forum

Offrire una paga pi...
 
Notifiche
Cancella tutti

Offrire una paga più bassa del dovuto è reato?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
70 Visualizzazioni
(@angelo-greco)
Post: 3141
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

È estorsione offrire uno stipendio inferiore rispetto a quello previsto dalla legge prima dell’assunzione? 

Più di una volta la Cassazione ha detto che è passibile di una querela per estorsione il datore di lavoro che, rivolgendosi al dipendente, lo mette dinanzi all’alternativa tra il licenziamento e l’accettazione di uno stipendio più basso del dovuto (ad esempio con richiesta di restituzione in contanti di una parte del salario in precedenza accreditato sul conto). Ci si è chiesto se questo comportamento valga anche prima dell’assunzione. Offrire una paga più bassa del dovuto è reato?

Si pensi al caso di un imprenditore che offra un posto a una persona ma, prima di firmare il contratto, lo avvisi di poterlo pagare meno di quanto previsto dal contratto collettivo. Lo pone cioè dinanzi alla scelta tra accettare il posto e ottenere una paga inferiore al minimo sindacale oppure perdere l’occasione.

La questione è stata analizzata proprio di recente dalla Cassazione. Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Esiste un salario minimo in Italia?

In Italia, i salari minimi sono previsti non già dalla legge ma dai contratti collettivi firmati dalle sigle sindacali più rappresentative. Il datore non può mai scendere al di sotto di tali importi; diversamente il dipendente può fargli causa per chiedere le differenze retributive entro cinque anni da quando è cessato il rapporto di lavoro.

Di recente la Cassazione è scesa a favore dei dipendenti stabilendo che il parametro per lo stipendio minimo resta pur sempre la Costituzione che, all’articolo 36, prevede che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Questo significa che laddove il contratto collettivo dovesse prevedere una paga troppo bassa, insufficiente per vivere, il dipendente potrebbe rivolgersi al giudice per ottenere un’integrazione. Il tribunale si orienterà sul tipo di paga previsto da un altro CCNL per mansioni simili.

Offerta di paga più bassa prima dell’assunzione: è legale?

L’offerta di una retribuzione inferiore a quella dichiarata in busta paga prima dell’assunzione non integra il reato di estorsione. Non significa che sia lecita perché, se anche il dipendente accettasse il posto a condizioni deteriori, una volta assunto potrebbe sempre rivendicare i minimi sindacali: questo perché il patto contrario è nullo. Il diritto allo stipendio, secondo i limiti previsti dalla contrattazione collettiva, è un diritto indisponibile, che non può essere oggetto di rinuncia. Tuttavia per il recupero del credito servirà un’azione civile.

Insomma, se l’alternativa “aut-aut” è posta dal datore prima dell’assunzione non è possibile parlare di reato ma di semplice illecito civile. Questo è stato precisato dalla Cassazione con la sentenza n. 7128 del 16 febbraio 2024. Analizziamo i dettagli e le implicazioni di questa decisione.

Cosa dice la legge sull’estorsione in ambito lavorativo?

L’estorsione in ambito lavorativo si verifica quando un datore di lavoro costringe un dipendente, già assunto, ad accettare condizioni peggiorative rispetto a quelle concordate, minacciando di interrompere il rapporto di lavoro. La chiave sta nel rapporto di lavoro già esistente, anche se non formalizzato.

Qual è il discrimine tra ricerca di personale e estorsione?

Il confine tra la normale ricerca di personale e l’estorsione è la preesistenza di un rapporto di lavoro. La Cassazione distingue tra “condotte opportunistiche” nella ricerca di personale e il reato di estorsione, sottolineando che l’estorsione richiede un rapporto di lavoro in corso.

Quando l’offerta di salario inferiore non è estorsione?

Secondo la Cassazione, non si configura l’estorsione quando il datore di lavoro propone, prima dell’assunzione, un salario inferiore rispetto a quello formale. In questa fase, il potenziale dipendente non ha ancora diritti contrattuali o salariali specifici.

Quali sono le condizioni per l’estorsione in un rapporto di lavoro?

L’estorsione si configura solo con un rapporto di lavoro in atto, quando il datore di lavoro minaccia di peggiorare le condizioni lavorative o di terminare il rapporto, costringendo il dipendente ad accettare uno stipendio inferiore a quello pattuito.

Quali sono le conseguenze per il lavoratore e il datore di lavoro?

In caso di estorsione, il lavoratore subisce un danno economico, dovendo accettare un salario inferiore e pagare più tasse, mentre il datore di lavoro ottiene un ingiusto profitto. La sentenza sottolinea questi aspetti come elementi costitutivi del reato di estorsione.

Quali sono i criteri per valutare la minaccia estorsiva?

Una minaccia è considerata estorsiva quando induce paura e costringe la vittima a subire contro la sua volontà. Tuttavia, è fondamentale che chi minaccia abbia anche l’obbligo giuridico di prevenire il male annunciato.

Cosa succede se non c’è un rapporto di lavoro in atto?

Invece, se non esiste un rapporto di lavoro, come nel caso di una proposta di assunzione, l’aspirante dipendente non ha ancora diritti specifici, e quindi la proposta di un salario inferiore non costituisce estorsione. Prima dell’assunzione non esiste ancora un rapporto lavorativo che possa essere minacciato.

 
Pubblicato : 19 Febbraio 2024 07:45