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L’Italia vieta la carne sintetica: una legge controversa

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(@raffaella-mari)
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Approvato il disegno di legge che vieta la produzione e il commercio di carne prodotta in laboratorio.

Il Parlamento italiano ha recentemente approvato un disegno di legge (Ddl) che vieta la produzione e il commercio di carne sintetica nel nostro Paese. La decisione, supportata da 159 voti favorevoli e contrastata da 53 voti contrari, rappresenta un cambiamento storico nella regolamentazione alimentare del paese.

I dettagli del voto

La legge, voluta fortemente dai ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e della Salute, Orazio Schillaci, è stata approvata nonostante l’opposizione di partiti come +Europa, M5S e Alleanza Verdi-Sinistra. Il Partito Democratico e Azione hanno scelto l’astensione. La normativa prevede multe rilevanti per i trasgressori, variabili da 10mila a 60mila euro, o fino al 10% del fatturato annuale, per un massimo di 150mila euro.

Le ragioni del divieto

Il ministro Lollobrigida ha espresso soddisfazione per l’approvazione, sottolineando il ruolo pionieristico dell’Italia nel vietare il cibo sintetico e la volontà di influenzare altre nazioni europee a prendere decisioni simili. Coldiretti, uno degli ispiratori del disegno di legge, ha accolto con favore il provvedimento, avendo già raccolto 2 milioni di firme contro la carne in provetta.

Le preoccupazioni e le contestazioni

Il dibattito sulla sostenibilità della carne sintetica rimane acceso, con ricerche che forniscono risultati contrastanti. Da un lato, vi sono studi che sostengono un impatto ambientale notevolmente ridotto rispetto alla produzione tradizionale di carne, mentre altri evidenziano un aumento significativo delle emissioni di CO2.

Nonostante il sostegno ricevuto, la legge ha suscitato critiche e preoccupazioni, soprattutto in termini di violazione della libertà d’impresa e potenziali conflitti con le norme europee. Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde, ha espresso dubbi per le possibili violazioni delle norme europee e gli ostacoli posti alla ricerca e allo sviluppo nel settore.

Cosa fanno gli altri Stati

A livello globale, Singapore, gli Stati Uniti e Israele hanno già avviato la produzione e la commercializzazione di carne coltivata in laboratorio. L’Europa si trova ora di fronte alla sfida di armonizzare le proprie politiche con questa nuova realtà.

 
Pubblicato : 17 Novembre 2023 06:57