il mancato pagamento delle imposte fino a quando non si raggiungono le soglie che fanno invece scattare il reato.

Altro esempio è l’emissione di assegni a vuoto o il mancato rispetto delle licenze per le vendite.

Illeciti penali

L’illecito penale è un reato. L’illecito penale si verifica in presenza di una violazione di norme penali stabilite dallo Stato e comporta sanzioni penali.

È considerato più grave rispetto agli illeciti civili e amministrativi perché punisce comportamenti che ledono beni giuridici ritenuti fondamentali per la convivenza sociale.

Quali sono i reati?

Per stabilire quando un comportamento è sanzionato come illecito civile, amministrativo o penale basterebbe innanzitutto vedere il tipo di pena per esso prevista.

Ad esempio:

  • il risarcimento del danno, l’obbligo di fare o di non fare, l’ordine di demolizione di un manufatto sono sanzioni tipicamente civili;
  • la sanzione pecuniaria, la sospensione di un’attività, il divieto di emettere assegni sono sanzioni tipicamente amministrative;
  • le multe, le ammende, l’arresto e la reclusione sono sanzioni penali. Si badi però che, nonostante il gergo comune chiami multe anche le pene previste dal codice della strada, in realtà il termine corretto è “sanzioni pecuniarie” trattandosi di sanzioni per lo più di tipo amministrativo.

Quindi per capire quali sono i reati bisognerebbe innanzitutto verificare il tipo di sanzione previsto dalla legge che disciplina l’illecito in questione.

Come vengono puniti i reati?

In base alla gravità del comportamento, il reato viene punito in due modi:

  • con un tipo di sanzione diversa (ci sono sanzioni più severe e altre meno: ad esempio il carcere è più grave di una multa);
  • con l’entità della pena (ad esempio 6 mesi di carcere piuttosto che 3 mesi; 100 euro di multa anziché 1.000, e così via).

Anche le pene per i reati, come per gli altri illeciti previsti dal nostro ordinamento, sono commisurate alla gravità della condotta e alle conseguenze per la vittima. Tanto per fare un esempio, il reato di lesioni prevede sanzioni più severe a seconda che dette lesioni siano lievi, gravi o gravissime.

Al di là però delle pene, è possibile, a monte, classificare i reati per importanza, o meglio per “gravità”. Esistono cioè dei reati più gravi, per via del maggior allarme sociale che comportano (in termini di sicurezza generale), e altri meno. Ma come distinguerli? È molto facile e lo vedremo qui di seguito.

Un primo modo per capire quali sono i reati meno gravi: la procedibilità

Per sapere quali sono i reati meno gravi basterebbe affidarsi a un parametro molto semplice: la cosiddetta «procedibilità». È questo infatti già il primo filtro che ci consente di comprendere quali illeciti penali vengono ritenuti più seri dal nostro ordinamento e quali meno.

  • Quando parliamo di «procedibilità» ci riferiamo alla procedura necessaria per avviare le indagini e il successivo processo. Esistono due ipotesi:
  • reati procedibili a querela di parte: sono quelli che possono essere puniti solo se lo chiede la vittima, con un apposito atto chiamato querela. Pertanto sono reati meno gravi poiché, se la vittima intende “perdonare” il reato, lo Stato non può agire contro di lui. Si pensi alla diffamazione: una persona potrebbe, per via del rapporto di amicizia o parentela, perdonare il fatto che una determinata persona lo ha offeso pubblicamente. Si pensi anche al furto: la vittima potrebbe evitare di sporgere querela se il danno subito è minimo;
  • reati procedibili d’ufficio: sono quelli per i quali lo Stato può agire indipendentemente dal fatto che la vittima lo chieda o meno. La vittima può tuttavia fare comunque la richiesta di punizione che, in questo caso, non si chiama querela ma denuncia. La denuncia è una sorta di segnalazione che non pregiudica però la possibilità per le autorità di attivarsi autonomamente. Tipico esempio è l’omicidio, la corruzione, la calunnia, la falsa testimonianza, il porto d’armi abusivo, ecc. In tutti questi casi c’è un interesse generale, superiore rispetto a quello eventuale della vittima, alla punizione del colpevole. Ecco perché lo Stato ha il dovere – e non la semplice facoltà – di attivarsi per punire il colpevole.

Ma come sapere se un reato è procedibile a querela di parte o d’ufficio? Semplice: basta leggere la norma che lo prevede. Di solito infatti è in questa stessa scritto se è necessaria o meno, per la procedibilità dell’azione penale, la querela della vittima.

Un secondo metodo per capire quali sono i reati meno gravi: la pena

Esiste un secondo metodo per capire quali sono i reati meno gravi. Si basa sul tipo di pena prevista dalla norma. Per comprendere meglio questa distinzione dobbiamo fare una premessa. I reati di distinguono in due sottocategorie:

  • delitti: sono i reati più gravi;
  • contravvenzioni: sono i reati meno gravi.

Come fare a distinguere i delitti dalle contravvenzioni? Sulla base della pena prevista dalla norma. In particolare:

  • i delitti sono puniti con: la multa e/o la reclusione.
  • le contravvenzioni sono punte con l’ammenda e/o l’arresto.

Quindi, andando a leggere la norma penale, se questa prevede la multa e/o la reclusione, siamo dinanzi a un reato più grave; se invece prevede l’ammenda e/o l’arresto siamo davanti a un reato meno grave.

