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Malati di Alzheimer: la retta della RSA è a carico dello Stato?

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(@angelo-greco)
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Quando spetta il rimborso delle spese per il ricovero in casa di cura di un malato di Alzheimer da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Il ricovero in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) può essere molto costoso per le famiglie. Ma cosa succede quando il paziente è affetto da una malattia grave come l’Alzheimer e necessita di cure mediche costanti, oltre all’assistenza di base? In questi casi, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) può contribuire al pagamento della RSA e rimborsare alla famiglia le spese sostenute? La Cassazione, con una recente ordinanza, ha chiarito se la retta della RSA per un malato di Alzheimer è a carico dello Stato (o meglio del SSN). Vediamo più nel dettaglio qual è stata la tesi sposata dalla Suprema Corte.

Il caso esaminato

Una figlia aveva chiesto il rimborso delle spese sostenute per il ricovero della madre, malata di Alzheimer, in una RSA. La donna sosteneva che le prestazioni sanitarie e socio-assistenziali fossero inscindibili e che, pertanto, le spese dovessero essere interamente a carico del SSN.

Il Tribunale e la Corte d’Appello avevano rigettato la richiesta ma la Cassazione ha accolto il ricorso della figlia, stabilendo un importante principio di diritto.

Quando la retta della casa di cura è a carico dello Stato

La Cassazione, con l’ordinanza n. 26943/2024, ha stabilito che, nel caso di pazienti affetti da Alzheimer, le prestazioni socio-assistenziali sono a carico del SSN quando sono strettamente collegate alle prestazioni sanitarie e non possono essere erogate separatamente.

In altre parole, se il paziente necessita di cure mediche che non possono essere fornite senza l’assistenza socio-sanitaria, l’intero intervento è a carico del SSN, indipendentemente dalla prevalenza delle prestazioni sanitarie rispetto a quelle assistenziali.

La Corte ha sottolineato che, in questi casi, non è possibile distinguere l’onere economico delle diverse prestazioni, in quanto l’assistenza socio-sanitaria è strumentale alla prestazione sanitaria.

Nel caso specifico, la madre della ricorrente era affetta da Alzheimer e da altre patologie, come artrosi, ipertensione e postumi di un intervento chirurgico. La Cassazione ha ritenuto che, in questa situazione, le prestazioni sanitarie e socio-assistenziali fossero inscindibili e che,  pertanto,  le spese per il ricovero in RSA  dovessero essere rimborsate per intero dal SSN.

I precedenti della Cassazione sul rimborso alle spese per la casa di cura

Non è la prima volta che la Suprema Corte offre questa soluzione. Ad esempio, nel 2023, con sentenza n. 25660, la stessa aveva affermato che le prestazioni socio-assistenziali di rilievo sanitario sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale quando, in base a una valutazione del caso concreto, si riscontra che per il singolo paziente — in relazione alla patologia da cui è affetto, allo stato di avanzamento al momento del ricovero e alla prevedibile evoluzione della malattia — siano necessarie prestazioni sanitarie che non possono essere erogate se non insieme a interventi socio-assistenziali. Questi ultimi sono strettamente legati alle prime da un nesso di strumentalità necessaria, indipendentemente dal fatto che le prestazioni sanitarie prevalgano su quelle assistenziali. Non è quindi rilevante quale tipologia di prestazione sia prevalente, poiché entrambe sono a carico del SSN, dato il loro carattere strumentale alle cure sanitarie. Nel caso specifico, riguardante il pagamento della retta di una residenza sanitaria assistenziale per una persona affetta da Alzheimer, la Corte ha stabilito che nessun costo poteva essere addebitato al paziente, in via contrattuale, per tali prestazioni socio-sanitarie.

 
Pubblicato : 18 Ottobre 2024 10:15