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Maltrattamento di animali: ultime sentenze

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Detenzione degli animali; lesione dell’animale; competizioni sportive; custodia degli animali in spazi limitati; macellazione bovini; trasporto animali.

Detenzione di uccelli in gabbie tanto piccole da danneggiarne il piumaggio

La detenzione di uccelli in gabbie talmente piccole da cagionare il danneggiamento e l’avulsione del piumaggio, ed il loro impiego nell’attività venatoria quali richiami vivi, fuori dai casi e dai modi consentiti dagli artt. 4 e 5 l. 11 febbraio 1992, n. 157, costituiscono sevizie insopportabili per le caratteristiche etologiche dell’avifauna, tali da integrare non già la contravvenzione di cui all’art. 727 c.p., ma il delitto di maltrattamento di animali di cui all’art. 544-ter c.p.

Cassazione penale sez. V, 11/04/2022, n.20221

Maltrattamento di animali: prove indiziarie

La responsabilità di un imputato ben può essere desunta non solo da prove rappresentative ma anche da prove indiziarie. Ne consegue che nel reato di maltrattamento di animali, l’assenza di testi che abbiano visto direttamente il prevenuto ferire l’animale non consente di scagionarlo definitivamente, quando sussistano prove indiziarie inequivocabili a suo carico, come testi che abbiano visto l’animale entrare nella proprietà dell’imputato, sentito un colpo di fucile e visto l’animale ferito tentare di allontanarsi.

Tribunale Treviso, 23/09/2021, n.613

Somministra agli animali di vaccini vietati

Integra il delitto di maltrattamento di animali di cui all’art. 544-ter, comma 2, piima ipotesi, c.p. la condotta di chi somministri agli stessi vaccini vietati, a prescindere dall’accertamento della dannosità per la loro salute, trattandosi di un reato di pericolo presunto.

Cassazione penale sez. III, 11/05/2021, n.32602

Sequestro preventivo del cane tenuto in pessime condizioni

È valido il sequestro del cane malnutrito e tenuto in pessime condizioni di salute, eseguito dalle guardie zoofile. Pur avendo queste perso la qualifica di agenti di pubblica sicurezza, esse sono ad ogni modo guardie giurate volontarie di un’associazione nazionale riconosciuta (Enpa). Ad affermarlo è la Cassazione respingendo il ricorso di un uomo contro la sentenza del Tribunale che aveva confermato il sequestro preventivo di un cane, disposto d’urgenza dalle guardie zoofile e convalidato dal Gip, il cui proprietario teneva in pessime condizioni di salute e malnutrizione, al punto da ipotizzare nei suoi confronti del padrone i reati ex articolo 727 del codice penale, di abbandono di animali, e 544-ter del codice penale, di maltrattamento di animali.

Cassazione penale sez. III, 26/02/2021, n.12961

Cani tenuti in box che non garantiscono il ricambio d’aria

Sussiste l’ipotesi di maltrattamento di animali nel caso di cani detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, essendo gli stessi chiusi in box inidonei a garantire adeguato ricambio d’aria.

Cassazione penale sez. III, 03/12/2020, n.12436

Pappagalli in una gabbia sporca e piena di piume

È configurabile la contravvenzione di cui all’art. 727, comma 2, c.p. nella condotta dell’imputato che detiene due pappagalli all’interno di una gabbia sporca, con presenza di deiezioni e piume, con poca acqua sporca a disposizione e dunque in condizioni incompatibili con la natura degli animali.

Cassazione penale sez. III, 23/09/2020, n.34236

Condanna per maltrattamento di animali

Sussiste il reato di maltrattamenti di animali allorché all’animale sia stata inflitta una non necessaria e inutile sofferenza conseguente alla mancata uccisione con un colpo di grazia che, se prontamente intervenuto, avrebbe impedito ulteriori sofferenze allo stesso (confermata la condanna per gli imputati che avevano rinchiuso un capriolo ferito, ma ancora vivo all’interno del cassone del veicolo che lo trasportava sottoponendolo a sevizie insopportabili).

