Quali sono i compiti del Prefetto?
Di che cosa si occupa il rappresentante territoriale del Governo. Cosa deve fare per ottenere l’incarico. Quanto guadagna.
Il Prefetto è la figura istituzionale che rappresenta in Governo nel territorio di una provincia. Deve, quindi, allinearsi alle direttive dell’esecutivo e godere della fiducia di quest’ultimo. Se così non fosse, potrebbe venire rimosso con delibera del Consiglio dei ministri. È a capo della Prefettura, organo decentralizzato dell’Amministrazione dello Stato che dipende dal ministero dell’Interno. Viene nominato con decreto del presidente della Repubblica su proposta del capo del Viminale e deliberazione di Palazzo Chigi. Ma quali sono i compiti del Prefetto?
Essendo, come detto, il rappresentante del Governo nella provincia in cui è insediato, le funzioni del Prefetto riguardano tutti i settori dell’Amministrazione statale, dalla la sicurezza sulle strade alla tutela del territorio e dei cittadini. A tal fine, il Prefetto può avvalersi di tutte le forze di polizia presenti sul territorio come, ad esempio:
- Carabinieri;
- Polizia di Stato;
- Guardia di Finanza;
- Corpo forestale;
- Polizia penitenziaria.
Il Prefetto può:
- sciogliere i consigli comunali e proporre al ministero dell’Interno la revoca del mandato di un sindaco, ad esempio quando ci sono dei sospetti di infiltrazioni mafiose;
- occuparsi della gestione e dell’appalto delle strutture di accoglienza per immigrati;
- intervenire in caso di emergenze e calamità naturali, coordinando il lavoro della Protezione civile.
Inoltre:
- cura l’organizzazione delle elezioni e delle consultazioni referendarie, insieme agli appositi uffici elettorali;
- svolge funzioni di generale garanzia del normale funzionamento e costituzione degli organi elettivi di Comuni e Province;
- in casi particolari, nei Comuni dove il consiglio comunale è stato sciolto, invia dei commissari con il compito di assicurare il funzionamento dei servizi fino allo svolgimento delle nuove elezioni;
- svolge attività di raccordo nei confronti delle amministrazioni locali e, per tale attività, è supportato da una Conferenza permanente che presiede, composta anche dai dirigenti delle strutture periferiche regionali dello Stato;
- esercita la vigilanza sulle funzioni statali svolte dai sindaci in qualità di ufficiali di governo;
- svolge attività di mediazione nelle vertenze di lavoro e di garanzia dei servizi pubblici essenziali.
Infine, il Prefetto si avvale dell’ufficio di Prefettura-Utg (Ufficio territoriale del Governo), di cui è a capo eroga ai cittadini servizi che riguardano:
- autorizzazioni, certificazioni e riconoscimenti (ad esempio, in materia di antimafia, porto d’armi, riconoscimento giuridico di enti di culto o di enti, associazioni e fondazioni);
- immigrazioni (cittadinanza e richiesta di asilo politico per i rifugiati);
- sanzioni al Codice della strada (fermi amministrativi, ricorsi contro le sanzioni per violazioni al Codice della strada, sospensione della patente di guida);
- sanzioni amministrative in materie depenalizzate, sanzioni per assegni bancari e postali, ruoli esattoriali;
- solidarietà ed assistenza (come nei casi di richiesta di accesso al fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, dell’usura o dell’estorsione);
- stato civile e anagrafe (ad esempio per il cambiamento del cognome o del nome di minori o di maggiorenni);
- toponomastica.
Nell’esercizio delle sue funzioni il prefetto adotta provvedimenti amministrativi, che assumono la forma di ordinanze o di decreti.
Come diventare Prefetto
Per diventare Prefetto bisogna superare un concorso pubblico, al quale è possibile partecipare se si è in possesso dei seguenti requisiti:
- diploma di laurea specialistica in materie ad indirizzo giuridico, economico o storico sociologico;
- cittadinanza italiana;
- età non superiore a 35 anni;
- condotta incensurabile.
Il concorso pubblico per diventare prefetto si articola in tre prove scritte ed in una prova orale. A discrezione può essere prevista anche una prova preselettiva.
Le prove scritte sono:
- redazione di un elaborato in materia di diritto amministrativo, diritto civile, storia contemporanea e della pubblica amministrazione;
- risoluzione di un caso giuridico-amministrativo;
- traduzione di un quesito in lingua straniera (inglese o francese).
La prova orale è un colloquio nelle stesse materie sulle quali si sono sostenute le prove scritte ed anche su nozioni di:
- sociologia;
- scienza dell’organizzazione;
- diritto comunitario;
- scienza delle finanze;
- diritto penale;
- contabilità pubblica.
Bisogna, infine, dimostrare:
- le proprie competenze informatiche;
- le conoscenze linguistiche.
Chi supera le prove scritte e il colloquio rientra in una graduatoria che tiene conto:
- del punteggio ottenuto;
- dei titoli di studio posseduti dal partecipante al concorso (ad esempio dottorati di ricerca o diplomi di specializzazione).
I vincitori del concorso ottengono la qualifica di consigliere. Devono, quindi, svolgere un corso della durata di due anni che prevede periodi di formazione teorico-pratica alternati a periodi di tirocinio operativo. La formazione si svolge a Roma in un campus di ispirazione universitaria, a cura della Scuola superiore dell’amministrazione dell’interno (Ssai).
Al termine del primo anno vengono sottoposti ad una valutazione e all’esito conseguono la qualifica di viceprefetto aggiunto.
Il passaggio per diventare Prefetto non è automatico: decide il ministero dell’Interno in base alle esigenze di organico.
Quanto guadagna il Prefetto?
La retribuzione di un Prefetto è composta da tre elementi:
- lo stipendio di base;
- la retribuzione di posizione, legata alle posizioni funzionali ricoperte, agli incarichi e alle responsabilità esercitate;
- la retribuzione di risultato, che tiene conto dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi assegnati.
Ciascuna di queste voci prevede una retribuzione lorda annua di:
- 015,34 euro di stipendio di base;
- 789,00 euro di retribuzione di posizione fissa;
- da 1.714,54 a 16.969,99 euro di retribuzione di posizione variabile;
- da 11.126,57 a 16.009,46 euro di retribuzione di risultato.
Ne consegue che lo stipendio annuo lordo per tredici mensilità è compreso tra 136.645,45 e 156.783,79 euro, cioè da 10.511,18 e 12.060,29 euro lordi al mese per tredici mensilità.
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