Un terzo modo per capire quali sono i reati meno gravi: la competenza

Un ulteriore modo per comprendere quali sono i reati meno gravi è individuare il giudice competente. Di norma i reati meno gravi sono di competenza del giudice di pace mentre quelli più gravi sono di competenza del tribunale. Il tribunale in composizione monocratica (ossia un solo giudice) gestisce reati di media gravità, mentre il tribunale in composizione collegiale (ossia un collegio di giudici) si occupa di reati seri come il narcotraffico o l’abuso d’ufficio. Infine c’è la Corte d’Assise, composta da giudici togati e popolari, è preposta a giudicare i reati più gravi, come quelli che prevedono l’ergastolo o reati particolarmente efferati quali l’omicidio preterintenzionale e il genocidio.

Ad esempio, sono decisi dal giudice di pace i procedimenti per diffamazioni, lesioni personali colpose non gravi, minaccia lieve, invasione di terreni o edifici, ingresso abusivo nel terreno altrui, percosse, ecc.

Un quarto modo per capire quali sono i reati: l’archiviazione

Per alcuni reati, ritenuti di minor allarme sociale, l’articolo 131-bis del codice penale prevede la possibilità di ottenere il beneficio della particolare tenuità del fatto. Recita la norma che per tutti i reati puniti con la reclusione nel minimo non superiore a 2 anni e/o con la pena pecuniaria, se il fatto non ha creato gravi danni, il giudice dispone l’archiviazione del procedimento penale senza applicare alcuna pena. In buona sostanza si tratta di una sorta di “assoluzione”, seppur viene accertata la condotta illecita. Tant’è che la fedina penale resta macchiata e il reo è comunque tenuto al risarcimento del danno.

Altri metodi per capire quando un reato è meno grave

Ci sono altre circostanze che possono influire sulla valutazione della gravità della condotta e quindi sulla pena. La prima tra queste è l’intenzionalità. A seconda che il reato sia stato commesso in malafede o meno si distingue tra:

  • reati dolosi: quelli in cui il reo voleva compiere quel determinato comportamento, aveva cioè l’intenzione di realizzare la condotta vietata. È anche il caso di chi compie il reato pur non conoscendo la norma vietata poiché la legge non ammette ignoranza (ad esempio chi pone un abuso edilizio perché non sa che è necessario chiedere il permesso di costruire). Vi rientrano anche i casi in cui il reo si prefiggeva se non quello specifico effetto, la possibilità di un danno per la vittima e ciò nonostante ha accettato tale rischio (si pensi a chi lancia i sassi dal cavalcavia senza l’intenzione di uccidere ma ben sapendo che potrebbe farlo);
  • reati colposi: quelli in cui il reo non vuole danneggiare la vittima ma ciò nonostante si comporta con leggerezza (ossia con imprudenza, imperizia o negligenza) tanto da realizzare l’evento vietato. Si pensi all’omicidio stradale per distrazione o eccesso di velocità, all’errore del medico incapace, ecc.;
  • reati preterintenzionali: quando c’è l’intenzione di provocare un determinato danno più lieve di quello che poi effettivamente si realizza (si pensi a una persona che dà un pugno a un’altra con l’intento di ferirla, ma non sapendo controllare le proprie forze la uccide).

Poi ci sono le aggravanti. Il codice penale prevede un inasprimento della pena tutte le volte in cui, alla condotta base, si aggiungono ulteriori attività come l’uso di armi per le lesioni o l’impiego di un social network per la diffamazione. In presenza di tali circostanze ulteriori scatta l’aggravante sulla pena e il reato si considera più serio.

Ma quali sono i reati meno gravi?

Alla luce di tutto ciò che abbiamo detto, è difficile fare un elenco dei reati meno gravi. Possiamo comunque elencare i più diffusi:

  • diffamazione (l’ingiuria invece non è più un reato);
  • minaccia;
  • getto pericoloso di cose atte a offendere o imbrattare;
  • disturbo alla quiete pubblica;
  • percosse;
  • lesioni colpose (ossia involontarie);
  • danneggiamento di beni altrui in luoghi pubblici;
  • imbrattamento;
  • furto semplice: Il furto di beni di valore relativamente basso senza l’uso della violenza o della minaccia;
  • Lesioni personali lievi: causare lesioni fisiche di lieve entità a una persona senza l’intenzione di causare danni gravi;
  • oltraggio a pubblico ufficiale: insultare o minacciare un pubblico ufficiale nel corso del suo servizio in presenza di almeno due persone;
  • sostituzione di persona: si verifica quando una persona si spaccia per un’altra ad esempio in una chat;
  • molestie in luogo pubblico o tramite il telefono;
  • utilizzo di documenti falsi: l’uso di documenti falsificati, come carte d’identità o documenti di guida (si consideri che oggi guidare senza patente non è più reato);
  • uccisione di animali per futili ragioni;
  • invasione di terreni ed edifici altrui;
  • deviazione di acque pubbliche;
  • abuso edilizio di lieve entità;
  • abuso di ufficio: l’abuso di poteri o autorità da parte di un funzionario pubblico per fini personali o illeciti, quando il danno per la P.A: sia lieve;
  • somministrazione di alcolici a persone ubriache;
  • atti osceni in prossimità di luoghi pubblici abitualmente frequentati da minori;
  • fuga a seguito di incidente stradale con feriti;
  • rifiuto di sottoporsi all’alcoltest;
  • illecite interferenze nella vita privata: si pensi al vicino di casa che punta la telecamera sulla porta del dirimpettaio;
 
Pubblicato : 10 Novembre 2023 10:45