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Protezione civile: cos’è e cosa fa?

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(@mariano-acquaviva)
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Servizio nazionale di protezione civile: com’è organizzato, di quale personale si avvale, quando interviene e quali sono i suoi compiti principali?

Tutti sanno che la Protezione civile interviene ogni volta che ci sia bisogno di prestare soccorso allorquando si verificano gravi calamità naturali o sciagure di altro tipo. Si pensi all’importantissimo ruolo che la Protezione civile ha avuto nel gestire le emergenze che negli ultimi anni hanno colpito il nostro Paese, come ad esempio la pandemia da Covid-19, i terremoti, ecc. Con questo articolo approfondiremo meglio questo argomento: vedremo infatti cos’è e cosa fa la Protezione civile.

Sin da subito possiamo dire che, in realtà, la protezione civile non è un ente bensì un servizio, all’interno del quale confluiscono tantissimi operatori, anche appartenenti alle forze dell’ordine. Ciò significa che possono svolgere una funzione di protezione civile anche carabinieri e poliziotti. Se ne vuoi sapere di più, prenditi cinque minuti di tempo per proseguire nella lettura: vedremo insieme cos’è e cosa fa la protezione civile.

Protezione civile: che cos’è?

La Protezione civile è un servizio nazionale volto a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, le abitazioni, gli animali e l’ambiente dai danni (o dal pericolo di danni) derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo [1].

La Protezione civile, quindi, è un vero e proprio compito dello Stato, una funzione di pubblica utilità che esercita avvalendosi del contributo di dipendenti statali e di volontari. Vediamo più nel dettaglio com’è organizzato il Servizio nazionale di protezione civile.

Protezione civile: com’è organizzata?

Il Servizio nazionale di protezione civile è coordinato, a livello nazionale, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ed è composto da tutte le amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche.

Il Servizio nazionale di protezione civile è quindi composto dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione, pubblica o privata, presente sul territorio.

Il sindaco è la prima autorità comunale di Protezione civile. Al verificarsi di un’emergenza nell’ambito del territorio comunale (alluvione, terremoto, incendio, crollo di un ponte, ecc.), il sindaco assume la direzione e il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita.

Il sindaco, inoltre, organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio.

Ad esempio, se è noto che un determinato Comune è periodicamente vittima di un certo evento calamitoso (alluvione, ad esempio), dovranno preventivamente essere stanziate delle somme per far fronte all’emergenza, qualora essa si presenti.

Se la calamità riguarda più territori, allora la competenza del Servizio nazionale di protezione civile si sposta in capo alle province e alle Regioni.

Nei casi di emergenza nazionale la competenze è del Dipartimento della Protezione Civile, facente parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Protezione civile: cosa fa?

Il Servizio nazionale di protezione civile non solo deve intervenire nel caso di calamità, ma deve anche cercare di prevenire detti eventi.

Sono quindi attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni, al superamento dell’emergenza e alla mitigazione del rischio.

Per la precisione, secondo la legge, il Servizio della protezione civile è chiamato a svolgere attività di:

  • previsione, consistente nelle attività dirette all’identificazione e allo studio degli scenari di rischio probabili e, ove possibile, al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli di rischio attesi;
  • prevenzione, mediante attività volte a evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi (allertamento, pianificazione dell’emergenza, formazione, diffusione della conoscenza e informazione alla popolazione, esercitazione, ecc.);
  • gestione dell’emergenza (o soccorso), che consiste nell’insieme delle misure e degli interventi diretti ad assicurare il soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi e agli animali;
  • superamento dell’emergenza, consistente nell’attuazione delle iniziative volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita, mediante ripristino delle strutture e delle infrastrutture pubbliche e private danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio, e all’avvio dell’attuazione delle conseguenti prime misure per fronteggiarli.

Protezione civile: di chi si avvale?

La Protezione civile, per realizzare il proprio servizio, si avvale del contributo di numerose persone.

Nello specifico, la legge [2] individua come strutture operative del Servizio nazionale:

  • il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
  • le forze armate (carabinieri, ecc.);
  • le forze di polizia;
  • gli enti e istituti di ricerca di rilievo nazionale con finalità di protezione civile;
  • l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche;
  • le strutture del Servizio sanitario nazionale;
  • il volontariato organizzato iscritto nell’Elenco nazionale del volontariato di protezione civile;
  • l’associazione della Croce Rossa Italiana e il Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico;
  • il Sistema nazionale per la Protezione dell’ambiente
  • le strutture preposte alla gestione dei servizi meteorologici.

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Pubblicato : 25 Dicembre 2022 19:00