Qual è l’importo dell’indennità di accompagnamento?
A quanto ammonta l’assegno mensile riconosciuto dall’Inps agli invalidi civili con grave disabilità e qual è la rivalutazione annuale.
Se sei un invalido totale, ed hai gravi difficoltà di movimento o comunque hai bisogno dell’assistenza di qualcuno per compiere i normali atti di vita quotidiana, ti interesserà molto sapere qual è l’importo dell’indennità di accompagnamento.
Siccome per avere un piatto pronto in tavola è necessario prima cucinarlo e prepararlo, iniziamo col vedere quali sono i requisiti necessari per avere diritto a questa prestazione assistenziale erogata dall’Inps e come si fa per ottenerla. Ti anticipiamo subito che l’importo dell’assegno viene rivalutato per legge ogni anno, in modo da tenere conto dell’inflazione.
In questo articolo, per indicarti qual è l’importo dell’indennità di accompagnamento, prenderemo a riferimento le cifre valide per l’anno 2022, che potrebbero essere incrementate negli anni seguenti. Quest’anno l’aumento rispetto al 2021 è stato soltanto del 1,7%, ma il prossimo anno potrebbe essere maggiore, perché a causa degli sviluppi della guerra in Ucraina l’andamento dell’inflazione sta crescendo molto velocemente, come non avveniva da decenni. Perciò occorrerà recuperare il potere di acquisto, in favore di chi beneficia di questa importantissima misura assistenziale.
Indennità di accompagnamento: a chi spetta
L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica di natura assistenziale. Il cosiddetto “accompagno” viene erogato dall’Inps alle persone mutilate o totalmente invalide. Ma essere invalidi al 100% non basta per avere diritto all’indennità di accompagnamento: la commissione medica deve anche accertare che il paziente non è in grado di «deambulare» (cioè camminare autonomamente) senza l’assistenza di un accompagnatore, o che comunque risulta incapace di compiere gli atti di normale vita quotidiana (mangiare, vestirsi, lavarsi, fare la spesa, cucinare, ecc.).
Indennità di accompagnamento: limiti e esclusioni
L’indennità di accompagnamento viene riconosciuta dall’Inps, su domanda dell’interessato, a prescindere dall’età e dal reddito (a differenza dell’assegno mensile di invalidità, che non viene riconosciuto oltre un certo limite di reddito).
Non possono percepire l’accompagno coloro che risultano già percettori di altre indennità per invalidità di guerra, di lavoro o per causa di servizio, a meno che l’indennità di accompagnamento non sia più favorevole di tale trattamento: in tal caso possono optare per l’accompagno. L’indennità di accompagnamento è esclusa anche per gli invalidi che sono ricoverati gratuitamente – quindi con spese a totale carico dello Stato o di Enti pubblici – in un ospedale o struttura per un periodo superiore a 29 giorni (pertanto chi è già percettore dell’accompagno subisce la sospensione dell’assegno a partire dal 30° giorno di ricovero gratuito).
Indennità di accompagnamento: a quanto ammonta?
Per l’anno 2022, la cifra dell’indennità di accompagnamento è pari a 528,94 euro. L’indennità di accompagnamento viene corrisposta dall’Inps ogni mese dell’anno, per 12 mensilità (quindi senza la tredicesima). L’importo annuale dell’indennità di accompagnamento ammonta, quindi, a complessivi 6.347,28 euro.
L’importo dell’indennità di accompagnamento è fisso e non subisce decurtazioni di alcun tipo in base ai redditi percepiti dall’invalido e dal suo nucleo familiare. La rivalutazione della cifra mensile ed annua spettante ai percettori viene effettuata dall’Inps sulla base degli indici di perequazione dei trattamenti previdenziali ed assistenziali elaborati annualmente in base ai dati Istat e secondo i coefficienti stabiliti in un provvedimento ministeriale (ad esempio, nel 2021 l’indennità di accompagnamento ammontava a 522,10 euro mensili, quindi l’incremento nel 2022 è stato minimo; vent’anni fa, nel 2002, la cifra era di 426,09 euro mensili).
Indennità di accompagnamento: decorrenza e tassazione
La data di erogazione dell’indennità di accompagnamento decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda da parte dell’interessato (quindi, in caso di accoglimento a distanza di tempo, sono dovuti gli arretrati); una volta riconosciuto, l’assegno viene erogato o accreditato dall’Inps secondo lo stesso calendario previsto per il pagamento delle pensioni (quindi, per chi ha l’accredito su conto corrente bancario o postale, il primo giorno lavorativo di ogni mese; per chi riceve la somma in contanti, secondo la turnazione alfabetica basata sul cognome del percettore stabilita dall’ufficio postale, di regola nei giorni tra il 1° e il 6° giorno di ciascun mese).
È bene segnalare che le somme annualmente percepite a titolo di indennità di accompagnamento sono esenti da Irpef, quindi non sono soggette a tassazione quali redditi delle persone fisiche, non fanno cumulo con gli eventuali altri redditi percepiti e non devono essere indicate in dichiarazione.
Approfondimenti
Se vuoi conoscere l’iter per presentare la domanda di indennità di accompagnamento o per avere il riconoscimenti di altre prestazioni assistenziali spettanti agli invalidi, leggi la guida completa su “Domanda invalidità, Legge 104, accompagnamento“. Per avere i riferimenti delle posizioni espresse dalla giurisprudenza in materia, leggi “Indennità di accompagnamento: ultime sentenze“.
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