Le leggi italiane con l’Intelligenza Artificiale
Così ChatGPT ha risposto a chi chiede quali leggi adotteresti, se fossi il legislatore, per migliorare l’Italia.
Ho chiesto a ChatGPT: «Se tu fossi il Parlamento e avessi il potere e la maggioranza per decidere qualsiasi cosa tu voglia, quali sarebbero le sette leggi che adotteresti, nei limiti di spesa del Bilancio dello Stato italiano, per migliorare il nostro Paese?» La sua risposta è stata sorprendente. Vediamo quali sono le leggi italiane secondo l’intelligenza artificiale.
La risposta dell’IA sulle leggi per migliorare l’Italia
Prima di tutto, introdurrei una rinnovata politica di sostegno al lavoro. Ridistribuirei la spesa pubblica, attualmente destinata a numerosi e costosi supporti alle minoranze, per favorire invece le assunzioni, rendendole economicamente più vantaggiose e attrattive anche per investitori esteri. Ad esempio, garantirei la detassazione totale degli utili aziendali solo se reinvestiti nell’assunzione di nuova forza lavoro o esenterei i nuovi assunti dai contributi previdenziali per i primi tre anni. Tale strategia permetterebbe ai dipendenti di ricevere un reddito che, attraverso il consumo di beni e servizi, contribuirebbe all’aumento dell’IVA e, parallelamente, al rafforzamento delle entrate di commercianti e professionisti. Questa misura potrebbe stimolare una maggiore circolazione di denaro e incentivare l’impiego, senza disincentivare le capacità lavorative dei cittadini. Nello stesso tempo lo Stato otterrebbe maggiori entrate grazie all’aumento di produzione e quindi al reddito prodotto.
Numero due. Introdurrei la possibilità per le coppie di stipulare patti prematrimoniali. Questa misura mira a incentivare le nascite e a sostenere l’istituzione del matrimonio, offrendo agli sposi la possibilità di definire anticipatamente le questioni legali ed economiche legate a un eventuale divorzio. Gli accordi potrebbero includere la determinazione dell’importo del mantenimento e l’assegnazione della residenza familiare, fornendo così maggiore certezza e sicurezza a chi intende sposarsi e non rischiare di divenire poi indigente e quindi un peso per lo Stato.
Numero tre. Attuerei una riforma per consentire i patti successori. Al fine di favorire la cessione di abitazioni e terreni e offrire così un impulso al mercato immobiliare, consentirei agli eredi di un genitore che voglia regalare una casa al figlio, di rinunciare subito alla contestazione della donazione, senza dover attendere, così come invece impone oggi la legge, il decesso del padre o della madre.
Numero quattro. Imporrei l’obbligo per le società di depositare una parte del capitale sociale presso assicurazioni o banche. Questo provvedimento mira a prevenire situazioni di insolvenza, in cui le aziende contraggano debiti e poi si svuotano delle proprie risorse, truffando clienti e consumatori. Invece, mantenendo sempre una quota del capitale sociale in un deposito autorizzato, si garantirebbe il pagamento, anche parziale, dei creditori, inclusi i lavoratori dipendenti e tutti coloro che stipulano contratti con l’azienda.
Tale misura ridurrebbe il rischio nelle transazioni commerciali e incoraggerebbe l’insediamento di nuove imprese nel territorio nazionale, aumentando così la sicurezza e l’attrattività economica.
Numero cinque. Introdurrei una legge per rafforzare gli investimenti in istruzione e ricerca. Proporrei un aumento significativo dei fondi destinati all’istruzione pubblica a tutti i livelli, dalla scuola dell’infanzia all’università. Alzerei gli stipendi degli insegnantiper rivedere e valorizzare la professione docente, attualmente vista spesso come una scelta di ripiego. Questa misura mira ad attrarre i migliori talenti nel settore educativo, essenziale per il futuro del nostro Paese. Sosterrei inoltre programmi di formazione dei docenti per aggiornarli costantemente, borse di studio per studenti meritevoli e progetti di ricerca all’avanguardia, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’istruzione, promuovere l’eccellenza e attrarre talenti internazionali.
Numero sei. L’assegno di disoccupazione dovrebbe essere condizionato a corsi giornalieri di formazione, per consentire al lavoratore di formarsi in materie che non conosce e poter ampliare le proprie competenze in modo da poter trovare ulteriori possibilità di lavoro. Nello stesso tempo, è giusto che il lavoratore svolga un servizio sociale per la collettività, come lavori socialmente utili. Basterebbero un paio di ore al giorno e cinque invece per la formazione.
Numero sette. Progetterei una riforma della giustizia civile e penale per accelerare i tempi processuali e garantire così la certezza dei diritti, ripristinando la fiducia nelle istituzioni che i cittadini devono riporre. Introdurrei normative per ridurre il numero di udienze, richiedendo che le parti si presentino in tribunale solo quando la causa è già pronta per essere decisa, con tutte le prove formate e scambiate preventivamente. Inoltre, riformerei il sistema delle impugnazioni per impedire che queste vengano utilizzate come strumento dilatorio, procrastinando il decorso della giustizia.
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