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Pensione invalidità civile: si trasmette agli eredi?

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(@mariano-acquaviva)
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Alla morte dell’invalido i familiari ereditano la prestazione erogata dall’Inps? Cosa sono i ratei maturati e non riscossi?

La legge riconosce agli invalidi determinati benefici, uno dei quali consiste nell’erogazione mensile di una prestazione economica. Questa provvidenza è attribuita a tempo determinato oppure a vita, cioè fino a che il beneficiario non morrà. È proprio in questo preciso contesto che si pone il seguente quesito: la pensione d’invalidità civile si trasmette agli eredi? Vediamo cosa prevede la legge.

Cos’è la pensione d’invalidità civile?

La pensione d’invalidità civile (o, più correttamente, la pensione d’inabilità) è destinata agli invalidi totali, cioè a coloro a cui la commissione medica ha riconosciuto un grado di invalidità pari al 100%.

L’importo, aggiornato annualmente in ragione dell’inflazione, è erogato dall’Inps e viene corrisposto per 13 mensilità.

La pensione di invalidità non fa reddito, nel senso che non va dichiarato al fisco né all’interno dell’Isee.

La pensione d’inabilità è subordinata al possesso di un reddito personale annuo inferiore a una certa soglia (pari a poco meno di 18mila euro, anch’essa aggiornata annualmente).

La pensione d’inabilità può essere revocata?

La pensione d’inabilità per gli invalidi civili totali può essere revocata se le condizioni di salute del beneficiario migliorano e, pertanto, rendono il soggetto invalido in misura inferiore al 100%.

La revoca può conseguire solo a seguito di accertamento sanitario effettuato dalla stessa commissione medica che, inizialmente, ha concesso la pensione.

La pensione d’invalidità civile si eredita?

La pensione d’invalidità civile non si trasmette agli eredi, ai quali quindi non spetta nulla di ciò che, in vita, percepiva l’invalido.

La pensione d’invalidità, infatti, ha natura assistenziale e non previdenziale, nel senso che è corrisposta non in ragione dei contributi versati in vita dall’invalido bensì del suo stato di salute.

Insomma: a differenza della pensione di vecchiaia, ai superstiti del titolare non spetta alcuna reversibilità.

Quanto appena detto, però, non significa che agli eredi non spetti mai niente: essi possono infatti attivarsi per ottenere i cosiddetti “ratei maturati e non riscossi”. Vediamo di cosa si tratta.

Eredi: possono avere i ratei maturati dell’invalidità?

Può accadere che l’Inps, nonostante abbia riconosciuto l’invalidità totale, alla morte del beneficiario non abbia ancora provveduto all’erogazione concreta della pensione.

Carlo viene riconosciuto invalido totale nel mese di marzo a seguito di visita presso la commissione medica. A luglio purtroppo Carlo muore a causa delle sue gravi condizioni di salute. L’Inps non ha però ancora messo in pagamento la prestazione per via di ritardi amministrativi.

In ipotesi del genere i ratei maturati e non riscossi, cioè i pagamenti non ancora effettuati dall’Inps, possono essere chiesti dagli eredi, i quali dovranno dividerseli secondo le ordinarie regole della successione.

Se il decesso dell’invalido, quindi, avviene dopo il riconoscimento della prestazione economica ma prima della liquidazione della pensione, ai superstiti spettano le quote maturate al momento della morte.

Secondo la legge, infatti, gli eredi dell’invalido civile, deceduto successivamente al riconoscimento dell’invalidità, hanno diritto a percepire le quote di pensione già maturate dall’interessato alla data del decesso [1].

Ma non solo: i ratei maturati e non riscossi spettano agli eredi anche se la commissione non si è ancora espressa sull’invalidità ma la domanda è stata già inoltrata.

In altre parole, se l’invalido è deceduto dopo aver richiesto la visita di accertamento di invalidità civile ma prima che questa sia effettivamente avvenuta, gli eredi possono chiederne il riconoscimento tramite istanza alla commissione medica, la quale dovrà effettuare la valutazione sulla base della documentazione medica che verrà loro presentata dagli eredi.

Insomma, gli eredi hanno diritto alle quote maturate e non versate della pensione d’invalidità civile ogni volta che il richiedente, anche se deceduto, aveva quantomeno inoltrato la domanda di riconoscimento all’Inps.

 
Pubblicato : 21 Marzo 2024 19:00