Come funziona il pignoramento a carico di chi non onora i propri debiti

Di regole per i pignoramenti si parla spesso. Quando poi si attraversa un periodo di forte crisi, come è quello post pandemia, la tematica dei pignoramenti, delle aste e dei debiti in generale diventa uno dei primissimi temi all’ordine del giorno. Dipendenti, autonomi, liberi professionisti, pensionati, insomma tutti i cittadini nei periodi bui vedono restringersi le proprie entrate. Poi l’inflazione, con l’aumento generalizzato dei prezzi, rende tutto ancora più difficile. Le spese diventano quasi insostenibili e fra queste le spese per imposte e tasse varie non ha certo un peso trascurabile. Quando pagare i propri debiti, dopo averle tentate tutte, non è più possibile, la paura che il creditore chieda il pignoramento dei tuoi beni diventa un assillo quotidiano. Ai solleciti di pagamento (di avvocati o delle società di recupero crediti) farà poi inevitabilmente seguito il decreto ingiuntivo (che arriva per posta o tramite ufficiale giudiziario) e poi l’atto di precetto che precede il tanto temuto atto di pignoramento.

Nell’articolo che ci apprestiamo a scrivere illustreremo il significato, le regole e la funzione dell’atto di pignoramento il cui fine principale è di far ottenere al creditore un vincolo sui beni di proprietà del debitore. Il vincolo consiste nel fatto che i beni pignorati, a partire dalla data del pignoramento, non possono essere messi in vendita dal debitore appunto perché risultano legalmente vincolati per garantire il pagamento al creditore.

Quanti pignoramenti sono previsti dalla legge?

La normativa in vigore prevede:

• il pignoramento dei beni mobili (una scrivania, una cassapanca);
• il pignoramento dei crediti che il debitore ha nei confronti di terzi (ad esempio si possono pignorare gli stipendi del debitore con un atto che si esegue presso la banca dove il debitore ha un conto corrente sul quale lo stipendio viene versato);
• il pignoramento degli immobili di proprietà del debitore (ad esempio una casa o un fondo agricolo).

A seconda del tipo di pignoramento (di mobili, immobili o di crediti verso terzi), l’atto di pignoramento presenterà requisiti e caratteristiche differenti, ma in generale l’atto di pignoramento ha il medesimo scopo e possiede sempre alcune caratteristiche generali.

Addentriamoci allora nella individuazione della funzione del pignoramento e nella descrizione dei suoi elementi essenziali.

Il pignoramento è predisposto dal creditore

Qual è lo scopo e quali i requisiti del pignoramento?

Il pignoramento mira a generare un vincolo sui beni che colpisce.

Essi infatti non possono più essere venduti né utilizzati liberamente dal debitore a partire dal perfezionamento del pignoramento [1].

Scopo del pignoramento è infatti quello di “congelare” i beni affinché possano soltanto soddisfare il creditore (a cui sarà attribuito il ricavato della loro vendita).

A garantire questa funzione del pignoramento esiste anche il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice che punisce il proprietario (cioè il debitore) che sottragga, sopprima, distrugga, disperda o deteriori le cose pignorate [2].

Elementi essenziali dell’atto di pignoramento sono:

• l’ingiunzione rivolta al debitore dall’ufficiale giudiziario di evitare ogni atto che sottragga le cose pignorate alla loro funzione di garantire il credito;
• l’individuazione dettagliata dei beni pignorati;
• l’invito al debitore a dichiarare alla cancelleria del giudice competente quale sia la sua residenza oppure a scegliere un domicilio in uno dei comuni sui quali si estende la competenza del giudice dell’esecuzione.

Il pignoramento dell’appartamento del debitore avverrà con la notifica di un atto che conterrà anche l’ingiunzione rivolta al debitore di non compiere atti, come la vendita o la donazione, che sottraggano la casa alla garanzia del credito

Il pignoramento vincola i beni che colpisce a garanzia del creditore