Morso di cane: quando non c’è risarcimento
Quando il proprietario o il custode dell’animale non deve pagare i danni e non è responsabile per il reato di lesioni.
Nel caso in cui un cane morda o aggredisca una persona, la responsabilità per le lesioni ricade su chi lo aveva in custodia in quel momento, sia che si tratti del proprietario che di un’altra persona (ad esempio un convivente, il dog-sitter, ecc.).
Ma, come tutte le regole, anche questa ha le sue eccezioni. Cerchiamo allora di comprendere quando non c’è risarcimento per il morso di cane. Lo faremo tenendo conto delle più recenti pronunce della giurisprudenza. Ma procediamo con ordine.
Morso di cane: quali responsabilità?
La responsabilità per il morso del cane è di due tipi:
- penale: scatta infatti per il custode dell’animale una condanna per il reato di lesioni personali;
- civile: il custode dell’animale è tenuto a risarcire alla vittima tutti i danni.
Come anticipato sopra, tali conseguenze non ricadono necessariamente sul padrone dell’animale (secondo quanto risulta dal microchip) ma su chi lo ha in custodia nel momento in cui si verifica l’aggressione. Potrebbe trattarsi, ad esempio, del coniuge, del figlio o del partner convivente.
La Cassazione ha riconosciuto la responsabilità anche in capo a chi è solito dar da mangiare a cani randagi accogliendoli nel proprio cortile (sent. n. 17145/2017).
Il fatto che il cane esca fuori da un recinto o addirittura rompa la catena a cui è legato non esclude la responsabilità del proprietario il quale è tenuto a controllare che l’animale non scappi.
La presenza del cartello “Attenti al cane” non esclude la responsabilità del padrone nei confronti di chi, entrato nella proprietà privata, viene aggredito, a meno che non si tratti di un intruso come un ladro, un malvivente o un abusivo.
Cosa dice la legge sul risarcimento in caso di morso di cane?
Tanto la responsabilità civile quanto quella penale sono esclude solo nel caso in cui il custode del cane riesce a dimostrare che il morso si è verificato per un «caso fortuito». Cosa si intende con questa locuzione? Il caso fortuito è quell’evento che si verifica quando la condotta dell’animale fuoriesce completamente dalla sfera di controllo del proprietario ed è essa stessa la causa autonoma, eccezionale, imprevedibile o, comunque, non evitabile della lesione.
Il custode del cane deve comunque adottare le più adeguate e diligenti misure, in relazione alla situazione di fatto, per evitare lesioni. Tra queste vi è l’uso del guinzaglio e della museruola quando il cane va a passeggio, eventualmente impedendo a terzi estranei di accarezzare l’animale, specie se questi può essere pericoloso.
Il proprietario del cane non può invocare il caso fortuito se questo si è perso o è scappato.
Quando non c’è responsabilità per il morso del cane?
La definizione che abbiamo dato sinora di “caso fortuito” – ossia quell’evento che esclude la responsabilità del custode del cane – è molto astratta. Per comprendere cosa significhi nel concreto dovremmo fare qualche esempio e verificare, nei casi specifici, cosa ha deciso la giurisprudenza.
Ad esempio, il tribunale di Ascoli Piceno (sent. n. 1102/16) ha escluso il risarcimento ad un uomo che, entrato nel cortile ove un cane era legato a una catena, nonostante il nervosismo manifestato da quest’ultimo, vi si era ugualmente avvicinato e, con l’intento di calmarlo, aveva provato ad accarezzarlo: un gesto affatto necessario, che aveva determinato il morso dell’animale nonostante le precauzioni adottate dal padrone. Quest’ultimo dunque non ha dovuto risarcire il danno all’infortunato.
Lo stesso discorso vale sia per chi aizza il cane altrui senza alcuna ragione, magari con il proprio cane, sia per chi gli calpesta la coda o tenta di tirargli delle pietre.
Ed ancora non si può parlare di responsabilità del proprietario di un cane che azzanna un estraneo che tenta di entrare, senza alcuna autorizzazione, nella proprietà privata: anche questo è un caso fortuito. Non si può certo istruire un cane a scodinzolare dinanzi a ladri e rapinatori.
Non è invece classificabile come caso fortuito il morso dato dal cane a chi lo accarezza mentre questi è accanto al padrone, seppure munito di guinzaglio: per quanto possa essere docile ed addestrato, il cane è pur sempre un animale e le sue reazioni sono imprevedibili, ragion per cui è bene adottare ogni cautela, ivi compresa la museruola se vi è il rischio di morsi.
La legge dunque prevede una presunzione di responsabilità per il custode dell’animale in caso di danni causati dallo stesso, ma questa responsabilità può essere annullata se la vittima ha contribuito al proprio danno attraverso comportamenti imprudenti.
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