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Limiti alla circolazione mezzi pesanti: sono legittimi?

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(@raffaella-mari)
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Legittimi i limiti alla circolazione dei mezzi pesanti nell’area urbana per prevenire incidenti e investimenti di pedoni. Il Consiglio di Stato con la sentenza 1884/2024 ha respinto i ricorsi proposti contro i provvedimenti adottati nel 2023, con i quali il Comune di Milano.

In un contesto urbano in continua evoluzione, la sicurezza stradale rappresenta una priorità imprescindibile. Le città di tutto il mondo stanno adottando misure innovative per garantire non solo il rispetto dell’ambiente e la salubrità dell’aria che respiriamo, ma anche la protezione dei pedoni e dei ciclisti, spesso i più vulnerabili nelle aree urbane. Un esempio recente di questo impegno è stato osservato con l’introduzione di restrizioni alla circolazione dei veicoli pesanti nella Città di Milano, una mossa volta a ridurre significativamente il rischio di incidenti mortali. Ci si è chiesto se sono legittimi i limiti alla circolazione dei limiti pesanti all’interno dell’area urbana solo per prevenire incidenti.

La giurisprudenza ha svolto un ruolo chiave in questa evoluzione, come dimostra la sentenza 1884/2024 emessa dal Consiglio di Stato, che ha confermato la legittimità delle restrizioni imposte alla circolazione dei tir, autocarri e altri mezzi pesanti in certe aree della città lombarda. La decisione ha così respinto le contestazioni sollevate contro i provvedimenti introdotti nel 2023.

Il cuore della questione risiede nella competenza degli enti locali (il Comune) di regolamentare la circolazione veicolare all’interno delle proprie aree urbane, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza e diminuire i pericoli per chi si sposta a piedi o in bicicletta. In particolare, sono stati messi in atto divieti di circolazione mirati per i veicoli pesanti, limitati in base al tempo, allo spazio e alle specifiche dei veicoli coinvolti, comprese eventuali deroghe.

Un’eccezione significativa a queste restrizioni riguarda i mezzi pesanti equipaggiati con dispositivi avanzati per la rilevazione di pedoni e ciclisti negli angoli morti, oltre alla presenza di segnalazioni adesive che indicano la presenza di tali dispositivi.

Questi veicoli possono circolare liberamente, dimostrando come la tecnologia possa giocare un ruolo cruciale nell’armonizzazione tra esigenze logistiche e sicurezza pubblica.

La base legale per tali iniziative si trova nell’articolo 7, comma 9, del decreto legislativo n. 285 del 1992, che conferisce agli enti locali il potere di regolamentare il traffico urbano in linea con le normative nazionali e europee vigenti. Le linee guida approvate dal Comune sottolineano l’importanza di dispositivi di rilevamento omologati e conformi agli standard normativi attuali, assicurando così che le misure adottate siano non solo efficaci ma anche legalmente sostenibili.

Questo approccio rappresenta un modello di come le città possono affrontare le sfide della mobilità urbana, ponendo la sicurezza dei cittadini al primo posto e utilizzando la legislazione e la tecnologia come strumenti per creare un ambiente urbano più sicuro e accogliente per tutti.

 
Pubblicato : 28 Febbraio 2024 10:47