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Legittima difesa: si possono chiedere i danni a chi si è difeso?

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(@mariano-acquaviva)
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Chi ha causato un danno per difendere un diritto proprio o altrui da un’offesa ingiusta può essere condannato a pagare il risarcimento?

Chi commette un reato deve risponderne non solo sul piano penale ma anche su quello civile. In buona sostanza, significa che l’autore del crimine rischia non solo di essere condannato alla reclusione ma anche al risarcimento a favore della vittima. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: nell’ipotesi di legittima difesa, si possono chiedere i danni a chi si è difeso?

In pratica, si tratta di capire se la persona che ha commesso un reato spinto dalla necessità di proteggere un proprio diritto possa essere chiamato in sede civile a rispondere della sua condotta. Vediamo cosa prevede la legge.

Che cos’è la legittima difesa?

La legittima difesa è una causa di giustificazione che permette all’autore di un reato di non essere punito per lo stesso [1].

Ciò accade in quanto il fatto commesso, anche se in teoria costituirebbe un illecito penale, viene “perdonato” per via della necessità di tutelare un diritto.

Per la precisione, la legittima difesa scatta ogni volta che:

  • c’è la necessità indifferibile di difendere un diritto, proprio o altrui, anche di natura patrimoniale;
  • la difesa è proporzionata all’offesa, con riferimento ai beni giuridici in gioco. In buona sostanza, non è possibile mettere in pericolo l’incolumità altrui se non c’è alcun rischio per la propria;
  • non c’è altro modo di tutelare i diritti messi in pericolo dall’altrui ingiusta condotta. In pratica, ciò accade quando non è possibile chiamare le forze dell’ordine.

Solo al ricorrere di queste condizioni chi ha commesso un reato può essere giustificato dalla legittima difesa.

Carlo, per difendersi dall’aggressione di un ubriaco, è costretto a colpirlo con un pugno.

Matteo, vittima di un borseggiatore, fa appena in tempo a raggiungerlo e a strappargli di mano ciò che gli era stato rubato.

Tommaso, in piena notte, sorprende in casa alcuni malintenzionati. È legittimato a usare la pistola per intimare loro di andare via e, nel caso in cui non desistano e cerchino di aggredirlo, perfino a sparare.

Quando non c’è legittima difesa?

Non c’è legittima difesa tutte le volte in cui:

  • il pericolo non è più attuale, ad esempio perché l’aggressore è già scappato. Non si può sparare alle spalle il ladro che sta andando via;
  • non c’è proporzione tra difesa e offesa. Non si può mettere in pericolo la vita di un ladro solamente perché ci sta derubando;
  • il pericolo è stato provocato da chi, successivamente, si è difeso. È il caso della rissa: chi causa una scazzottata oppure decide di parteciparvi non può poi invocare, a propria discolpa, la legittima difesa.

Legittima difesa: si può chiedere il risarcimento?

Abbiamo detto che la legittima difesa permette di non punire chi ha commesso un fatto che, in condizioni differenti, avrebbe sicuramente rappresentato un reato. Ciò dal punto di vista del diritto penale.

All’inizio abbiamo però ricordato come ogni crimine obblighi il suo autore a risarcire i danni sul piano civilistico.

Il ladro che ruba i soldi può essere condannato alla reclusione e alla restituzione di ciò che ha sottratto o, in alternativa, al risarcimento del danno equivalente.

Chi danneggia volontariamente un’auto parcheggiata in strada è tenuto poi a risarcire il proprietario del pregiudizio economico che gli ha causato.

Nel caso di legittima difesa, si possono chiedere i danni a chi si è difeso? Assolutamente no: la legittima difesa, infatti, è una causa di giustificazione che vale sia sotto il profilo penale che civile [2].

Se Ludovico si accorge che un ladro sta tentando di rubargli il motorino, può intervenire per impedirglielo e non può essere ritenuto responsabile se, così facendo, provoca la sua caduta e, quindi, una lesione personale al criminale.

Se la legittima difesa operasse solo nel senso di escludere il reato ma non l’illecito civile, allora ci troveremmo davanti a una contraddizione (una cosiddetta “antinomia”) all’interno dell’ordinamento giuridico.

Al contrario, la legittima difesa giustifica la condotta sotto ogni profilo, impedendo che il soggetto che ha commesso il fatto possa subire conseguenze negative sia dal punto di vista penale che civile.

Chi si è difeso dall’offesa ingiusta altrui, quindi, non solo non commette reato ma nemmeno un illecito civile; pertanto, non potrà essere chiamato a pagare i danni che ha eventualmente causato con la propria condotta difensiva.

 
Pubblicato : 21 Settembre 2023 17:15