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Quali farmaci si possono portare in aereo?

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(@carlos-arija-garcia)
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Ci sono limitazioni sui medicinali da portare in cabina? Cosa può fare chi deve percorrere una tratta lunga e ha bisogno di una medicina a una certa ora?

Chi viaggia per lavoro o per turismo può avere bisogno di portare con sé dei medicinali che già prende a casa, che fanno parte di una terapia da non interrompere o, semplicemente, che possono essere utili per un imprevisto: raffreddore, febbre, dissenteria, ecc. Il problema è capire se all’imbarco verranno accettati o se nel luogo di destinazione ci possono essere delle limitazioni. Quali farmaci si possono portare in aereo? E quali è possibile avere a portata di mano? La classica pastiglia per il mal di volo? Lo sciroppo per la tosse? Bisogna portarsi dietro la prescrizione medica?

Come noto per chi ha preso un aereo almeno negli ultimi 20 anni, ci sono delle limitazioni sui liquidi, il che può far pensare che un flacone di sciroppo dal contenuto superiore a 100 ml potrebbe essere rifiutato all’imbarco. Ma se il passeggero deve fare una tratta lunga e deve prendere quel medicinale rispettando un orario, cosa deve fare? Travasarlo in flaconcini più piccoli in modo da poterlo mettere nel bagaglio a mano? E che cosa può fare, ad esempio, un diabetico che ha bisogno dell’insulina a un determinato orario? Facciamo chiarezza.

In linea generale, è possibile portare sull’aereo nel bagaglio a mano dei recipienti che contengono farmaci liquidi (ad esempio, sciroppi), aerosol e gel di volume non superiore ai 100 ml, inseriti in una busta di plastica trasparente da mostrare al controllo di sicurezza.

Sono esenti dal controllo, secondo il Regolamento europeo in materia [1] sia i farmaci sia gli alimenti per bambini. Chi soffre di diabete o di sclerosi multipla può portare a bordo siringhe già riempite di insulina, nonostante sia vietato imbarcare aghi e oggetti appuntiti, a patto, però, che le siringhe siano inserite in una seconda busta di plastica trasparente. All’interno dei Paesi dell’Ue è possibile trasportare medicinali per un uso non superiore a tre mesi.

Il personale addetto al controllo può, comunque, chiedere la prescrizione medica dei farmaci che si vogliono imbarcare. A tal fine, è opportuno portare con sé la certificazione anche in lingua inglese. La prescrizione dovrà contenere i dati del paziente, la sua data di nascita, la data della prescrizione, i dati del medico e soprattutto quelli del medicinale, con la relativa posologia.

Il certificato che attesta la necessità di portare il farmaco sempre con sé deve essere stato rilasciato entro i 30 giorni precedenti, attestare la malattia, i modi di somministrazione e specificare che è per uso personale.

Nessuna limitazione, invece, per quanto riguarda i farmaci in pastiglie. In ogni caso, il medicinale deve essere accompagnato dal foglietto illustrativo.

È opportuno, inoltre, ricordare e far presente al momento del check-in, ne caso ci fossero dei problemi sul loro imbarco in cabina, che alcuni medicinali potrebbero essere danneggiati se trasportati nel bagaglio in stiva, a causa della bassa temperatura.

Di norma, viene consigliato ai passeggeri di limitare il trasporto di medicinali a bordo a ciò che è realmente indispensabile per la durata del viaggio.

Chi si sposta in Paesi in cui le condizioni igienico-sanitarie possono destare, a priori, qualche perplessità o in cui è possibile contrarre delle malattie particolari (si pensi alla febbre gialla o all’epatite), può consultare la pagina viaggiaresicuri.it del ministero degli Esteri per sapere quali precauzioni adottare anche dal punto di vista farmacologico.

 
Pubblicato : 21 Luglio 2023 15:45