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Nuove regole sulle donazioni: la contestazione rimane

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(@angelo-greco)
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Stralciata dalla legge di bilancio la norma che abrogava l’azione di restituzione degli eredi legittimari nei confronti del terzo acquirente dell’immobile proveniente da una donazione.

Nonostante le discussioni per semplificare la circolazione dei beni donati e proteggerli da controversie ereditarie, il Senato ha deciso di mantenere inalterata la legislazione vigente in materia di donazioni durante l’esame del Disegno di Legge di Bilancio 2024.

L’azione di restituzione e l’azione di riduzione della legittima: come funzionano

Come saprà bene chi ha letto il nostro articolo Gli eredi non possono più contestare le donazioni, la bozza della manovra finanziaria di fine anno prevedeva la definitiva abrogazione della cosiddettaazione di restituzione che gli eredi legittimari potevano intraprendere nei confronti di chi avesse acquistato un bene il cui venditore lo avesse a sua volta ricevuto in donazione dal de cuius.

Attualmente, se una persona effettua una donazione che pregiudica il diritto dei legittimari – ovvero coniuge, discendenti e ascendenti – questi ultimi hanno la possibilità di richiedere la restituzione dell’immobile donato: non solo al donatario, ma anche a colui che da quest’ultimo lo abbia nel frattempo comprato in buona fede. Questo giudizio intrapreso nei confronti del terzo acquirente prende il nome di azione di restituzione.

In primo luogo quindi gli eredi legittimari lesi nelle quote di legittima proveranno a recuperare i propri diritti attaccando la divisione testamentaria (cosiddetta azione di riduzione per lesione della legittima). Ma se ciò non dovesse bastare potranno far revocare le donazioni fatte dal defunto quando ancora era in vita, imponendo ai relativi beneficiari di restituire il bene. Ma che succede se, nel frattempo il donatario ha venduto il bene a un’altra persona? Qui entra in gioco l’azione di restituzioneche si può intraprendere contro l’acquirente, anche se ha regolarmente pagato il prezzo ed era in buona fede. Egli sarà tenuto a restituire l’immobile agli eredi legittimari lesi avendo solo la possibilità di rivalersi poi con il venditore. Questa azione però si può intraprendere solo a patto che non siano decorsi 20 anni dalla trascrizione della vendita.

Ebbene, questo sistema mina particolarmente la circolazione dei beni. Difficilmente le banche finanziano infatti l’acquisto di un immobile proveniente da donazione sapendo che i legittimari possono annullare anche l’ipoteca iscritta a garanzia del mutuo.

La legge di Bilancio 2024 e lo stralcio dell’abrogazione dell’azione di restituzione

Proprio per garantire una maggiore e più agevole circolazione dei beni, la bozza della legge di Bilancio per il 2024 abrogava definitivamente l’azione di restituzione.

Ma il cammino verso l’approvazione di un nuovo regime giuridico sembra ora richiedere un’attenzione maggiore e, possibilmente, una legge dedicata che ne affronti le complessità. Insomma, la norma non troverà più ingresso nella manovra di fine anno ma probabilmente in un successivo provvedimento che il Parlamento o il Governo dovranno deliberare in separata sede.

Per i legittimari, la decisione del Senato garantisce la continuazione di un meccanismo di tutela dei propri diritti, seppure questo possa risultare in un intralcio alla libera circolazione dei beni donati. L’acquirente di un bene precedentemente donato deve quindi considerare la possibilità di dover fronteggiare una richiesta di restituzione del bene.

Approfondimenti

Le donazioni sono più sicure dal 2024?

 
Pubblicato : 3 Novembre 2023 08:08