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Proprietà, possesso e detenzione: differenza

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(@mariano-acquaviva)
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Quali sono i poteri del proprietario, del possessore e del detentore? Quali sono i limiti della proprietà? Quando scatta l’usucapione?

Circostanze apparentemente uguali possono in realtà nascondere situazioni giuridiche diverse. Ad esempio, se vediamo una persona sorseggiare un caffè sul balcone di un’abitazione siamo naturalmente portati a pensare che si tratti del proprietario di casa. In realtà, quella persona potrebbe essere l’inquilino oppure semplicemente un ospite. Insomma: l’apparenza inganna. È questo il punto da cui cominciare per analizzare la differenza tra proprietà, possesso e detenzione.

Come vedremo, si tratta di situazioni che sono facilmente sovrapponibili ma che, in realtà, hanno natura e conseguenze molto diverse tra loro. Basti solo pensare che mentre il possesso prolungato nel tempo può portare ad acquistare la proprietà per usucapione, lo stesso non vale per la detenzione. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme qual è la differenza tra proprietà, possesso e detenzione.

Proprietà: che cos’è?

La proprietà è il diritto che ha per contenuto la facoltà di godere e di disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti stabiliti dalla legge [1].

Il proprietario può usare la cosa di cui è titolare a proprio piacimento, potendo giungere perfino a distruggerla. Si pensi al proprietario di un orologio che decide di disfarsene perché vecchio e non funzionante.

La proprietà è quindi il diritto più esteso che una persona possa vantare su un bene, potendo il proprietario fare praticamente ciò che vuole con la sua cosa.

Proprietà: quali sono i limiti?

La proprietà, pur essendo il diritto più esteso di cui si possa vantare, ha ugualmente dei limiti. Ad esempio, la legge dice che il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri [2]. Si pensi al proprietario che pianta un albero nel proprio giardino solamente per fare ombra al fondo del vicino.

Altri limiti derivano dalle norme di diritto pubblico. Si pensi ad esempio ai divieti imposti a livello urbanistico dai Comuni: per edificare sul proprio terreno bisogna ottenere il permesso di costruire, così come può accadere che bisogni chiedere il permesso per modificare la destinazione d’uso del proprio immobile.

Possesso: che cos’è?

Il possesso è la situazione di fatto che si manifesta attraverso l’esercizio dei poteri tipici del proprietario.

In altre parole, esteriormente possesso e proprietà sono identici, nel senso che non è possibile distinguerli se non prendendo visione dei documenti (rogito, ecc.) che siano in grado di dimostrare la proprietà.

Ad esempio, chi coltiva il terreno altrui godendo dei relativi frutti senza aver alcun titolo che gli consenta di fare ciò (usufrutto, enfiteusi, ecc.) è un possessore, in quanto si comporta esercitando le facoltà tipiche del proprietario.

Detenzione: che cos’è?

La detenzione è la situazione di chi ha la disponibilità di un bene senza però avere l’intenzione di usarlo come se fosse proprio.

Ad esempio, chi vive in affitto ha la detenzione dell’immobile e non il possesso, in quanto egli gode dell’abitazione in ragione di un regolare contratto (locazione), di cui rispetta i limiti. Lo stesso dicasi per chi prende solamente in prestito la cosa altrui, come il cellulare oppure l’auto.

Possesso e proprietà: differenza

Che differenza c’è tra proprietà e possesso? Il possesso è una “proprietà di fatto” ma non di diritto, nel senso che la posizione del possessore non è giustificata da alcun titolo giuridico.

Il possesso identifica quindi solamente una relazione di fatto tra un soggetto e un bene, mentre la proprietà deriva da un titolo preciso, come ad esempio un rogito immobiliare.

Apparentemente, quindi, proprietà e possesso sono facilmente confondibili: se si vede una persona coltivare un terreno oppure usare uno smartphone si pensa inevitabilmente che quel soggetto sia il proprietario del bene che sta utilizzando, anche se, in realtà, potrebbe non essere così.

Perfino il ladro è possessore dei beni rubati perché, pur non avendoli acquistati, li utilizza come se ormai fossero propri.

Possesso e detenzione: differenza

Qual è la differenza tra possesso e detenzione? Il detentore non si comporta col bene come se fosse proprio, ma lo rispetta in ragione dei diritti del proprietario.

Ad esempio, l’inquilino di un appartamento è un detentore perché utilizza il bene che gli è stato concesso dal proprietario rispettandone i limiti. Un inquilino, infatti, non si sognerebbe mai di vendere la casa in cui vive in affitto, oppure di farla abbattere.

La differenza tra possesso e detenzione sta quindi nell’ampiezza dei poteri:

  • il possessore fa ciò che vuole col bene che possiede, in quanto si comporta come se ne fosse il proprietario;
  • il detentore utilizza il bene nel rispetto del diritto del proprietario. Ciò accade anche quando non c’è un titolo che disciplini l’suo della cosa, come ad esempio nell’ipotesi della locazione o del comodato.

La differenza più importante tra possesso e detenzione sta forse nelle conseguenze: solo il possesso, se prolungato nel tempo in maniera pacifica, ininterrotta e pubblica, consente l’acquisto del bene per usucapione, di cui il possessore diventa quindi proprietario.

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Pubblicato : 1 Gennaio 2023 14:00