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Quale tipologia di patti successori è vietata?

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(@angelo-greco)
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Cosa sono e quali sono i patti successori vietati dalla legge con cui ci si accorda sul contenuto di un testamento o sulla divisione di un’eredità prima del tempo.

In Italia non è possibile predisporre in anticipo un patto per la divisione di una eredità futura. La nostra legge vieta infatti i cosiddetti «patti successori» ossia gli accordi volti a ripartire il patrimonio di un soggetto prima ancora della sua morte. La giurisprudenza ha tuttavia salvato alcuni accordi dalla nullità. In questo articolo vedremo quale tipologia di patti successori è vietata. Faremo innanzitutto luce sulle ragioni del divieto dei patti successori e poi vedremo quali di questi sono considerati validi. Ma procediamo con ordine.

Cosa si intende per divieto di patti successori?

Il divieto di patti successori riguarda ogni convenzione, patto o contratto con cui:

  • una persona dispone della propria successione. Sono i cosiddetti «patti istitutivi»;
  • una persona dispone dei diritti che potrebbero spettarle su una successione altrui non ancora aperta. Sono i cosiddetti «patti dispositivi»;
  • una persona rinuncia ai diritti relativi a una successione altrui non ancora aperta («patti rinunciativi»).

Ai sensi dell’art. 458 del codice civile, detti accordi sono nulli: non esplicano cioè alcun effetto e sono “carta straccia”.

Perché i patti successori sono vietati?

La trasmissione del patrimonio del defunto può avvenire solo per legge o per testamento. Per questa ragione la legge prevede il divieto di patti successori. Dunque un patto preparatorio al testamento non avrebbe alcun valore.

Quali sono le eccezioni a questo divieto?

Nonostante il divieto generale, esistono delle eccezioni. Per esempio, i patti di famiglia, con cui si può trasferire l’azienda o le partecipazioni societarie ai discendenti, sono validi per espressa previsione di legge. Inoltre, se le parti dispongono di diritti già acquisiti e non di diritti futuri ed eventuali, non si rientra nell’ambito del divieto (Cass. 11 novembre 2008 n. 26946).

Esempi di patti successori nulli

Per esempio sarebbe nullo l’impegno assunto da una madre, nei confronti del figlio, di menzionarlo nel proprio testamento lasciandogli la casa di sua proprietà (prima delle due ipotesi indicate sopra).

Sarebbe altresì nullo qualsiasi contratto tra due fratelli volto a spartirsi l’eredità dei genitori che tuttavia sono ancora in vita, anche se hanno già reso noto le loro ultime volontà (seconda ipotesi indicata sopra). La divisione di beni di eredità futura consiste nella divisione che i figli di persona defunta effettuano contemplando nella massa da dividere anche i beni dell’altro genitore ancora in vita: è da ritenersi nulla.

Rientra nel divieto di patti successori la vendita di un bene che un soggetto si aspetta di ricevere in eredità, se la stessa ancora non è stata aperta perché il titolare del bene medesimo è ancora in vita.

Rientra nel divieto di patti successori la tontina. Si tratta di un accordo tra soggetti comproprietari di un bene, in forza del quale alla morte di uno di essi, la sua quota viene divisa tra gli altri, in modo che ognuno incrementi la propria quota ogni volta che muore un comproprietario. Alla morte del penultimo comproprietario, tutta la proprietà passa così all’unico superstite. Tale tipo di accordo è nullo.

Costituisce un patto successorio nullo, la scrittura privata con la quale una sorella consente al trasferimento in favore dei fratelli della proprietà di immobili appartenenti al padre, a fronte dell’impegno, assunto dai medesimi, di versarle una somma di denaro, da considerare, in relazione allo specifico contesto, come una tacitazione dei suoi diritti di legittimaria (Cass. 19 novembre 2009 n. 24450).

È nullo anche l’accordo tra marito e moglie di disporre dei propri beni, dopo la propria morte, in favore dei figli prevedendo contestualmente l’immodificabilità di tale accordo, se non in virtù di consenso scritto di entrambi (Cass. 21 novembre 2017 n. 27624).

Come stabilire se un contratto rientra in questo divieto?

Per stabilire se un contratto rientra nel divieto di patti successori, occorre valutare diversi aspetti, tra cui la finalità del vincolo giuridico creato, la natura della cosa o dei diritti oggetto della convenzione, l’intento del promittente e dell’acquirente e le modalità di trasferimento dei diritti.

Quali conseguenze si hanno in caso di violazione di questo divieto?

In caso di violazione del divieto di patti successori, il contratto è nullo. La nullità può essere fatta valere da chiunque e può essere rilevata d’ufficio dal giudice. L’azione per far valere la nullità è imprescrittibile.

Conclusione: evitare le trappole dei patti successori

Nel panorama complesso della divisione ereditaria, evitare le trappole dei patti successori può risparmiare molti problemi legali. E’ importante consultare un avvocato di fiducia per assicurarsi di rispettare le leggi in materia di successioni e mantenere le proprie intenzioni nel pieno rispetto della legge. Ricorda, la conoscenza della legge ti protegge sempre.

 
Pubblicato : 8 Giugno 2023 15:00