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Intercettazioni tra presenti: cosa sono e come funzionano?

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(@mariano-acquaviva)
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Quali sono le condizioni affinché la polizia giudiziaria possa effettuare un’intercettazione ambientale all’interno di un luogo di privata dimora?

Ascoltare la conversazione privata costituisce un grave illecito penale, se ciò avviene attraverso l’impiego di strumenti di ripresa visiva o sonora, come “cimici” e microspie. Ciò significa che, mentre origliare è legale, non lo è avvalersi di mezzi che consentono di captare le comunicazioni tra altre persone. È in questo contesto che si inserisce il seguente quesito: cosa sono e come funzionano le intercettazioni tra presenti? Scopriamolo.

Cosa sono le intercettazioni?

Le intercettazioni sono mezzi di ricerca della prova di cui possono avvalersi la polizia solamente se autorizzata dal giudice o, nei casi di estrema urgenza, dal pubblico ministero.

Le intercettazioni consistono nella registrazione di conversazioni che avvengono tra persone ignare del fatto di essere “spiate”.

Cosa sono le intercettazioni tra presenti?

Le intercettazioni possono essere di diverso tipo a seconda delle modalità con cui avviene la captazione.

Quelle tra presenti non sono altro che le intercettazioni ambientali, che si verificano quando la registrazione riguarda conversazioni che avvengono tra persone che si trovano in un certo posto (in casa, in auto, ecc.).

Si parla di “intercettazione tra presenti” in quanto i colloqui si svolgono in un contesto spazio-temporale unitario, senza la mediazione di strumenti per la trasmissione del suono a distanza, come avviene invece nelle intercettazioni telefoniche o telematiche.

Cosa sono le intercettazioni telefoniche e telematiche?

Diverse dalle intercettazioni tra presenti sono quelle telefoniche e telematiche; per la precisione:

  • le intercettazioni telefoniche riguardanti le comunicazioni che avvengono tra due o più persone tramite telefono o strumento analogo;
  • le intercettazioni telematiche riguardano il traffico internet e tutte le conversazioni avvenute tramite la rete (ad esempio, mediante WhatsApp, Skype, ecc.). Questo tipo di intercettazione avviene mediante l’installazione di un “captatore informatico” o trojan horse, cioè di virus che viene celato dalla polizia nel pc o in altro dispositivo elettronico dell’indagato (smartphone, tablet, ecc.).

Quando si può procedere a intercettazione?

Le intercettazioni sono legali solamente quando:

  • si procede per un grave delitto (stalking, pedopornografia, narcotraffico, associazione mafiosa, gravi reati contro la pubblica amministrazione e in genere, tutti i delitti dolosi puniti con la reclusione superiore nel massimo a cinque anni);
  • sono richieste dal magistrato del pubblico ministero;
  • vengono autorizzate dal giudice;
  • sono effettuate dalla polizia giudiziaria, con la propria strumentazione.

L’autorizzazione è concessa dal giudice quando vi sono gravi indizi di reato e l’intercettazione è assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione delle indagini.

Il decreto del pubblico ministero che dispone l’intercettazione indica le modalità e la durata delle operazioni. Tale durata non può superare i quindici giorni, ma può essere prorogata dal giudice con decreto motivato per periodi successivi di quindici giorni, qualora permangano i presupposti.

Solo eccezionalmente, nei casi di estrema urgenza e gravità, il pm può ordinare alla polizia di procedere a intercettazione senza l’autorizzazione del giudice. In questa evenienza, però, il permesso del giudice non è escluso, ma solo posticipato: entro ventiquattro ore bisognerà trasmettere il decreto del pm al giudice, il quale ha 48 ore di tempo per convalidare le operazioni.

Come funzionano le intercettazioni tra presenti?

Nel solo caso di intercettazione tra presenti all’interno di un domicilio privato (la propria casa, il proprio ufficio, ecc.), è possibile procedere solo se vi è fondato motivo di ritenere che in quel luogo si stia svolgendo l’attività criminosa [1].

La legge, per tutelare il domicilio privato, ha quindi voluto fornire un’ulteriore tutela rispetto agli altri tipi di intercettazione: se la captazione è di tipo ambientale, allora non solo c’è bisogno che vi siano gravi indizi di reato e che l’operazione sia indispensabile ai fini della prosecuzione delle investigazioni, ma occorre anche un altro elemento, e cioè che vi sia il fondato sospetto che l’intercettazione serva a registrare l’attività criminale che si sta compiendo proprio in quel momento.

Insomma, l’intercettazione tra presenti in un luogo di privata dimora è legale se sussiste anche quella che, generalmente, viene definita flagranza di reato.

Di conseguenza, non si possono intercettare in modo indiscriminato tutte le conversazioni che avvengono in casa dell’indagato: occorre che la captazione sia giustificata dal fatto che, in quel momento, si stia commettendo un delitto.

Ricapitolando:

  • se l’intercettazione ambientale avviene tra persone che si trovano in un luogo diverso dalla privata dimora, come ad esempio un locale, una palestra, una stanza collettiva, una sala riunioni, ecc., si seguono le normali regole previste per gli altri tipi di intercettazione;
  • se, invece, l’intercettazione tra presenti avviene in un’abitazione oppure in un altro luogo di privata dimora (stanza d’albergo, studio professionale, garage, ecc.), allora occorre anche l’ulteriore requisito del contestuale svolgimento dell’attività criminosa.
 
Pubblicato : 1 Settembre 2023 08:15