Italia ultima in Europa con la Grecia per il tasso di occupazione: lavoriamo di più di prima ma siamo più precari.

l mercato del lavoro italiano mostra segnali di ripresa. Secondo i recenti dati dell’Istat, ad agosto, gli occupati sono aumentati di 59mila unità rispetto al mese precedente. Tuttavia, di questi, 39mila sono contratti a tempo determinato, evidenziando un’atmosfera di incertezza nel contesto economico e la stagionalità tipica del mese. Peraltro è stato proprio l’attuale Governo ad alleggerire le condizioni per i contratti a termine, eliminando le causali (entro determinati limiti), con ciò contribuendo a “falsificare” i dati sull’occupazione reale.

Insomma, lavoriamo di più ma siamo più precari di prima.

Il tasso di occupazione ha raggiunto il 61,5%, un record storico, sebbene l’Italia rimanga in competizione con la Grecia per gli ultimi posti nella classifica europea. La crescita tendenziale da agosto 2022 a agosto 2023 mostra un aumento di 550mila occupati stabili, mentre i contratti a termine hanno visto una diminuzione di 74mila unità.

Un dato positivo riguarda l’occupazione femminile: quasi 10 milioni di donne sono attualmente occupate, un numero record secondo le serie storiche Istat. Tuttavia, la partecipazione femminile al mercato del lavoro rimane un punto critico, con il 42,7% delle donne inattive.

Il tasso di disoccupazione ad agosto si è ridotto al 7,3%, il livello più basso degli ultimi 14 anni. Nonostante ciò, la situazione per i giovani rimane complessa, con un tasso di disoccupazione dell’22% per gli under 25.

La premier Giorgia Meloni ha commentato positivamente i dati, sottolineando l’importanza di “favorire le condizioni per chi crea lavoro”. Tuttavia, gli esperti invitano alla cautela, evidenziando l’incertezza legata all’alto numero di occupati temporanei e le sfide che i giovani continuano ad affrontare nel mercato del lavoro.

In conclusione, mentre l’Italia vede un calo della disoccupazione e un aumento dell’occupazione, la prevalenza dei contratti a termine e le sfide persistenti per le donne e i giovani sono questioni che necessitano di ulteriori interventi e attenzione.