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Perquisizione per droga

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(@mariano-acquaviva)
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Come funziona la principale attività investigativa delle autorità? In cosa consiste la perquisizione preventiva quando è in corso un’operazione di polizia?

La polizia può effettuare perquisizioni sia personali che domiciliari, se autorizzata dal giudice oppure quando ricorrono motivi di particolare urgenza che non consentono di attendere il mandato del magistrato. Ciò significa che le forze dell’ordine possono entrare in casa dei cittadini anche senza il permesso del giudice. È ciò che accade con la perquisizione per droga.

La legge prevede una speciale disciplina per l’attività d’indagine della polizia quando il reato per cui si procedere è lo spaccio di sostanze stupefacenti. Quando si tratta di droga, infatti, l’ordinamento consente perfino la cosiddetta perquisizione preventiva, cioè quella eseguita nel corso di operazioni di polizia intraprese per la lotta allo spaccio di stupefacenti. Prosegui nella lettura se vuoi saperne di più.

Cos’è la perquisizione?

La perquisizione è la tipica attività investigativa svolta dalle forze dell’ordine per trovare e sequestrare il corpo del reato o altre cose pertinenti al reato.

La perquisizione può avvenire direttamente sulla persona del sospettato (si parla in questi casi di “perquisizione personale”) oppure all’interno di un certo luogo (“perquisizione locale”; se si tratta dell’abitazione, allora si parla della “perquisizione domiciliare”).

Chi esegue la perquisizione?

Secondo la legge [1], alla perquisizione procede direttamente il magistrato che l’ha disposta (pubblico ministero o giudice) oppure un ufficiale di polizia giudiziaria. Quest’ultimo è decisamente il caso più frequente.

Quando si può perquisire?

Trattandosi di un’attività investigativa fortemente limitativa della libertà delle persone, la polizia può procedere a perquisizione solamente:

  • se autorizzata dal giudice o dal pm (il famoso “mandato”, che in realtà è un decreto), oppure
  • in casi di particolare urgenza, quando le forze dell’ordine non possono attendere il permesso del magistrato. Si pensi all’ipotesi di arresto in flagranza di reato oppure di evasione.

In quest’ultimo caso, cioè quando si procede a perquisizione senza la preventiva autorizzazione del giudice, la polizia deve immediatamente trasmettere il verbale delle operazioni compiute al pm affinché proceda alla convalida della perquisizione e dell’eventuale sequestro.

Come funziona la perquisizione per droga?

La legge [2] consente alla polizia di effettuare una perquisizione per droga anche senza il mandato del giudice o del pubblico ministero, quando ricorrono gravi motivi d’urgenza che non consentono di attendere tale autorizzazione. Sin qui nulla di nuovo.

Ciò che rende davvero particolare la perquisizione per droga è che essa può essere anche “preventiva”, cioè può essere effettuata ancor prima che un reato sia commesso.

Per la precisione, la legge dice che è possibile eseguire una perquisizione preventiva per droga al ricorrere delle seguenti condizioni:

  • deve essere in corso un’operazione di polizia finalizzata alla prevenzione e alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti. Non deve quindi trattarsi di un’iniziativa estemporanea del singolo ufficiale di polizia giudiziaria;
  • deve sussistere il “fondato motivo” di ritenere che, mediante la perquisizione, possano rivenirsi sostanze stupefacenti;
  • ricorrano motivi di particolare necessità e urgenza tali da non consentire neppure di richiedere l’autorizzazione telefonica alla perquisizione al pubblico ministero o al giudice competente.

Al ricorrere di questi tre requisiti è possibile che gli ufficiali di polizia giudiziaria procedano a perquisizione preventiva anche se non è stato ancora commesso alcun reato.

Si tratta di un’enorme differenza rispetto alla normale perquisizione prevista dalla legge per ogni altro tipo di reato: in questi casi, infatti, tale attività investigativa è consentita per rinvenire il corpo del reato o cose pertinenti al reato, sul presupposto appunto che il crimine sia già stato commesso.

La perquisizione per droga può invece svolgersi anche in maniera anticipata, cosicché la polizia potrà essere autorizzata a intervenire anche in assenza di uno spaccio di droga in atto oppure già compiuto.

Gli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno proceduto alla perquisizione sono tenuti a rilasciare immediatamente all’interessato copia del verbale di esito dell’atto compiuto.

Effettuata la perquisizione per droga, la polizia ne deve dare immediatamente notizia, entro quarantotto ore, al pubblico ministero il quale, se ne ricorrono i presupposti, la convalida nelle successive quarantotto ore.

Perquisizione per droga: cosa succede se è illegittima?

Cosa succede se il pubblico ministero non convalida la perquisizione per droga, ritenendo che essa sia avvenuta illegittimamente, ad esempio perché non c’era alcun fondato motivo che permettesse di giustificare l’operazione senza attendere il mandato del giudice?

Nell’ipotesi di perquisizione illegittima la vittima dell’operazione di polizia potrà chiedere il risarcimento dei danni eventualmente subiti dall’irruzione immotivata delle forze dell’ordine in casa propria.

Non si potrà mai chiedere, invece, la restituzione della droga posta sotto sequestro. Secondo il pacifico orientamento della giurisprudenza [3], l’eventuale illegittimità dell’atto di perquisizione compiuto ad opera della polizia giudiziaria non comporta effetti invalidanti sul successivo sequestro del corpo del reato o delle cose pertinenti al reato, che costituisce un atto dovuto.

Insomma, anche se la polizia entra in casa altrui senza una ragione valida e trova comunque della droga, il sequestro della sostanza sarà comunque legittimo.

 
Pubblicato : 25 Luglio 2023 18:30