L’amministratore che assiste a un crimine commesso contro il condominio è tenuto a sporgere denuncia? Cosa succede se il reato è procedibile a querela?

L’amministratore condominiale deve occuparsi della gestione dell’edificio per conto dei proprietari. Ciò significa che egli non deve solamente procedere alla manutenzione delle parti comuni ma intervenire ogni volta che vi sia la necessità di proteggere i beni e i servizi che appartengono ai condòmini, senza necessità di chiedere alcuna autorizzazione all’assemblea. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: l’amministratore di condominio è obbligato a denunciare?

Mettiamo il caso che l’amministratore assista a un furto in condominio oppure al danneggiamento di alcuni beni comuni, come ad esempio il portone d’ingresso o il cancello. In tali ipotesi, egli è obbligato ad andare dai carabinieri per sporgere denuncia oppure deve chiedere prima il permesso all’assemblea?

In effetti, va detto che, nell’ambito delle competenze assegnategli dalla legge, l’amministratore gode di ampia autonomia, in quanto non deve ottenere il previo consenso dall’assemblea. Ciò vale anche per le azioni a tutela della proprietà comune contro gli illeciti dei terzi.

Ad esempio, l’amministratore potrebbe tranquillamente citare in giudizio chi illecitamente occupa il cortile o un’altra parte comune per ottenerne il rilascio, senza dover attendere l’autorizzazione dell’assemblea. Tanto vale anche nell’ipotesi della commissione di reati? L’amministratore di condominio è obbligato a sporgere denuncia? Vediamo cosa prevede la legge.

L’amministratore deve denunciare i reati contro il condominio?

L’amministratore non è obbligato a denunciare i reati commessi contro il condominio.

Secondo la legge italiana, infatti, la denuncia è sempre facoltativa, fatta eccezione per alcune ipotesi di reato (strage, attentato al Presidente della Repubblica, detenzione illegale di armi o esplosivi, ecc.) e per alcune categorie di persone che, invece, sono sempre obbligate a sporgere denuncia (i pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio).

Tantomeno l’amministratore è costretto denunciare i reati commessi all’interno del condominio.

Si pensi al condomino sorpreso a spacciare droga sul pianerottolo o ad allacciarsi abusivamente alla corrente elettrica.

Dunque, poiché la denuncia non è obbligatoria, l’amministratore di condominio non è costretto a denunciare i reati commessi contro il condominio che gestisce.

L’amministratore può querelare i reati contro il condominio?

L’amministratore non solo non è obbligato a denunciare i reati commessi contro il condominio ma nemmeno ha facoltà di sporgere querela contro di essi.

È appena il caso di precisare che la denuncia riguarda i reati procedibili d’ufficio, cioè segnalabili da chiunque, mentre la querela attiene ai reati procedibili, appunto, solo a querela di parte, cioè su segnalazione diretta della vittima.

Se pertanto l’amministratore assiste al furto di un bene condominiale (cassetta della posta, antenna, piante, ecc.) non è in suo potere di sporgere querela se prima non ha ottenuto l’autorizzazione unanime dei condòmini.

L’amministratore, pertanto, al fine di poter validamente presentare querela per il condominio deve avere alle spalle la volontà dei condòmini e il corrispondente, unanime e specifico incarico alla presentazione della stessa da parte dell’assemblea.

I condòmini possono querelare i reati commessi contro il condominio?

Al contrario dell’amministratore, ogni condomino può sporgere querela contro i reati commessi a danno dei beni condominiali.

Tale legittimazione deriva dal fatto di essere comproprietario delle cose contro cui il crimine è stato perpetrato.

il singolo condomino è legittimato, quanto meno in via concorrente o eventualmente anche in sostituzione dell’amministratore, alla presentazione di una valida querela in relazione a un reato commesso in offesa del patrimonio comune del condominio.

Pertanto, se il condominio subisce un furto o è vittima di altro tipo di reato, la querela potrà essere sporta:

• dall’amministratore autorizzato dall’assemblea;
• da ciascun condomino.

Si può revocare l’amministratore che non sporge denuncia?

Come ricordato, l’amministratore non è obbligato a sporgere denuncia se si tratta di reati procedibili d’ufficio né può querelare senza permesso in tutti gli altri casi.

Da tanto deriva che, se l’amministratore non procede a segnalare il reato alle autorità, non può essere tacciato di inadempimento.

Quanto detto non è però sempre vero. Come ricordato in premessa, l’amministratore è tenuto a porre in essere ogni azione volta a tutelare i beni comuni.

Se quindi è vero che non sussiste alcun obbligo di sporgere denuncia, è altrettanto vero che l’amministratore deve immediatamente segnalare ai condòmini eventuali azioni lesive dei loro diritti e attivarsi per porvi rimedio.

Pertanto, in presenza di un reato di cui l’intero edificio è vittima, l’amministratore, per non essere inadempiente agli obblighi derivanti dal mandato:

• se si tratta di reato procedibile d’ufficio, deve sporgere denuncia. Si badi bene: non si tratta di un dovere imposto dalla legge bensì dall’obbligo contrattuale di svolgere diligentemente il proprio mandato nell’interesse dei condòmini;
• se si tratta di reato procedibile a querela, deve immediatamente informarne i condòmini affinché, riuniti in assemblea, decidano se conferirgli mandato per presentare la querela.

Se l’amministratore, pur essendo a conoscenza del reato commesso ai danni del condominio, dovesse tacere, potrebbe essere revocato, anche su ricorso di un solo condomino, per grave irregolarità commessa nell’esercizio del proprio mandato.

Carlo, amministratore, è ben a conoscenza che uno degli inquilini è abusivamente allacciato alla rete elettrica comune. Nonostante ciò, non avverte gli altri proprietari al fine di decidere se sporgere querela o meno. Questo comportamento, causando un danno alla compagine, giustifica la revoca dell’amministratore.