forum

Medico: come funzio...
 
Notifiche
Cancella tutti

Medico: come funziona l’obbligo di intervento?

1 Post
1 Utenti
0 Reactions
60 Visualizzazioni
(@mariano-acquaviva)
Post: 2324
Illustrious Member Registered
Topic starter
 

Quando scatta il reato di omissione di soccorso? In cosa consiste l’obbligo di intervento previsto dal codice deontologico? Quando il medico può astenersi?

La legge punisce a titolo di reato chi non presta aiuto a una persona che si trova in evidente difficoltà e non è in grado di provvedere da sola a sé. Si tratta della famosa “omissione di soccorso”, punita con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 2.500 euro. La legge non impone, però, di prestare aiuto direttamente, cercando di curare o di aiutare materialmente il soggetto in difficoltà, bensì di chiamare le autorità (ad esempio, l’ambulanza) affinché intervengano tempestivamente. Le cose sono un po’ diverse per i medici: per costoro, infatti, c’è una norma deontologica che impone l’obbligo di intervento. Di cosa si tratta?

Come vedremo nel prosieguo, la legge non discrimina i medici, imponendo loro un dovere più gravoso rispetto a quello stabilito per ogni cittadino: l’obbligo di soccorso, infatti, è previsto a livello deontologico e non penale. Cosa significa tutto ciò? Come funziona il dovere di soccorso per i medici? Cosa succede in caso di violazione? Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura.

Quando scatta l’omissione di soccorso?

Come anticipato in apertura, la legge punisce con il carcere chi non presta soccorso oppure non chiama le autorità competenti, in caso di persone che si trovano in evidente stato di bisogno [1].

Il Codice penale, quindi, impone a tutti (non solo ai medici e ai professionisti della sanità) di attivarsi per prestare soccorso. In particolare, la legge dispone tale obbligo in presenza di queste situazioni:

  • minore di 10 anni abbandonato o smarrito;
  • persona incapace di provvedere a sé per malattia psichica o fisica, per vecchiaia o per altra causa, ugualmente abbandonata o smarrita;
  • rinvenimento di un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero di una persona ferita o comunque in pericolo.

Si pensi a chi, passeggiando durante una giornata particolarmente fredda, si accorga di un senza tetto sdraiato a terra, privo di conoscenza e in evidente stato di ipotermia: in un’ipotesi del genere la legge gli impone di chiamare subito i soccorsi.

Omissione di soccorso in caso di incedente stradale

Una particolare forma di omissione di soccorso è prevista dalla legge per chi, dopo aver provocato la morte o una lesione personale per non aver rispettato il codice della strada, non si fermi a prestare aiuto: in questa ipotesi, se l’autore del fatto si dà alla fuga rischia pene severissime, mai inferiori a tre anni in caso di lesioni e a cinque in caso di morte [2].

Cos’è l’obbligo di intervento dei medici?

L’obbligo di prestare soccorso è particolarmente rilevante per i medici, ai quali è imposto dal proprio codice deontologico, cioè dal testo che contiene l’insieme dei doveri etici e professionali che si applicano all’intera categoria.

Ebbene, secondo il codice deontologico dei medici, «Il medico, indipendentemente dalla sua abituale attività, non può mai rifiutarsi di prestare soccorso o cure d’urgenza e deve tempestivamente attivarsi per assicurare ogni specifica e adeguata assistenza» [3].

Si tratta del cosiddetto obbligo di intervento, che impone a ogni medico, ovunque si trovi, di prestare immediato soccorso al soggetto che dimostra di averne bisogno.

Ad esempio, se in un autobus un passeggero ha un malore e sviene, il medico che dovesse trovarsi a bordo avrebbe l’obbligo di prestare immediatamente soccorso, ovviamente nei limiti delle sue competenze e in attesa, eventualmente, dell’arrivo dell’ambulanza.

L’obbligo di intervento sussiste per tutti i medici, a prescindere dalla propria specializzazione: ciò significa che, se un ortopedico assiste per puro caso a un infarto, dovrà attivarsi immediatamente per prestare il primo soccorso.

Obbligo di intervento: cosa succede se non viene rispettato?

Se un medico non rispetta l’obbligo di soccorso incorre in una sanzione disciplinare ma non necessariamente nell’illecito penale.

C’è infatti una netta differenza tra l’omissione di soccorso del codice penale e l’obbligo d’intervento del codice di deontologia medica:

  • l’omissione di soccorso non richiede, nemmeno al medico, di prestare direttamente aiuto alla persona in difficoltà. Come detto, per non incorrere in reato è sufficiente chiamare l’ambulanza;
  • l’obbligo di intervento, invece, impone al medico di prestare soccorso direttamente, fornendo l’assistenza di cui ha bisogno la persona che si trova in evidente stato di bisogno.

Pertanto, se il medico non rispetta l’obbligo di intervento ma si limita a chiamare il 118 non incorre in reato ma al massimo in una sanzione disciplinare per violazione del codice deontologico.

Se, invece, non fa assolutamente nulla per aiutare chi ha bisogno di soccorso, incorre anche in reato.

Medico: quando non c’è omissione di soccorso?

La giurisprudenza ha individuato dei casi in cui il medico non solo è esonerato dall’obbligo di intervento ma anche dalla possibilità di incorrere in reato di omissione di soccorso. Nello specifico, non scatta alcuna responsabilità quando:

  • l’assistenza necessaria sia già stata assicurata al malato da parte di un altro medico;
  • ci si trovi di fronte a situazioni di “forza maggiore“. Si pensi al caso del medico che, sebbene avvertito di un caso urgente non possa intervenire perché gravemente ammalato o perché la strada da cui dovrebbe transitare risulta ostruita da una frana.
 
Pubblicato : 6 Luglio 2023 09:45