Cassazione penale sez. III, 09/09/2020, n.29816

Regole di cura ed igiene degli animali

Sussiste il reato di maltrattamento di animali nel caso in cui si sia contravvenuto alle basilari regole di cura ed igiene degli animali ospiti della struttura, ancora di più dotto il profilo dell’elemento soggettivo del reato, se il soggetto imputato è un medico veterinario dotato di tutte le conoscenze relative a tale necessario trattamento.

Tribunale Taranto sez. I, 06/04/2020, n.89

Maltrattamento di animali: la lesione deve essere cronica?

Sussiste il reato di cui all’art. 544 ter c.p. (maltrattamento di animali) anche se le lesioni provocate non sono croniche (nella specie, relativa a lesioni alle penne di alcuni volatili, la Corte ha escluso quale elemento scriminante la possibilità che tali penne potessero ricrescere).

Cassazione penale sez. III, 17/04/2019, n.29510

Uccisione e maltrattamento di animali

In tema di delitti contro il sentimento per gli animali, le nuove fattispecie di uccisione e maltrattamento di animali previsti agli artt. 544-bis e 544-ter c.p., si differenziano dalla fattispecie di uccisione o danneggiamento di animali altrui di cui all’art. 638 c.p., sia per la diversità del bene oggetto di tutela penale, sia per la diversità dell’elemento soggettivo.

Cassazione penale sez. III, 15/11/2018, n.16755

Sequestro preventivo in un procedimento per maltrattamento 

È pienamente legittimo il provvedimento con cui il G.i.p. disponga la cessione definitiva, a titolo oneroso, di animali sottoposti a sequestro preventivo in un procedimento per maltrattamento ex art. 544 ter c.p., emesso ai sensi della  disposizione di cui all’art. 260, comma 3, c.p.p., secondi cui, ove sia stato eseguito un sequestro di “cose deperibili”, la autorità ne ordina, secondo i casi, la alienazione o la distruzione. Se è indubitabile che detta disposizione sia prevista in tema di sequestro probatorio e che, a decorrere dalla entrata in vigore della legge n. 94 del 2009, l’art. 104 delle disp. att. c.p.p. non preveda più la applicazione al sequestro preventivo della disciplina del sequestro probatorio, sussistono comunque i presupposti per il ricorso all’analogia. Nell’ ipotesi del sequestro preventivo di beni deperibili, invero, è riscontrabile l’ identità di ratio che ha indotto il legislatore a disciplinare espressamente la omologa figura del sequestro probatorio di cose deperibili.

Nè è di ostacolo alla applicazione analogica dell’art. 260, comma 3, c.p.p. il dettato di cui all’art. 14 delle preleggi, dovendosi escludere che la misura delle alienazione dei beni deperibili sottoposti a sequestro abbia una qualche valenza sanzionatoria, posto che, viceversa, essa è espressamente finalizzata ad impedire che, data la natura dei beni in questione, non suscettibili di una lunga conservazione nel tempo, il loro valore economico debba irrimediabilmente disperdersi durante il periodo in cui gli stessi sono assoggettati alla misura cautelare.

Cassazione penale sez. III, 12/09/2018, n.53341

Trasporto di bovini in furgone di piccole dimensioni e privo d’aria

Il reato di cui all’art. 727 cod. pen. è integrato dalla detenzione degli animali con modalità tali da arrecare loro gravi sofferenze. (Fattispecie in cui è stato ritenuto il maltrattamento di animali nella condotta di trasporto di bovini stipati in un furgone di piccole dimensioni e privo d’aria, tanto che due di essi erano svenuti).

Cassazione penale sez. V, 19/01/2018, n.15471

Vaccinazione di due bufale con vaccino vietato

La vaccinazione di due bufale con vaccino RB 51 contro la bucellosi vietato, secondo il DM 651/1994 integra il reato di maltrattamento di animali (art. 544 ter c.p.)

Tribunale S.Maria Capua V. sez. III, 11/12/2017, n.5085

Identificazione dell’animale offeso

In tema di delitti contro il sentimento per gli animali, ai fini della configurabilità dei reati di uccisione (art. 544-bis cod. pen.) e di maltrattamento di animali (art. 544-ter cod. pen.) non è necessaria la compiuta identificazione dell’animale offeso.

