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Quali sono i compiti del Prefetto?

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(@carlos-arija-garcia)
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Di che cosa si occupa il rappresentante territoriale del Governo. Cosa deve fare per ottenere l’incarico. Quanto guadagna.

Il Prefetto è la figura istituzionale che rappresenta in Governo nel territorio di una provincia. Deve, quindi, allinearsi alle direttive dell’esecutivo e godere della fiducia di quest’ultimo. Se così non fosse, potrebbe venire rimosso con delibera del Consiglio dei ministri. È a capo della Prefettura, organo decentralizzato dell’Amministrazione dello Stato che dipende dal ministero dell’Interno. Viene nominato con decreto del presidente della Repubblica su proposta del capo del Viminale e deliberazione di Palazzo Chigi. Ma quali sono i compiti del Prefetto?

Essendo, come detto, il rappresentante del Governo nella provincia in cui è insediato, le funzioni del Prefetto riguardano tutti i settori dell’Amministrazione statale, dalla la sicurezza sulle strade alla tutela del territorio e dei cittadini. A tal fine, il Prefetto può avvalersi di tutte le forze di polizia presenti sul territorio come, ad esempio:

  • Carabinieri;
  • Polizia di Stato;
  • Guardia di Finanza;
  • Corpo forestale;
  • Polizia penitenziaria.

Il Prefetto può:

  • sciogliere i consigli comunali e proporre al ministero dell’Interno la revoca del mandato di un sindaco, ad esempio quando ci sono dei sospetti di infiltrazioni mafiose;
  • occuparsi della gestione e dell’appalto delle strutture di accoglienza per immigrati;
  • intervenire in caso di emergenze e calamità naturali, coordinando il lavoro della Protezione civile.

Inoltre:

  • cura l’organizzazione delle elezioni e delle consultazioni referendarie, insieme agli appositi uffici elettorali;
  • svolge funzioni di generale garanzia del normale funzionamento e costituzione degli organi elettivi di Comuni e Province;
  • in casi particolari, nei Comuni dove il consiglio comunale è stato sciolto, invia dei commissari con il compito di assicurare il funzionamento dei servizi fino allo svolgimento delle nuove elezioni;
  • svolge attività di raccordo nei confronti delle amministrazioni locali e, per tale attività, è supportato da una Conferenza permanente che presiede, composta anche dai dirigenti delle strutture periferiche regionali dello Stato;
  • esercita la vigilanza sulle funzioni statali svolte dai sindaci in qualità di ufficiali di governo;
  • svolge attività di mediazione nelle vertenze di lavoro e di garanzia dei servizi pubblici essenziali.

Infine, il Prefetto si avvale dell’ufficio di Prefettura-Utg (Ufficio territoriale del Governo), di cui è a capo eroga ai cittadini servizi che riguardano:

  • autorizzazioni, certificazioni e riconoscimenti (ad esempio, in materia di antimafia, porto d’armi, riconoscimento giuridico di enti di culto o di enti, associazioni e fondazioni);
  • immigrazioni (cittadinanza e richiesta di asilo politico per i rifugiati);
  • sanzioni al Codice della strada (fermi amministrativi, ricorsi contro le sanzioni per violazioni al Codice della strada, sospensione della patente di guida);
  • sanzioni amministrative in materie depenalizzate, sanzioni per assegni bancari e postali, ruoli esattoriali;
  • solidarietà ed assistenza (come nei casi di richiesta di accesso al fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, dell’usura o dell’estorsione);
  • stato civile e anagrafe (ad esempio per il cambiamento del cognome o del nome di minori o di maggiorenni);
  • toponomastica.

Nell’esercizio delle sue funzioni il prefetto adotta provvedimenti amministrativi, che assumono la forma di ordinanze o di decreti.

Come diventare Prefetto

Per diventare Prefetto bisogna superare un concorso pubblico, al quale è possibile partecipare se si è in possesso dei seguenti requisiti:

  • diploma di laurea specialistica in materie ad indirizzo giuridico, economico o storico sociologico;
  • cittadinanza italiana;
  • età non superiore a 35 anni;
  • condotta incensurabile.

Il concorso pubblico per diventare prefetto si articola in tre prove scritte ed in una prova orale. A discrezione può essere prevista anche una prova preselettiva.

Le prove scritte sono:

  • redazione di un elaborato in materia di diritto amministrativo, diritto civile, storia contemporanea e della pubblica amministrazione;
  • risoluzione di un caso giuridico-amministrativo;
  • traduzione di un quesito in lingua straniera (inglese o francese).

La prova orale è un colloquio nelle stesse materie sulle quali si sono sostenute le prove scritte ed anche su nozioni di:

  • sociologia;
  • scienza dell’organizzazione;
  • diritto comunitario;
  • scienza delle finanze;
  • diritto penale;
  • contabilità pubblica.

Bisogna, infine, dimostrare:

  • le proprie competenze informatiche;
  • le conoscenze linguistiche.

Chi supera le prove scritte e il colloquio rientra in una graduatoria che tiene conto:

  • del punteggio ottenuto;
  • dei titoli di studio posseduti dal partecipante al concorso (ad esempio dottorati di ricerca o diplomi di specializzazione).

I vincitori del concorso ottengono la qualifica di consigliere. Devono, quindi, svolgere un corso della durata di due anni che prevede periodi di formazione teorico-pratica alternati a periodi di tirocinio operativo. La formazione si svolge a Roma in un campus di ispirazione universitaria, a cura della Scuola superiore dell’amministrazione dell’interno (Ssai).

Al termine del primo anno vengono sottoposti ad una valutazione e all’esito conseguono la qualifica di viceprefetto aggiunto.

Il passaggio per diventare Prefetto non è automatico: decide il ministero dell’Interno in base alle esigenze di organico.

Quanto guadagna il Prefetto?

La retribuzione di un Prefetto è composta da tre elementi:

  • lo stipendio di base;
  • la retribuzione di posizione, legata alle posizioni funzionali ricoperte, agli incarichi e alle responsabilità esercitate;
  • la retribuzione di risultato, che tiene conto dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi assegnati.

Ciascuna di queste voci prevede una retribuzione lorda annua di:

  • 015,34 euro di stipendio di base;
  • 789,00 euro di retribuzione di posizione fissa;
  • da 1.714,54 a 16.969,99 euro di retribuzione di posizione variabile;
  • da 11.126,57 a 16.009,46 euro di retribuzione di risultato.

Ne consegue che lo stipendio annuo lordo per tredici mensilità è compreso tra 136.645,45 e 156.783,79 euro, cioè da 10.511,18 e 12.060,29 euro lordi al mese per tredici mensilità.

 
Pubblicato : 7 Maggio 2023 18:00