Posso accettare l’eredità del nonno se rinuncio a quella di mio padre?
I nipoti possono ereditare dal nonno anche se hanno rinunciato all’eredità del proprio genitore? Che cos’è la successione per rappresentazione?
Il patrimonio della persona defunta deve necessariamente trasmettersi agli eredi. Se non è stato redatto un testamento, è la legge a individuare i beneficiari, stabilendo una vera e propria gerarchia di successibili, cioè di persone che hanno diritto a percepire una quota dell’asse ereditario, in cima alla quale ci sono il coniuge e i figli. Tanto premesso, con il seguente articolo risponderemo alla seguente domanda: posso accettare l’eredità del nonno se rinuncio a quella di mio padre?
Si tratta di un quesito piuttosto frequente in rete, che si pongono quanti in passato sono stati costretti a rinunciare all’eredità del proprio genitore per via dei debiti in essa presenti e ora si trovano a dover decidere se possono o meno accettare quella del defunto nonno. Vediamo cosa dice la legge.
Come si rinuncia all’eredità?
Gli eredi che non vogliono accettare l’eredità dei propri parenti possono farne espressa rinuncia con dichiarazione resa davanti al notaio oppure al cancelliere del tribunale.
Non è quindi possibile rinunciare tacitamente all’eredità: occorre necessariamente un atto formale e inequivocabile.
Se rinuncio all’eredità di mio padre perdo anche quella di mio nonno?
I nipoti possono ereditare dal nonno anche se hanno rinunciato all’eredità del proprio genitore.
La rinuncia all’eredità del padre premorto, infatti, non ha nulla a che vedere con quella del nonno, che è distinta e autonoma rispetto a quella del figlio che, purtroppo, è deceduto prima.
Tale principio è sancito direttamente dalla legge. Il comma secondo dell’articolo 468 del codice civile afferma che «I discendenti possono succedere per rappresentazione anche se hanno rinunciato all’eredità della persona in luogo della quale subentrano, o sono incapaci o indegni di succedere rispetto a questa».
Quanto appena detto chiede necessariamente un breve approfondimento sulla successione per rappresentazione.
Cos’è la successione per rappresentazione?
Con l’istituto della rappresentazione la legge consente ai discendenti (cosiddetti “rappresentanti”) di subentrare al chiamato (“rappresentato”) che non può o non vuole accettare l’eredità.
Carlo ha un figlio di nome Paolo che, a propria volta, ha un figlio di nome Matteo. Se Paolo muore prima del padre, l’eredità di Carlo si devolverò automaticamente a Matteo.
Come ricordato nel precedente paragrafo, se il “rappresentante” rinuncia all’eredità del “rappresentato”, non perderà il diritto ad accettare tutte le altre che gli derivano da tale qualità.
Tommaso ha rinunciato all’eredità del padre perché piena di debiti. Alla morte del nonno, potrà tranquillamente ereditare la quota che sarebbe spettata al defunto padre, anche se ha rinunciato all’eredità di quest’ultimo.
L’accettazione dell’eredità del nonno revoca la rinuncia a quella del padre?
L’accettazione dell’eredità del nonno non costituisce una revoca tacita della rinuncia all’eredità del padre.
Secondo la Corte di Cassazione [1], la revoca della rinuncia all’eredità può avvenire solamente nelle stesse forme con cui è stata manifestata la rinuncia stessa.
In altre parole, la rinuncia all’eredità è un atto formale e, come tale, non ammette una revoca tacita.
Pertanto, chi ha rinunciato all’eredità del padre può tranquillamente accettare quella del nonno senza temere che tale condotta possa costituire una revoca della precedente rinuncia.
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