Cassazione penale sez. III, 05/12/2017, n.3674

Bastonare gli animali

Integra il reato di maltrattamento di animali bastonarli per evitare che disturbino i vicini con il loro abbaiare.

Tribunale Perugia, 18/01/2017, n.109

Somministrazione senza prescrizione medica di farmaci antinfiammatori

La somministrazione senza prescrizione medica di farmaci antinfiammatori ad un cavallo, eseguita da soggetto privo di apposito titolo professionale abilitante all’esercizio della professione sanitaria al fine di consentire all’animale di partecipare ad una corsa, costituisce condotta inquadrabile nei delitti di maltrattamento di animali, di frode in competizioni sportive e, in ultimo, di abusivo esercizio di una professione.

Cassazione penale sez. III, 24/05/2016, n.5235

Reato di maltrattamento di animali: quando si configura?

È integrato il reato di maltrattamenti di animali detenerli in uno spazio angusto e incompatibile con la natura dell’animale, senza luce, cibo e pochissima acqua, con il pavimento ricoperto di feci. (Nel caso di specie si trattava di una tigre rinchiusa in un’area di 12 mq suddivisa tanto che lo spazio a disposizione era ancora più ridotto).

Tribunale Napoli Nord sez. I, 19/02/2016, n.185

Sevizie e vessazioni

In tema di maltrattamento di animali, il delitto si configura come reato a dolo specifico, nel caso in cui la condotta lesiva dell’integrità e della vita dell’animale che può consistere sia in un comportamento commissivo come omissivo sia tenuta per crudeltà, e a dolo generico quando essa è tenuta senza necessità.

(Nella specie, relativa alla condotta degli imputati che, stante le compromesse condizioni di salute di un bovino in quanto impossibilitato a deambulare, lo sottoponevano ad inutili sevizie e vessazioni produttive di gravi sofferenze, bastonandolo, sottoponendolo a scosse elettriche con apposito pungolo, tirandolo per la coda e per la testa, la Corte ha sottolineato che a nulla rilevava la piena conoscenza o meno della disciplina di settore afferente la macellazione dei bovini, atteso che tale disciplina risultava estranea al fatto storico come ricostruito nel corso dei giudici di merito, né poteva essere invocata l’erronea conoscenza della disposizione penale quanto alla sua inapplicabilità nei confronti di animali “destinati” ad una futura macellazione).

Cassazione penale sez. III, 24/06/2015, n.38789

Reato di uccellagione e maltrattamento di animali

Tra il reato di uccellagione di cui all’art. 30 l. n. 157 del 1992 e quello di maltrattamento di animali previsto dall’art. 544 ter c.p. non sussiste rapporto di specialità, sia perché il delitto necessita dell’evento (la lesione all’animale) che non è richiesto per l’integrazione della contravvenzione, sia perché diversa è l’oggettività giuridica (nel caso della contravvenzione, la fauna selvatica come patrimonio indisponibile dello Stato; in quello del delitto, il sentimento per gli animali), sia perché in forza della previsione dell’art. 19 ter disp. att. c.p. il reato di cui all’art. 544 ter c.p. e le altre disposizioni del titolo IX bis, libro secondo, del c.p. non si applicano ai casi previsti in materia di caccia ed alle ulteriori attività ivi menzionate, se svolte nel rispetto della normativa di settore.

Cassazione penale sez. III, 05/03/2015, n.40751

Detenzione degli animali con modalità tali da arrecare gravi sofferenze

In tema di maltrattamento di animali, il reato permanente di cui all’art. 727 c.p. è integrato dalla detenzione degli animali con modalità tali da arrecare gravi sofferenze, incompatibili con la loro natura, avuto riguardo, per le specie più note (quali, ad esempio, gli animali domestici), al patrimonio di comune esperienza e conoscenza e, per le altre, alle acquisizioni delle scienze naturali.

(Fattispecie in cui è stata ritenuta penalmente rilevante la custodia di un cavallo in vano seminterrato angusto, alto meno di due metri e pieno di escrementi, tale da costringerlo a stare con la testa ed il collo continuamente abbassati e a limitarne la possibilità di movimento).

Cassazione penale sez. III, 17/12/2014, n.6829

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Pubblicato : 21 Novembre 2022 05:30