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Perché i primi 12 articoli della Costituzione sono definiti principi fondamentali?

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(@carlos-arija-garcia)
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La Costituzione, nelle pagine iniziali, stabilisce a forma di governo della Repubblica e i diritti inviolabili delle persone. Ecco il loro significato.

Ogni Stato democratico deve avere dei pilastri su cui si reggono i princìpi che devono rimanere intoccabili, qualunque sia il colore dei governi che via via si succedono. Questi «pilastri» sono contenuti nella Costituzione, che si colloca al vertice dell’ordinamento giuridico della Repubblica. Nessuna legge, nessuna norma approvata dai vari legislatori può contraddire ciò che è scritto nella Costituzione. Questo documento ha una struttura ben precisa e lo dimostra il fatto che i primi 12 articoli sono definiti princìpi fondamentali: perché?

Perché la Costituzione, prima di elencare diritti e doveri dei cittadini, prima di costruire «la casa dello Stato», cioè di determinare la forma ed il funzionamento delle istituzioni, prima stabilire tutto il resto, vuole partire dalle fondamenta, cioè «mettere il cemento armato» sulle basi su cui deve poggiare la vita dei cittadini. Come dire: gli altri 127 articoli e le 18 disposizioni finali che completano la Carta costituzionale devono tenere conto di quei primi 12 articoli in cui vengono elencati i princìpi fondamentali, ossia quelli che sanciscono:

  • la forma di governo repubblicana, in seguito al referendum del 2 giugno 1946;
  • la sovranità popolare;
  • il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini;
  • il riconoscimento e la tutela delle diversità locali e culturali;
  • il primato della persona di fronte a qualsiasi forma di restrizione, aggressione o abuso da parte dei poteri costituiti ed il rispetto della dignità umana;
  • il pluralismo democratico, che garantisce il diritto a formare un partito, un sindacato, un’associazione come «intermediari» tra cittadino e Stato;
  • la centralità del lavoro per il progresso materiale e spirituale della società;
  • il valore della solidarietà, che si traduce anche nei doveri di mantenere e istruire i figli, di dare un trattamento sanitario obbligatorio a chi rischia a vita per un problema di salute, di concorrere alle spese pubbliche secondo le proprie capacità;
  • l’uguaglianza degli individui;
  • l’unità e l’indivisibilità della Repubblica;
  • la tutela delle minoranze linguistiche;
  • la libertà religiosa ed il principio dei patti tra lo Stato e le varie confessioni, regolati da accordi bilaterali;
  • lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica;
  • la tutela del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale;
  • l’ossequio al Tricolore, cioè alla bandiera simbolo della Repubblica e dell’unità nazionale.

Perché in questi primi 12 articoli ci sono questi princìpi fondamentali? Oltre, come detto, a mettere le basi per tutto il resto della normativa che disciplina la vita politica, economica e sociale del Paese, da quanto abbiamo appena visto traspare la volontà dei padri costituenti di prendere le distanze:

  • dal fascismo appena lasciato alle spalle quando è stata scritta la Costituzione;
  • dal modello di Stato liberale che aveva aperto le porte alla dittatura nei primi anni Venti.

I primi 12 articoli della Costituzione disegnano un modello di Stato sociale e di diritto, in cui il potere non si concentra nelle istituzioni ma si allarga ai cittadini e alle loro forme di aggregazione affinché chiunque possa partecipare alla vita della Repubblica e si possa sentire protagonista.

 
Pubblicato : 25 Aprile 2023 18:30