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Malati di cancro: quali diritti sul lavoro?

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(@paolo-remer)
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Tutte le agevolazioni previste per i lavoratori affetti da patologie tumorali e oncologiche.

Avere un tumore è una sciagura, che colpisce il malato e cambia profondamente la vita di coloro che gli sono accanto. Dal momento della scoperta, e durante tutta la fase delle cure, la preoccupazione è inevitabile; talvolta il paziente entra in uno stato di prostrazione, e se si prospetta un esito infausto, perché la patologia appare incurabile, subentrano la disperazione e l’angoscia.
Ma per alleviare il dolore e la sofferenza esistono delle agevolazioni: sono un conforto importante per chi deve convivere con la grave malattia e nel frattempo deve lavorare o comunque ha un rapporto lavorativo in corso e non vuole perderlo. Vediamo quali diritti sul lavoro hanno i malati di cancro.

Diritto alla conservazione del posto di lavoro

I diritti riconosciuti a coloro che soffrono di patologie tumorali di qualsiasi genere passano attraverso il riconoscimento da parte dell’Inps della disabilità oncologica, che può assumere le forme dell’invalidità civile o dell’handicap. La legge [1] prevede in favore dei malati di cancro un ventaglio di opzioni, che vanno dalle assenze per malattie ai permessi e congedi dal lavoro, e con la possibilità di conservare il posto di lavoro anche quando il periodo di assenza superi il periodo di comporto: questo significa che non si può licenziare un malato di tumore.

Riconoscimento dell’invalidità civile

I malati di cancro possono ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, che, a seconda delle percentuali, dà diritto a percepire:

  • la pensione di inabilità civile se l’invalidità è totale;
  • l’assegno mensile di invalidità civile se la percentuale è compresa tra il 74 ed il 99%;
  • l’indennità di accompagnamento per coloro che sono impossibilitati a deambulare o incapaci di compiere gli atti quotidiani della vita.

La procedura inizia con la presentazione all’Inps, in via telematica, del certificato medico digitale compilato dal medico curante (il c.d. certificato introduttivo) che attesta la patologia oncologica; la pratica può essere svolta personalmente dall’interessato (accedendo al sito dell’Inps con Spid, Cie o Cns) o a mezzo di intermediari abilitati, come gli Enti di patronato e le associazioni di categoria dei disabili e dei pazienti oncologici.

Per il riconoscimento dell’invalidità da malattie tumorali è prevista una procedura accelerata: la visita medica di accertamento deve effettuarsi entro 15 giorni dalla presentazione della domanda (anziché 90) e gli esiti, in caso positivo, sono immediatamente produttivi dei benefici spettanti. Se il malato è impossibilitato a presentarsi di persona davanti alla Commissione medico-legale è possibile validare agli atti la documentazione presentata, quindi senza effettuare l’accertamento in presenza [2].

Esenzione ticket sanitario

Con percentuali di invalidità riconosciuta in misura inferiore al 74% è comunque possibile ottenere l’esenzione del ticket sanitario e le altre agevolazioni che esporremo nei paragrafi seguenti.

I malati oncologici hanno diritto all’esenzione totale dal ticket per tutte le prestazioni sanitarie necessarie al monitoraggio delle loro patologie, per l’acquisto di farmaci e per l’esecuzione di visite specialistiche e degli esami diagnostici, strumentali e di laboratorio. Il codice di esenzione ticket, da indicare sulla ricetta o prescrizione medica, è 048.

Indennità di malattia

Se il malato di cancro non è in grado di svolgere regolarmente la sua attività lavorativa, ha diritto di assentarsi e a percepire l’indennità di malattia, a carico dell’Inps (con possibili integrazioni da parte del datore di lavoro, se il Ccnl lo prevede), fino a 180 giorni per ciascun anno solare.

Se la patologia tumorale diagnosticata richiede l’esecuzione di terapie salvavita (come la chemioterapia) è prevista anche l’esclusione dall’obbligo di rispettare le fasce orarie di reperibilità per le visite fiscali, che potranno essere eseguite solo previo accordo con il lavoratore stesso.

Permessi e congedi dal lavoro

I lavoratori malati di cancro hanno il diritto di conciliare il lavoro con le esigenze di cura, e perciò possono fruire:

  • dei permessi lavorativi ai sensi della Legge 104/1992, per 3 giorni al mese, o per 2 ore al giorno (una sola ora se l’orario di lavoro è inferiore a 6 ore);
  • del congedo straordinario per cure, di 30 giorni lavorativi all’anno, se invalidi oltre il 50% [3].

È previsto anche il congedo biennale retribuito, fino a un massimo di 2 anni, per il lavoratore dipendente che si prende cura del malato oncologico grave [4].

Una norma speciale [5] prevede la possibilità di donare giornate di ferie o di riposo ai colleghi che soffrono di patologie oncologiche o di altre gravi malattie anche non tumorali; le modalità di concessione e fruizione di queste «ferie solidali» sono disciplinate dai contratti collettivi.

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Pubblicato : 20 Gennaio 2023 10:30