Responsabilità e procedure che un amministratore di condominio revocato deve seguire alla cessazione del mandato.
L’amministratore di condominio revocato dal mandato è tenuto a curare il “passaggio di consegne” in favore del nuovo professionista che lo sostituirà. A tal fine deve consegnargli tutta la documentazione in suo possesso affinché questi possa svolgere correttamente il proprio incarico. Se non lo fa spontaneamente, ciascun condomino così come il nuovo amministratore possono agire nei suoi confronti dinanti al tribunale.
Ma, nel dettaglio, quali documenti deve consegnare l’amministratore uscente? Qui di seguito andremo a delineare le responsabilità dell’amministratore revocato, focalizzandoci sui registri, sui bilanci, sulle fatture e su ogni altra documentazione che questi è tenuto a restituire al condominio o al suo successore nonché sulle azioni legali che è possibile intraprendere in caso di inadempienze.
Che fare in caso di revoca dell’amministratore?
L’amministratore di condominio può essere revocato dall’assemblea, al termine dell’anno di mandato, con una votazione che raggiunga il seguente quorum:
- maggioranza dei presenti all’assemblea (50%+1);
- che rappresenti almeno metà dei millesimi (500/1.000).
In ogni caso, anche senza delibera assembleare, l’amministratore cessa ugualmente dall’incarico dopo il decorso di un anno, non essendo previsto il tacito rinnovo (salvo dopo il primo anno). Tuttavia, se l’assemblea non nomina il suo sostituto, egli continua a rimanere in carica ad interim, finché non viene materialmente sostituito.
Che deve fare l’amministratore uscente?
A norma dell’articolo 1129 comma 8 del codice civile, « Alla cessazione dell’incarico l’amministratore è tenuto alla consegna di tutta la documentazione in suo possesso afferente al condominio e ai singoli condomini e ad eseguire le attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi».
Il successivo articolo 1130 del codice civile specifica quale sia tale documentazione. In generale si tratta dei documenti – non solo contabili – relativi alla gestione condominiale.
Tra i documenti essenziali da consegnare vi sono il regolamento condominiale, il registro dei verbali delle assemblee, la contabilità, l’inventario dei beni comuni, la pianta dello stabile, gli atti di convocazione delle assemblee e le certificazioni degli impianti.
Fra i documenti da restituire figurano:
- il regolamento condominiale,
- il registro dei verbali dell’assemblea,
- il registro della contabilità con i bilanci, le fatture, le pezze giustificative, ecc.
- l’inventario dei beni comuni,
- la pianta dello stabile,
- gli atti di convocazione dell’assemblea,
- le certificazioni degli impianti,
- l’anagrafe condominiale,
- la documentazione relativa all’assicurazione dello stabile,
- la documentazione bancaria.
Quali sono le ulteriori responsabilità dell’amministratore uscente?
L’amministratore uscente ha l’obbligo di eseguire tutte le attività urgenti necessarie per prevenire danni agli interessi comuni del condominio. Questo deve avvenire senza diritto a compensi aggiuntivi.
Che fare se l’amministratore uscente non restituisce i documenti?
Se l’amministratore uscente non consegna i documenti richiesti, il suo successore ha il diritto di agire giudizialmente nei suoi riguardi: o con un ricorso per decreto ingiuntivo o con un ricorso d’urgenza.
Tale azione legale può essere intrapresa senza l’autorizzazione dell’assemblea condominiale, considerando l’essenzialità di molti documenti per il mandato del nuovo amministratore.
È possibile altresì agire in via penale con una querela per il reato di appropriazione indebita. Questa però deve essere sporta o da uno o più condomini singolarmente oppure dal nuovo amministratore ma con il mandato di tutti quanti (ossia con l’unanimità).